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Caso Apicella: i ragazzi del Ginnasio fanno sentire la loro voce
30 novembre 2006
MOLFETTA -
È dal loro trasferimento nell'ala sinistra dell'istituto Apicella (foto), che gli alunni del Ginnasio hanno fatto sentire la propria voce contro le precarie condizioni della struttura. La protesta, culminata con uno sciopero, ha visto protagonisti i genitori dei ragazzi ed un gran numero di alunni compatti e decisi. Le attuali terze liceali sono state le prime dirette testimoni del decadimento strutturale dell'ala: intonaci cadenti, pezzi di cartongesso che ondeggiavano alla minima folata di vento, termosifoni non funzionanti, presenza di barriere architettoniche, muffa sulle pareti e classi troppo piccole sono state addirittura immortalate dai ragazzi. Oggi i ragazzi hanno di che lamentarsi più di qualche anno fa: aumentato il numero di iscrizioni, le classi risultano sempre meno capaci di ospitare un tale numero di ragazzi. Lo sciopero di massa è scaturito dopo una serie incessante di richieste inascoltate; quel giorno, con l'appoggio di agguerritissimi genitori, i ragazzi del ginnasio, muniti di striscioni e cartelli di protesta, hanno fatto sentire la loro voce lungo tutto Corso Umberto fino alla sede centrale. Lì ad accoglierli hanno trovato i ragazzi del Liceo: l'incontro è stato l'occasione di uno scambio di racconti ed esperienze ai limiti dell'assurdo da ambo le parti: da un lato una ragazza d quinto superiore ricorda il giorno in cui dovette svolgere il compito di latino mentre la parete della sua classe grondava umidità, dall'altra una ragazza del Ginnasio racconta della volta in cui si bloccò la porta del bagno mentre lei era dentro e delle code che si formano durante l'intervallo per usufruire dell'unico bagno con lo scarico funzionante (nella foto, la porta di un'aula).
Accompagnati dai rappresentanti d'istituto Giacomo Piepoli e Caterina de Palma, i rappresentanti del Ginnasio hanno portato le loro lamentele, scritte in una lettera di protesta, al dirigente scolastico Maria de Palma la quale ha subito portato la “questione Apicella” all'attenzione della Provincia. Nei giorni scorsi l'assessore provinciale all'Edilizia Scolastica, Domenico Vitto, sollecitato ed accompagnato dall'assessore provinciale alla Solidarietà sociale, Antonello Zaza, che già aveva fatto un suo sopralluogo in compagnia dei docenti, si è recato presso le aule ginnasiali dell'Apicella ed ha garantito ad alunni e genitori che sarà fatto il possibile per trasferire il Ginnasio o nelle aule vuote della Biblioteca comunale o presso le classi, al momento vuote, del Liceo Scientifico. Nel frattempo la preside ha ancora sollecitato Comune e Provincia per la cessione e l'uso dei locali della ex Biblioteca comunale. Aspettiamo ulteriori sviluppi.
Autore:
Maria Cafagna
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Apicella? Classico?
30 Novembre 2006 alle ore 00:00:00
Andatevene dall'Apicella.. E' una scuola per i sordomuti, voi protestate e noi dove studiamo? Andatevene....!
Rispondi
donato giliberti
30 Novembre 2006 alle ore 00:00:00
certamente i tempi sono cambiati,ma io ho dovuto frequentare due anni di scuola media,anni 1954 -1955-1956 senza nessuno sciopero e poi non parliamo dei genitori che non conoscevano l'ubicazione delle nostre aule e sicuramente la struttura era molto piu'fatiscente non era manco intonacato all'interno.Preside il famoso Sasso al secolo polifemo.
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