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“Casa Albergo” per anziani sani, belli e ricchi: da “Mulino Bianco” Va in porto la controversa proposta del business della casa di riposo esclusiva
15 giugno 2004

Più volte posta all'ordine dei lavori consiliari da oltre un anno, ed altrettante volte ritirato, la proposta del sig. de Luca per realizzazione di una “Casa Albergo” per 80 anziani autosufficienti, alla fine è andata in porto. Su questa proposta le posizioni all'interno della maggioranza non sono mai state univoche. Nonostante ciò, proprio alla vigilia delle elezioni provinciali, chissà perché, i sostenitori dell'iniziativa hanno rotto gli indugi e preteso l'inserimento del provvedimento nella seduta del 24 maggio. Com'era prevedibile la spaccatura è stata evidente: il provvedimento è passato con soli 13 voti. Ma vediamo di cosa si tratta. La convenzione sottoscritta dal Comune riguarda la costruzione di due strutture distinte, “Casa Albergo” e “Centro servizi socio-assistenziali”, su un'area di circa 5.700 mq - tra l'ospedale e la scuola elementare di via Berlinguer (nella foto) - di proprietà della famiglia de Luca, destinata dal Prg a zona servizi di interesse pubblico. La struttura “Casa Albergo” si articola in 32 alloggi per una persona (tra 28 e 33 mq) e 24 per due (38-45 mq), per un totale di 80 posti letto, oltre agli spazi destinati a verde e per l'erogazione dei servizi sia per gli ospiti interni che esterni. I servizi minimi previsti sono: mensa interna ed esterna estiva in terrazza, lavanderia, stireria, ricambio biancheria, pulizia domestica tipo alberghiero, assistenza infermieristica, ambienti ambulatoriali, attività di animazione e socializzazione, servizio segreteria per disbrigo pratiche burocratiche, servizio di fisiocinesiterapia in ambiente attrezzato. L'organico prevede: custodi-portieri (2/3), segretario amministrativo, assistente sociale coordinatore, assistenti generici (4), operaio per la manutenzione impianti, infermieri (5), terapisti riabilitativi (2), educatori (2), animatori (2), cuoco, aiuto cuoco, addetti servizi mensa (2), autisti (2). Oltre a questa struttura il concessionario si impegna a realizzare una struttura a ridosso della scuola elementare ed autonoma dalla “Casa Albergo”, di circa 120 mq. costituita da un salone, 4-5 stanze e relativi servizi igienici, attrezzato con impianto elettrico, telefonico e riscaldamento, da concedere in uso e comodato gratuito al Comune per 99 anni da adibire a “Centro Servizi Socio-Assistenziali”. Per 20 anni il concessionario non potrà vendere la proprietà della struttura “Casa Albergo”, oltre i quali il Comune ha un diritto di prelazione, né sub-affittare alcunché, né cedere o subappaltare il servizio di gestione. Gli anziani residenti a Molfetta avranno una precedenza e tra questi coloro, segnalati ed assistiti dal Comune, in ragione del 20% pari a 16 anziani, a questi il concessionario s'impegna ad applicare una retta ridotta del 30% rispetto alle tariffe medie applicate dalle case di riposo convenzionate con il Comune. Oltre a questi 16 anziani, il concessionario applicherà per gli anziani autosufficienti segnalati dai servizi sociali del Comune, una retta pari alla media erogata dal Comune in favore degli anziani ospitati nelle altre strutture. Indubbiamente quest'iniziativa si rivolgerà ad un target di clientela anziana esigente, che gode di buona salute e col portafogli gonfio, buona per la pubblicità da “Mulino bianco”. Per tutti gli altri, cioè la maggioranza di oggi e di domani dopo lo scippo del “Preventorio” e che non hanno la fortuna dei requisiti suddetti, per ora non c'è nulla, si dovranno arrangiare. Siamo alla privatizzazione dei servizi pubblici essenziali, a danno dei meno abbienti, in perfetto stile berlusconiano. Insomma, prevale il business. Ben vengano gli affari, ma non possono essere l'unico valore di riferimento di chi amministra la cosa pubblica. Francesco del Rosso francesco.delrosso@quindici-molfetta.it
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