Molfetta piange ancora due suoi figli dispersi in mare, a seguito del naufragio del rimorchiatore Franco P al largo del porto di Bari, che hanno perso la vita insieme ad altri tre marinai nella giornata del 18 maggio scorso mentre erano intenti nel trasporto di un pontone da Ancona a Durazzo.
«Il nostro mare, tanto amato e tanto odiato, molte volte ci ha arrecato dispiaceri come questo perché il lavoro marittimo-portuale è molto rischioso – dice un comunicato della Cgil di Molfetta -.
I nostri marinai sempre più spesso si trovano a lavorare su mezzi vecchi e vetusti, con equipaggiamenti di salvataggio obsoleti, incompleti ed in condizioni di alto rischio, ed è per questo che le Organizzazioni Sindacali ritengono che vadano riviste e normative di settore sulla salute e sicurezza.
La sicurezza in mare non è mai troppa e non sarà mai abbastanza.
Due nostri marinai, due guardiani del mare, non torneranno più a casa e non potranno più abbracciare i loro cari perché erano intenti nel loro lavoro per non far mancare nulla alle loro famiglie.
La CGIL di Molfetta si stringe in un fortissimo abbraccio alle famiglie in lutto per la perdita dei propri cari e dice basta a queste morti sul lavoro.
Oggi però piangiamo cinque marittimi ed è per questo che chiediamo che l’amministrazione dichiari immediatamente il LUTTO CITTADINO»