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Bobo Craxi a Molfetta testimonial di Tommaso Minervini "Le liste che lo sostengono appartengono all'area laica socialista”
21 maggio 2006

MOLFETTA - L'on. Bobo Craxi (nella foto mentre sfoglia il numero della rivista Quindici da qualche giorno in edicola), appena nominato sottosegretario agli Esteri, oggi a Molfetta come testimonial di Tommaso Minervini, candidato sindaco per un'area composita, che più volte per comodità giornalistica abbiamo definito “terzo polo”, ma che nell'improvvisata conferenza stampa di stamattina è sembrata, proprio grazie alla presenza dell'erede della più riconosciuta tradizione socialista italiana, più marcatamente riposizionarsi nell'area di centro sinistra. La prima affermazione dell'on. Craxi è stata proprio sulla coalizione che appoggia Tommaso Minervini in queste elezioni amministrative: “Le liste che lo sostengono, a parte quella dei Repubblicani, appartengono all'area laica socialista”. Anche se subito il candidato sindaco è intervenuto a ricordare il peso ed il ruolo delle liste civiche. “Voi molfettesi – ha continuato Bobo Craxi - potete dirvi fortunati ad avere un ex sindaco, ora candidato, che ha saputo evitare di rinchiudersi nell'area del civismo. Nella sua coalizione si ritrovano sì delle liste civiche, ma questa civicità è meglio rappresentata da forze politiche di forte tradizione, come la nostra, che aggiungono l'apporto di una cultura antica”. Sia l'on. Craxi, evidentemente precedentemente ragguagliato sulla situazione locale, sia Tommaso Minervini, hanno addidato le debolezze del centro sinistra molfettese, schierato nella competizione elettorale amministrativa a sostegno dell'ing. Di Gioia. “Tante liste, ben 11 – ha detto Bobo Craxi – sono sintomo di disgregazione interna”. Un elemento sottolineato anche dall'ex sindaco: “Le 11 liste e la leadership di Di Gioia, maturata da primarie che sappiamo tutti come sono andate, stanno a testimoniare che il centro sinistra è ancora in crisi. È un dato di valutazione politica il mio”. Tommaso Minervini è andato ancora più in là e nel suo abituale politichese, questo sì forse davvero retaggio del suo passato politico, ha dato ad intendere che la sua rottura con il centro destra e questa candidatura a metà fra il suo caro e mai dimenticato “progetto civico” e la riconversione a sinistra, è una sorta di chance offerta all'intero centro sinistra molfettese, perché possa uscire fuori dalle secche in cui, a suo dire, ancora si trova. Secche che, ci pare di poter dire, consisterebbero per Minervini da un lato dall'essere il centro sinistra ancora minoritario in città, dall'altro di ritrovarsi con una leadesrship, quella di Lillino Di Gioia, in cui quest'area politica non saprebbe riconoscersi. Tommaso Minervini ha ribadito in conclusione ilsuo pensiero, rispondendo alla domanda del nostro direttore, Felice de Sanctis (nella foto in un momento della conferenza stampa, in cui sono riconoscibili anche Bobo Craxi, Minervini, Piero de Nicolo e Pino de Candia) sul suo passato di sindaco di centro destra: “Ho detto no alla comodità di sicura rielezione in quell'area politica, perché mi sono reso conto che era in atto un processo di assimilazione e di assorbimento del nuovo metodo di governo messo in atto in questi anni. In quel momento posso dire che è cominciato il dialogo con il popolo democratico della città, si è aperto allora il dibattito su come rimettere assieme le sensibilità democratiche della città”. In merito a quello che accadrà dopo il 29 maggio, qualora, come sembra assai probabile, si vada al ballottaggio per la scelta del sindaco di Molfetta, ambedue si sono mostrati spavaldi nella sicurezza che Minervini superi il turno; a questo punto si compirebbe il senso di questa operazione, da espressione dell'area laica socialista quale Bobo Craxi oggi è venuto ad accreditarlo, Minervini chiederebbe per sé i voti dei partiti dell'Unione. Concordi anche nella reticenza ad esprimersi su quanto faranno se sarà Di Gioia ad opporsi ad Azzollini. “In quel caso si valuteranno le qualità dei candidati – ha concluso Craxi – non le coalizioni”.
Autore: Lella Salvemini
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