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Caduta di stile ...o di democrazia? INTERVENTO - L'art.51 come e perché
15 settembre 2001

Riceviamo e volentieri pubblichiamo un intervento della consigliera comunale di opposizione (I Democratici), Ma ria Sasso, sulla vicenda dell'ar.51 Il Piano straordinario ex art.51 L.865/71 per l'edilizia agevolata già predisposto e attuato in altri Comuni, è stato una scelta importante e strategica dell'Amministrazione di Centrosinistra per accelerare i tempi di risposta al bisogno di case dei molfettesi. Risponde quindi ad esigenze reali e indiscutibili. Nel dicembre 2000 sono state approvate le graduatorie delle cooperative candidate all'assegnazione dei suoli per i comparti 14, 15 e 16 ed è stato assunto l'impegno di completare le assegnazioni non appena conclusa la relativa istruttoria. Solo nel maggio 2001 è stata poi effettuata l'assegnazione provvisoria alle cooperative dei lotti 14 e 16 (sospendendo il 15 per variante planimetrica) e la richiesta ai soci di somme per un totale di £ 1.411.000.000 per il pagamento dell'indennità di occupazione d'urgenza e di esproprio. Le cooperative hanno versato, credo tranne una, le somme richieste, ma dall'amministrazione sono stati dati, di volta in volta messaggi incerti. In un caso è stato detto che data l'approvazione del PRG, l'art.51 non serve più; in altri casi è trasparsa la volontà di continuare solo sui comparti 14, 15 e 16. C'è molta confusione, ma ci sono anche cose certe. Le cose certe sono che: * non è stato dato alcun seguito al Piano in termini di atti amministrativi tranne la perimetrazione del comparto 15 imposta dalla Regione in seguito alla deliberazione del Piano Urbanistrico Territoriale Tematico (PUTT); * non si è ancora proceduto agli espropri almeno per il comparto 16; * è stato disattivato il gruppo di lavoro che se ne occupava: * appena insediata, la nuova amministrazione, ha rimosso dai muri del corridoio del sindaco tutti i pannelli che illustravano il piano art.51. Al fine di tutelare gli interessi dei cittadini e le loro legittime aspettative esercitando il ruolo di indirizzo e controtto dell'attività amministrativa, l'opposizione ha chiesto di porre il punto all'ordine del giorno del Consiglio comunale per conoscere le reali intenzioni dell'amministrazione e verificarne gli indirizzi attuativi. Ci aspettavamo, in caso positivo, una quadro dei tempi, dei costi e delle procedure da seguire. Nei fatti l'assessore all'urbanistica ha ribadito che l'art.51 non ha più senso data l'approvazine del PRG, ma che l'amministrazione era intenzionata a dare seguito alle procedure e che erano già state fatte tante cose come: * l'incontro con i soci delle cooperative, ma solo dopo un incontro dei rispettivi presidenti con i consiglieri di opposizione - il sindaco teme quelle che indebitamente ha chiamato "interferenze da procura della repubblica" cioè ritiene reato il lavoro politico di rappresentati dei cittadini che ne sostengono i diritti e le legittime aspettative; * la perimetrazione del comparto 15 rispetto alle prescrizioni del PUTT perchè richiesto precettivamente dalla Regione; * la convocazione di un incontro con i proprietari terrieri. Di espropri, necessari per rendere definitive le assegnazioni dei suoli, non se ne parla, così come nulla si dice sulle altre cooperative in attesa in graduatoria e sugli altri comparti interessati dall'art.51. La richiesta di discutere di questo importante argomento in Consiglio comunale è stato giudicato ostruzionistico (cosa ha bloccato non è dato conoscerlo) e strumentale (è strumentale tutelare i diritti dei cittadini?). Così come, con arroganza ed aggressività ingiustificate, è stato espresso dal sindaco il divieto ai consiglieri comunali di partecipare agli incontri con soci e proprietari terrieri. I consiglieri presenti alla prima riunione con le cooperative sono stati definiti, dal sindaco, "figuri da prendere a calci nel sedere"! Caduta di stile.... o di democrazia? Se non ha nulla da nascondere, il sindaco, perchè si esibisce in queste pietose prese di posizione sempre nettamente sopra le righe? Qualcuno dice che cerca di imitare, senza ovviamente averne la statura politica e l'autorevolezza, gli atteggiamenti di un noto personaggio politico locale di cui è stato allievo e "seguace" finchè non ha assunto il ruolo di assessore al patrimonio nel governo di Centrosinistra. Ma l'imitazione rivela tutti i suoi limiti in termini di adeguatezza e di opportunità. Il sindaco è sembrato scompensato quando, all'inizio del Consiglio, ad un razionale richiamo del consigliere Fiorentini dei fatti di violenza accaduti ultimamente a Molfetta e alla necessità di affrontare il problema della sicurezza, ha risposto inalberandosi, completamente fuori luogo, ed accusandolo di sciacallaggio. Il dr. Fiorentini, giustamente sorpreso, ha precisato che il suo intervento non era assolutamente interpretabile in tal senso, rilevando, in conclusione, che il sindaco non ha cambiato solo gli alleati, ma - ancora più grave - ha cambiato la sensibilità democratica.
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