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Bilancio 2005: niente aumenti. Ma la città cresce? Nessuna novità rispetto al passato: solo un documento contabile. Ma non aumentano imposte e tariffe
15 maggio 2005

La situazione è difficile ma governabile. E' il succo della relazione del bilancio di previsione, presentato alla città dall'assessore Mauro Magarelli, prima del passaggio in Consiglio comunale. Un provvedimento già vecchio, poiché quasi metà anno è andato via, per l'ormai cronico ritardo del Governo nel comunicare gli importi dei trasferimenti, ma anche per lo stato di crisi strisciante che attraversa la maggioranza di centrodestra. Il sindaco Tommaso Minervini ha dovuto temporeggiare nella speranza che si calmassero le acque e che soprattutto, si costituisse il Collegio dei Revisori dei Conti, il cui parere è indispensabile, dopo le dimissioni del presidente Fiumefreddo. Diciamo subito che per il quarto anno consecutivo imposte e tariffe non subiranno incrementi. Detto questo, vediamo cosa c'é scritto nella relazione. I vincoli imposti dalla Legge Finanziaria e la congiuntura economica che penalizza lo sviluppo e il reddito delle famiglie, delineano una situazione difficile. Nonostante la situazione stagnante, il bilancio si pone due obiettivi: lasciare inalterata la pressione fiscale e salvaguardare il sistema del welfare comunale. Il punto di partenza è il livello delle entrate: crescono di un milione di euro quelle extraurbane, mentre quelle tributarie e per trasferimenti sono rimaste invariate. Sul fronte delle uscite, la spesa è stata ristrutturata per coprire incombenze inevitabili. In primo luogo la spesa del personale (29% delle spese correnti) per l'assunzione di due vigili e per i dovuti incrementi contrattuali. Per mantenere il vincolo di spesa del 5% anche per quest'anno non saranno previste assunzioni per sostituire chi andrà in pensione. Altra significativa voce riguarda l'ammortamento dei prestiti (capitale+interessi), per effetto del mutuo contratto per la copertura dei debiti fuori bilancio. Per far quadrare i conti si è operata una diffusa razionalizzazione delle spese. Sul fronte del sociale la riduzione è irrilevante, e quindi sono stati confermati i livelli dei servizi per anziani, disabili, famiglie bisognose, contributi per il volontariato, giovani e associazioni sportive. Come pure nulla cambia per i servizi a domanda individuale, trasporto, refezione scolastica e scuola bus. Riduzione di euro 106 mila (-9,7 %) per cultura, sport e turismo, mentre sono confermate le manifestazioni ritenute centrali: Festival del Mare, Rassegna d'Arte Contemporanea, Maridea, oltre ai canonici momenti del calendario, Natale, Carnevale e Settimana Santa. Da notare che la relazione non menzione la manifestazione “Ti fiabo e ti racconto”. Sarà stata una dimenticanza? Discorso a parte merita il settore investimenti. L'effetto speciale della previsione di opere pubbliche per euro 72 milioni non significa che si realizzeranno, ma che si potranno realizzare se arrivano da qualche parte i finanziamenti, altrimenti sono riportate nel bilancio dell'anno seguente. Infatti, le opere previste, al netto dei dovuti lavori di manutenzione e urbanizzazioni nelle nuove zone, sono sempre le stesse, a cui bisogna aggiungere le ormai famose e reiterate opere da realizzare dai privati con lo strumento della finanza di progetto: Lungomare Colonna, teatro tenda, centro tecnologico nella zona artigianale, parcheggio interrato Piazza Aldo Moro. In pratica le stesse cose scritte e promesse nel bilancio 2002. Qualcosa è stato escluso, come i parcheggi interrati della palestra del liceo classico e di Piazza Paradiso, in compenso tra le new entry troviamo: il recupero funzionale dell'ex poliambulatorio, dello stabile Lamascotella e una scuola elementare nel centro storico. A leggere la relazione, si può dire che il vicesindaco Magarelli non ha lesinato impegni e ha svolto con diligenza il compitino. Ma dalla politica si deve pretendere un'analisi più ampia, per capire lo stato di salute della città e dove sta andando. Per esempio le entrate tributarie (Ici, Tarsu, Irpef, Tosap, imposta pubblicità) esprimono comunque un elemento di crescita, ebbene queste entrate da quattro anni sono pressoché invariate, nonostante l'edilizia è in pieno fermento e si continua a parlare di un certo sviluppo legato ai nuovi insediamenti artigianali e industriali e tutto ciò che è collegato. Insomma, o la ventilata crescita economica è nella fantasia di chi si lascia andare ad analisi caserecce, oppure gran parte della ricchezza prodotta è invisibile, sfuggente, in pratica sommersa. Per il tempo e lo spazio non possiamo dilungarci. Avremo occasione di ritornare a parlarne, sempre che il bilancio passi in Consiglio comunale. Francesco del Rosso francesco.del rosso@libero.it
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