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Calcio per la Molfetta sportiva” il ripescaggio può attendere. Per ora tre squadre in Prima Categoria
14 agosto 2011

MOLFETTA - Molfetta Sportiva, Melphicta Calcio e la Nuova Molfetta (fusione tra Soccer Atletico Modugno e Milan Club Molfetta), sono l’avanguardia calcistica nostrana. Un’élite di basso profilo, visto che tutte e tre batteranno campi infami della Prima Categoria. Come ogni hanno voci e rumors di Tizio e di Caio pronti a portare nella nostra città qualche titolo ballerino, si sono accavallati. Non si andati però oltre le chiacchiere. Unica speranza era, e forse resta ancora, il ripescaggio della “Molfetta sportiva” in Promozione.

Andiamo per ordine. Il calcio regionale sta vivendo un’altra estate travagliata. La tanto attesa e auspicata riforma dei campionati con la riduzione dei tornei di Eccellenza e Promozione a sedici squadre, anche stavolta rischia d’essere accantonata. Molti club professionisti di Prima e Seconda Divisione al collasso finanziario, potrebbe chiedere di ripartire dai campionati regionali, società dilettantistiche rischiano di scomparire per la volontà dei proprietari di mollare un giocattolo costoso. Inoltre ci sarà da fare i conti con le eventuali penalizzazioni del nuovo scandalo delle scommesse. Insomma, tutte incognite che potrebbero innescare una girandola di ripescaggi.
In questa incertezza generale, probabilmente salteranno tutte le scadenze previste e, come l’anno scorso, tutto lascia pensare che per la compilazione dei gironi dei tornei di Eccellenza e Promozione, si andrà a fine agosto.
Come in ogni situazione di crisi, ci sono personaggi che colgono le occasioni per fare affari. Anzi gli affari propri.
Si tratta di “mecenati al 50%”, gente facoltosa o che ha la necessità di spendere, disponibile a scucire la metà dei costi e chiede agli altri di accollarsi il resto. Gli “altri” sarebbero le Amministrazioni comunali e/o gli imprenditori locali, stimolati sempre dai politici del luogo. Se c’è questa condizione, i “mecenati al 50%” vanno alla caccia dei tanti titoli ballerini, meglio definirli “titoli migranti”, nel senso che non hanno nessun valore identitario con le realtà dove approdano: un anno di qua, poi di là, a seconda desideri e delle convenienze del patron. Una pratica che da un lato riporta in auge piazze con una storia e tradizione da rinverdire, dall’altro però rischia d’essere una operazione effimera, perché non costruisce nulla di solido. Molfetta ha già vissuto una storia del genere con il barese Nicola Canonico, un patron senza fissa dimora e che quest’anno ha piantato le tende a Bisceglie.
In questa estate infuocata la nostra città è stata al centro di voci e rumors. Si è parlato di Flora, che dopo Barletta, Bari e Trani, pare abbia sondato il terreno molfettese. Qualche timido contatto pare ci sia stato con qualche amministratore ed imprenditore, ma la proposta pare sia stata catalogata come irricevibile. Più consistenti le voci su Giuseppe de Nicolò che ad un certo punto è stato ad un passo dall’acquisire una quota del Libertas Palese (Eccellenza), svanita poi per la volontà dei baresi di non spostare la squadra a Molfetta. De Nicolò è stato tirato in ballo come possibile acquirente del Terlizzi (Eccellenza), ma anche questa opportunità si è arenata per le molte incognite di tipo ambientale. Insomma, tante le chiacchiere e una certezza: quest’anno Molfetta non darà asilo nè a “mecenati al 50%” né a titoli migranti. Lo spiraglio di vedere il “Poli” ospitare le gare del torneo di “Promozione” c’è ed è concreto e riguarda la “Molfetta sportiva”che spera d’essere premiata nella lotteria dei ripescaggi. Sarebbe un bella notizia, anche perché il ripescaggio in qualche modo è un riconoscimento di merito, per tutto ciò che la società molfettese ha fatto in questi anni fuori e dentro i campi di gioco.
Tutto dipenderà da quante caselle si riempiranno tra Eccellenza e Promozione, in base alla composizione dei gironi, se a 16 o a 18 squadre. Solo in caso di quest’ultima ipotesi, il team biancorosso potrà essere ripescato nella cadetteria regionale. L’evento si stava concretizzando con l’annunciata iscrizione in Eccellenza del Brindisi come 17ª squadra. Tutti davano per scontato un girone di Eccellenza a 18 che a catena avrebbe consentito al club molfettese di salire di categoria.
La società molfettese senza attendere l’ufficiosità è uscita con un manifesto in cui comunicava il ripescaggio in Promozione. Evidentemente il desiderio è talmente forte, che una promessa o una ipotesi realistica da parte di qualche autorevole dirigente federale, è stata accolta come una certezza. Purtroppo le cose sono cambiate all’ultimo momento con l’iscrizione del Brindisi in Serie D. Quindi niente Eccellenza a 18 e niente ripescaggio in Promozione della “Molfetta sportiva”.
Allo stato dei fatti a pochi giorni al Ferragosto, il torneo di competenza della “Molfetta sportiva” è ancora la Prima Categoria.
 
© Riproduzione riservata
 
Autore: Francesco Del Rosso
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