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“C'è un'Italia migliore” di Nichi Vendola- con La fabbrica di Nichi Da lunedì, in tutte le librerie, l'ultimo libro di Nichi Vendola, un libro che contiene le proposte su tutti i temi che faranno parte della piattaforma politica per la candidatura del leader di Sinistra e Libertà alle prossime primarie
06 gennaio 2011

MOLFETTA – Lunedì è il giorno che in tanti attendono per poter dar via alla lettura di “C’è un’Italia migliore” di Nichi Vendola- con La fabbrica di Nichi, l’ultimo lavoro del leader di Sinistra e Libertà che illuminerà il suo programma politico in prospettiva della sua candidatura a segretario del centro-sinistra alle prossime primarie.  Il libro, edito da Fandango, non nasconde la visione ‘poetica’ della politica dell’attuale governatore della Regione Puglia che questa volta però punta a vincere perché “Vincere significa far vincere un’Italia accogliente, solidale, che non condanna gli esseri umani a una solitudine senza scampo”.
Come ha scritto il Financial Times: “A una recente conferenza sull’energia solare, gli investitori hanno definito la Puglia come la regione più attraente del meridione d’Italia per una burocrazia meno ingombrante”.
Finalmente il libro di Nichi Vendola che contiene le proposte su ambiente, cultura, giovani, sanità, famiglia, giustizia e le idee per cercare e trovare quell’Italia migliore che in questi anni è stata sepolta dalla paura e da un governo inadeguato.
Tutto questo ovviamente grazie al contributo de Le fabbriche di Nichi, le associazioni che con ben 80.000 iscritti, negli ultimi mesi si sono diffuse in Italia e all’estero a sostegno del progetto politico di Vendola.
La fabbrica di Nichi è un progetto di comunicazione politica, nato per riavvicinare i giovani alla “res pubblica”, e per sensibilizzare la popolazione sui temi programmatici della campagna di Nichi Vendola.
Si tratta di una piattaforma orizzontale, liquida e partecipativa, dalla quale vengono lanciati progetti e azioni. Una comunità che promuove e difende la “buona politica”, un patchwork di esperienze e visioni, con il comune obiettivo di costruire un paese migliore.

Autore: Q
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In Italia occorrerebbe una Riforma intellettuale morale pari a quella praticata dalla Riforma protestante (A.Gramsci-Gobetti). L'Italia “antropologica”. Assenza di rigore verso il reo e disprezzo per le vittime. In fondo gli italiani ritengono che le vittime di qualsiasi orrendo crimine, “se la sono cercata”. L'indulgenza verso il crimine e il perdono che si è pronti ad accordargli nasce da un patto segreto: “Perdonare per poi farsi perdonare, ma soprattutto per perdonarsi. In Italia il “giallo” come genere di scrittura non poteva mai nascere, perché in fondo la ricerca del colpevole, non importa a nessuno. La FURBIZIA. – E' una forma di dissimulazione disonesta, un inganno permanente del pensiero, un disallineando calcolato, ma dal respiro corto, tra pensieri, parole e atti. Secondo una vecchia opinione di H.Taine la furbizia è dovuta alla scarsa incidenza sul tessuto morale degli italiani dell'etica feudale (onore, lealtà e spirito da cavalleria) e all'abnorme prevalenza dello spirito di mercatanza dell'Età dei Comuni. Un approccio mentale molto affine all'esport fiorentin, insomma, di chi, machiavellicamente, in assenza di forza fisica e morale, sceglie di essere più “golpe che lione”. Gaiezza, vitalismo, gioia di vivere. Qui occorrerebbe il sonoro. Far echeggiare certe scene e sceme balneare e scacciapensieri degli anni '60, ma “arrangiate” perfettamente, per comprendere quanto è sorgiva, aurorale, e infinitamente seduttiva la vecchia gaiezza italiana. Gli stessi italiani che credono ai maghi e agli astrologi (35 milioni) credono nelle stigmate di Padre Pio. La religione esteriorizzata soddisfa peraltro il nostro bisogno di spettacolo. Entrare in una chiesa cattolica italiana, soprattutto se barocca, è una irrinunciabile bisogno di spettacolo. Trasformismo e voltagabbanismo politico. Anche questo tratto è da mettere in relazione…….quale altra Italia migliore????


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