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Canosa di Puglia, iniziativa Archeo-walking
04 aprile 2011
CANOSA DI PUGLIA -
Nell'ambito delle iniziative della "XIII Settimana della Cultura" di Canosa di Puglia, come cita un comunicato, la società cooperativa "Dròmos.it" e l'associazione sportivo-culturale "Canosa Sotterranea" organizzano per la prima volta un Archeo-walking, ovvero una passeggiata salutare dedicata alla scoperta di siti, monumenti e musei archeologici di Canosa.
L'iniziativa ha lo scopo di avvicinare la gente a riscoprire la bellezza della lentezza, a utilizzare al meglio il proprio tempo, perché chi va a piedi vede aprirsi magicamente il mondo, scoprendo particolari che la velocità e la frenesia dei nostri tempi rende invisibili. È un chiaro invito alla scoperta della bellezza del nostro territorio, è un'inversione di tendenza, è un vero e proprio capovolgimento delle nostre frenetiche abitudini: il nostro (scarso) tempo libero passato nei centri commerciali può essere sostituito, almeno per un giorno, da una nuova esperienza, divertente e allo stesso modo utile alla nostra crescita culturale e mentale, di sicuro utile al nostro benessere.
Il punto d'incontro è presso le Cave Leone, in Via Lavello, entro le 9,30. Qui alcuni esercizi di respirazione saranno utili a prepararci al cammino a piedi, che prevede un percorso archeologico, comprendente tratti in sterrato con le seguenti tappe: Cave Leone, Parco archeologico e Antiquarium di San Leucio, Palazzo Sinesi (Museo Archeologico), Ipogei Lagrasta. Rientro alla Cave Leone entro le 13,30, ove sarà possibile visitare le antiche cavità sotterranee e degustare, tra le altre cose, il favoloso Nero di Troia del Tratturo Regio, prodotto dalle più antiche vigne di Canosa. E poi musica, balli e tanto relax per chiudere al meglio una giornata interamente immersa nei profumi e nei colori della primavera.
La partecipazione è gratuita.
Si consiglia abbigliamento comodo e scarpe da trekking.
Si propone menù degustazione a pagamento e solo su prenotazione.
Un'iniziativa a cura di:
Associazione sportivo-culturale "Canosa Sotterranea"
Società Cooperativa "Dròmos.it"
info e prenotazioni:
Dròmos.it 333.8856300
Facebook: Canosa Incoming
www.canusium.it
Qui di seguito le schede informative sui luoghi del percorso, tratte dal nostro sito
www.canusium.it
:
Il Parco Archeologico di San Leucio, ubicato sull'omonimo colle a sud-est di Canosa e completamente immerso tra gli ulivi, è uno dei luoghi più suggestivi del territorio. Il sito è testimone di due importanti momenti storici. Il colle, infatti, fu scelto dapprima per l'edificazione del più imponente tempio italico dell'Italia meridionale, dedicato alla dea Minerva - Atena Ilias, con il probabile scopo di sancire ideologicamente e politicamente l'alleanza tra i "principi" indigeni e i romani nel 318 a.C. Successivamente, distrutto il tempio a partire dalla fine del V sec. d.C., il colle vide prender forma la straordinaria basilica a pianta centrale - il più grande edificio paleocristiano di Puglia - dedicata inizialmente ai Santi Medici Cosma e Damiano e solo in età longobarda a S. Leucio.
Sia il tempio che la successiva basilica erano ubicati in posizione esterna e dominante rispetto alla città antica, visivamente e simbolicamente contrapposti all'altura dell'acropoli di Canusium, ritenuta verosimilmente ubicata sulla collina ove oggi sono presenti i resti del castello medievale.
Il sito, segnalato per la prima volta nel 1925, è stato ed è un cantiere aperto: numerose sia le ricerche archeologiche che i restauri susseguitisi nel corso del '900. Recenti le campagne di scavo a cura della "Sapienza - Università di Roma" culminate nel luglio del 2008 con l'allestimento dell'annesso Antiquarium, e i lavori di restauro dei mosaici pavimentali. Infatti, tra eleganti colonne in marmo sormontate da capitelli ionici e da pulvini bizantini, sono presenti lacerti musivi policromi e di pregiatissima fattura, quale lo splendido "mosaico del pavone" collocato nell'esedra occidentale della basilica paleocristiana. Tra gli elementi superstiti del tempio è il capitello corinzio con protome femminile (Giunone?), i rocchi di numerose colonne scanalate, i piedi di un gigantesco telamone. Nell'Antiquarium sono esposti i reperti riportati alla luce durante le numerose campagne di scavo realizzate nel sito.
Palazzo Sinesi: sede della Fondazione Archeologica Canosina e della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia.
Le sale dell'ottocentesco palazzo ospitano dal 1994 interessantissime mostre archeologiche grazie all'instancabile impegno della Fondazione Archeologica Canosina.
Attualmente è in corso la mostra "1912, un ipogeo al confine. La Tomba Varerse": una collezione di oltre 400 reperti del IV-III sec. a.C. provenienti da un'unica tomba ipogea (Ipogeo Varrese): vasi apuli a figure rosse, ceramica dorata e listata, elementi in alabastro, una corazza anatomica in bronzo e gli straordinari vasi plastici e policromi canosini.
Nell'androne è in corso, inoltre, la mostra "Le tante cose del quotidiano. Spazio domestico nella città di Canusium".
Ipogei Lagrasta: sono il più importante complesso funerario di Canusium e dell'intera regione tra la fine del IV e il I sec a.C.. Sono compostoida tre distinti ipogei (I, II e III), scavati interamente sottoterra nel baco tufaceo. Il Lagrasta I, il più grande dei tre, è caratterizzato da un ampio dròmos (corridoio) di accesso e da nove tra camere e vestiboli che si diramano da esso formando una pianta a croce latina, e decorato con semicolonne ioniche. Qui fu rinvenuta nel 1843 l'iscrizione latina su una parete (poi andata dispersa): "Medella figlia di Dasmo, fu sepolta il 28 dicembre del 67 a.C. sotto il consolato di C. Pisone e M. Acilio." Ciò attesta un prolungato uso della tomba, dalla fine del IV sino al I sec. a.C. Il Lagrasta II consta di due camere in asse, al termine del dròmos, e di un ambiente che si apre sulla parete sinistra del corridoio. Presentava originariamente un prospetto su due ordini di colonne: due colonne doriche, ancor oggi visibili, che sostenevano il secondo ordine di colonne ioniche oggi scomparso. Il Lagrasta III si compone di un dròmos inclinato terminante in un unico ambiente in asse e di un secondo vano ricavato nella parete destra del corridoio.
Le Cave Leone: sono antiche cave di tufo in sotterraneo. Il sottosuolo di Canosa è costituito in gran parte da "Calcarenite di Gravina", roccia di origine sedimentaria formatasi tra il Pliocene Superiore e il Pleistocene Inferiore. Tale roccia, localmente detta "tufo", è stata sin dall'antichità utilizzata come materiale da costruzione. Nel banco tufaceo, in età daunio-ellenistica, sono state realizzate le grandi tombe a camera (cosiddetti "ipogei") e quelle più modeste dette "a grotticella". L'estrazione in passato avveniva in cavità sotterranee, veri e propri labirinti monumentali, segni di una civiltà preindustriale oggi scomparsa.
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