"Canto di guerra": una intensa performance dell'associazione musicale Musicarte al Pulo di Molfetta
MOLFETTA - Il fondo della dolina del Pulo si è trasformato in un teatro naturale che ha reso ancor più suggestiva la messa in scena di "Canto di Guerra", realizzato dall'associazione musicale Musicarte, inserita nel ciclo di iniziativa "Nel grembo della grande madre. Estate al Pulo di Molfetta".
Per celebrare il 150° anniversario dell'Unità d'Italia e il 150° anniversario della nascita di Italo Svevo, gli attori e cantanti dell'associazione hanno portato in scena un collage di brani di grandi scrittori e poeti italiani, intervallati da celeberrimi motivi musicali: un vero e proprio j'accuse contro la guerra e il suo fardello di distruzione, dolore e morte.
A dare il "la" allo spettacolo, la profezia di Italo Svevo, che già negli anni Venti preconizzava gli effetti delle armi nucleari, per poi proseguire con le parole di Oriana Fallaci, Giuseppe Ungaretti e tanti altri, declamate da soldati che marciano, scrivono alle compagne lontane, seppelliscono i compagni caduti.
Le donne? Nere figure oranti, madri che partoriscono sotto i bombardamenti.
Su tutti aleggia l'onnipresente figura della morte.
A sottolineare l'intensità delle parole brani come "La leggenda del Piave", "Và Pensiero" dal Nabucco, "Salce, salce… Ave Maria" dall'Otello,"Piano, pianissimo" da Il Barbiere di Siviglia.
Il pubblico ha mostrato di apprezzare la performance portata in scena dall'associazione Musicarte per la regia di grazia Coppolecchia, gli adattamenti e arrangiamenti musicali del Maestro Giovanni Farina.
Intanto l'iniziativa "Nel grembo della grande madre. Estate al Pulo di Molfetta", organizzata dall'associazione consortile Polje prosegue questa sera, a partire dalle 18.45, con "Una storia che non sta né in cielo, né in terra", tratto da"La sposa sirena" di Italo Calvino, portata in scena dalla Compagnia Burambò.
A seguire i volontari del Wwf libereranno alcuni rapaci, curati presso il centro di recupero di Molfetta.