Carmela Minuto (Udc): il fallimento dell'Asm con bilancio in perdita e città sporca. Manca il controllo
MOLFETTA - La consigliera comunale dell'Udc, Carmela Minuto (foto)interviene sull'approvazione da parte del consiglio comunale del bilancio dell'Asm che chiude in perdita di oltre 53.000 euro.
«L'A.S.M. chiude il suo bilancio 2007 senza una perdita di esercizio – dice Carmela Minuto - lasciando la città in pessime condizioni igieniche per tutto l'anno 2007. Di chi è la responsabilità politica di questo risultato?
Nel 2007 ho coperto il ruolo di assessore alle aziende partecipate ma, purtroppo, vi era un continuo conflitto tra me ed i vertici politici e manageriali dell'azienda e il 27 dicembre 2007, presa dallo sconforto di dover assistere alla totale libertà di gestione dell'azienda, chiesi al Sindaco di togliermi la delega alle aziende partecipate.
Il mio sconforto nasceva dal fatto che venivano assunte dall'azienda decisioni di natura più che eccezionale senza la preventiva consultazione con l'assessore al ramo e senza neanche la semplice informazione. Tra me ed il Sindaco non vi fu chiarimento ma l'inizio di una pesante incomprensione che portò, poi alla rottura dell'intesa politica. Riporto in breve questo evento perché è emblematico e riesce a dare l'idea di quello che non và nei rapporti tra l'ASM ed il Comune: manca l'indirizzo ed il controllo.
Manca l'indirizzo politico perché ogni anno l'azienda si confeziona autonomamente il bilancio ed il contratto di servizio e tratta con il Comune solo sul compenso che complessivamente richiede per i servizi che ha deciso autonomamente di offrire. Se vi è una contrazione del compenso è l'azienda che autonomamente decide quali servizi ridurre (spazzamento, lavaggio cassonetti, raccolta differenziata, ecc.)
Manca il controllo perché durante la gestione assume autonomamente decisioni di carattere straordinario che riguardano l'indebitamento, le assunzioni, gli appalti, il conferimento di consulenze. Ma decide anche sulla priorità degli interventi e pertanto in caso di ristrettezze decide se la priorità è spazzare di meno o nominare un consulente o acquistare un sistema di videosorveglianza.
Ebbene, in quadro drammatico come quello dello scorso anno in cui la città diventava sempre più sporca, l'azienda ha deciso che la priorità non era quella di rendere un servizio migliore ma di fare alcuni discutibili investimenti (auto aziendali, sistema di videosorveglianza, acquisto di gadget aziendali) ed attivare un grosso mutuo di un milione e quattrocentomila euro autorizzato non dal bilancio di previsione 2007 ma, addirittura, da bilanci degli anni precedenti.
Come se tutto ciò non bastasse nel 2007 vi era stato l'accertamento di una situazione fallimentare dell'azienda che in seguito alle continue perdite di esercizio registrava la riduzione del capitale di dotazione che da un milione di euro si riduceva a circa 100mila euro.
Sia ben chiaro che non ho alcuna intenzione di muovere soltanto critiche ma di indicare costruttivamente delle soluzioni e credo che la strada per ottenere dall'azienda dei risultati che siano buoni non solo sotto il profilo economico ma, anche e soprattutto, sotto il profilo del miglior servizio e della soddisfazione dei cittadini è necessario che ogni anno si diano dei precisi indirizzi politici all'azienda discutendo con essa il contratto di servizio e attuando un costante controllo sulla gestione attraverso idonei strumenti regolamentari».