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Celiachia patologia genetica ma soprattutto sociale
15 novembre 2011

Una patologia di origine “sociale”. Così la dott.ssa Sara Farnetti, specialista di Medicina Interna all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, ha defi nito la celiachia e il suo quadro sintomatologico nell’incontro «La Celiachia: quando si dice un appetito pericoloso », organizzato dal Rotary Club in collaborazione con il Presidio Ospedaliero «Don Tonino Bello» di Molfetta, l’U.O.C. Patologia Clinica, Essenzaglutine di Bari, Farmacia Grillo e Factory del Gusto di Molfetta e in partnership con l’Associazione Italiana Celiachia Puglia Onlus (patrocinio dalla Società Italiana Scienza dell’Alimentazione Teknolab). Secondo Michele Carabellese, presidente regionale dell’Associazione Italiana Celiachia Puglia, l’interesse conoscitivo sulla celiachia parte dal basso, da chi con l’esperienza quotidiana della patologia testimonia il disagio sociale e psicologico. La malattia è stata più volte defi nita con la metafora dell’iceberg, per il suo quadro sintomatologico apparentemente semplice che esaspera una rete di condizioni psico-sociali di rilievo. Le conseguenze psicologiche e sociali creano una vera e propria situazione di disabilità per i bambini, i primi nella graduatoria tra i soggetti a rischio. «Da un punto di vista scientifi co, la celiachia è una malattia autoimmune mediata da glutine, presente nei soggetti geneticamente predisposti », la defi nizione del dott. Ruggero Francavilla. Se il fattore genetico è il primo tassello, è opportuno considerare l’evoluzione ambientale delle nostre tavole e datare l’esordio di questo disturbo intorno ai 10mila anni fa, dopo le prime forme di colonizzazione e le trasformazioni del grano italico, povero di glutine, con quello mesopotamico. Insomma, se non ci fosse stato questo meltinpot culinario, probabilmente oggi non parlerebbe della celiachia. Il rispettivo anticorpo della proteina glutine elimina tale sostanza, ma nei soggetti predisposti geneticamente la quantità glutinica ne sarà aumentata, quindi l’azione degli anticorpi sarà povera e il paziente manifesterà il quadro sintomatologico celiaco. Grazie alla cibernetica genetica, che ha individuato il gene, è stato possibile promuovere la ricerca di alimenti alternativi per ridurre lo stato di disagio dei pazienti. Il dott. Francavilla, illustrando in grafi ca l’utenza ospedaliera, ha specifi cato che il problema è presente in particolar modo nei bambini, specie di sesso femminile tra i 7 e i 12 anni. I parametri fi siologici evidenti sono pancia gonfi a, capello fi ne ramato, vomito, diarrea, e braccio di circa 5 cm di circonferenza. Il medico ha illustrato due foto di una paziente che ha seguito una dieta senza glutine e ha sviluppato nell’arco di diversi mesi maggiore altezza, capelli non troppo fi ni e un aumento della circonferenza del braccio da 5 a 12 cm. I sintomi fi siologici hanno un loro inevitabile peso a livello sociale: una bambina di bassa statura, magra, rachitica probabilmente può essere additata in classe, alle colonie per ragazzi, in luoghi in cui la normalità è l’essere uguale agli altri. Compito fondamentale, l’apporto genitoriale e un ottimo connubio tra le agenzie educative che non dovrebbero solo preoccuparsi del solo regime alimentare da adottare. Per questo motivo è nato lo scorso ottobre Celiaclick, il sistema informatico della Farmacia Grillo di Molfetta, che permette l’ordinazione di alimenti senza glutine attraverso internet. I clienti di Celiaclick potranno ordinare, tramite il sito internet della farmacia (www.farmaciagrillo. it) dalla sezione «Celiachia e intolleranze», cibi e bevande senza glutine, ha spiegato il dott. Giovanni Grillo, ma anche prodotti per la cosmesi. Per accedere al servizio è necessario iscriversi. Se i clienti lasceranno un recapito prima di effettuare la consegna, saranno contattati per stabilirne la data e l’orario. La consegna a domicilio per ordini superiori a 99 euro o per l’ammontare dell’intera fornitura mensile è gratuita per Molfetta e i paesi limitrofi (Giovinazzo, Terlizzi, Bisceglie, Ruvo e Trani), oltre all’ordinazione di prodotti surgelati. Di contro, per i paesi non limitrofi sarà richiesto un contributo di 5 euro (anche per importi di spesa inferiori a 99 euro per Molfetta e paesi limitrofi ).

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