Benedetti i remi dei marinai di Molfetta pronti a partire per la Festa della Madonna dei Martiri di Hoboken in Usa
Domani alle 18.30 nella Fabbrica S. Domenico si apre il Convegno dei Molfettesi nel mondo
MOLFETTA - Sono pronti a partire e raggiungere il New Jersey i sei remi che mons. Domenico Cornacchia ha benedetto nella sede della Lega Navale di Molfetta. Un gesto d’amore e fratellanza che diventa simulacro di una tradizione e di una grande fede che si trasmettono di generazione in generazione senza mai affievolirsi.
Un’idea – come ha ricordato Felice Sciancalepore, Presidente e precursore dell’iniziativa insieme a tutti i soci della Lega – nata quasi per gioco e che diventa oggi più che mai simbolo di una unione forte e viscerale tra Molfetta e i suoi figli sparsi nel mondo.
Quest’anno – per la prima volta in novant’anni – al passaggio della statua della Madonna dei Martiri ad Hoboken saranno incrociati i remi. Lunghi 2 metri e 90 centimetri hanno la particolarità di avere il tricolore verniciato in punta. Insomma, un pezzo ulteriore di Molfetta che si aggiunge all'Hoboken Italian Festival, rendendolo ancora più magico e donandogli un tocco di “aria di casa”.
L’iniziativa è stata realizzata grazie alla collaborazione di Roberto Pansini, Presidente dall’associazione Oll Muvi - che si occuperà del trasferimento dei remi dall’altro capo dell’oceano - e della Lega Navale di Molfetta che ne ha provveduto alla realizzazione. Durante la cerimonia, dopo l’intervento di Felice Sciancalepore che ha spiegato come è nato il progetto, la parola è passata a don Giuseppe de Candia che ha rammentato ai presenti il valore intrinseco di questo dono.
Di fatti, in passato il simulacro della Madonna veniva portato in mare con delle imbarcazioni a remi e dunque - quando i marinai erano pronti per l’imbarco – lo indicavano battendo le voghe sulla porta della basilica. Un atto di autenticità che come un filo rosso tiene da sempre uniti tutti i molfettesi in giro per il mondo. Ma i remi – come ha ricordato il vescovo Cornacchia durante il suo intervento – sono l’emblema di una tradizione marinara che rappresentava e rappresenta ancora oggi – anche se in misura ridotta – il marchio di fabbrica di una città che ha sempre vissuto di pesca e che dal mare ha tratto il suo sostentamento.
Le sei voghe se inclinate a mezzaluna potrebbero metaforicamente riprodurre un ponte tra Molfetta ed Hoboken, un ponte che permette sì di andare ma anche di tornare indietro. Un collegamento materiale ma anche del cuore affinché – anche dall’altro capo dell’oceano – si mantengano vive le tradizioni e i sentimenti che fanno sentire agli emigrati meno lontana la tanto amata Molfetta.
A riprova di questo forte legame, anche la testimonianza di nonno Franco - il nonno di Cake Boss – che ha spiegato come, nonostante molti molfettesi non abitino più materialmente ad Hoboken, la festa della Madonna dei Martiri rappresenti quasi un richiamo materno di unione e fratellanza da rispettare e onorare. A seguire la benedizione delle bellissime voghe e un giro in barca a remi con il vescovo.
Alla cerimonia – conclusasi con un omaggio del crest della Lega Navale al vescovo Cornacchia - erano presenti anche i molfettesi di seconda e terza generazione che, dagli States, sono venuti a Molfetta per trascorrere le vacanze e partecipare all'annuale convegno dei Molfettesi nel mondo, che si apre domani alle 18.30 nella Sala Finocchiaro della Fabbrica S. Domenico. Tra loro oltre nonno Franco e signora, tornati a Molfetta dopo 16 anni, anche la figlia Gloria.
I remi saranno "imbarcarti" in aereo, il prossimo 7 settembre. Sullo stesso volo ci sarà un gruppo numeroso di molfettesi e, in rappresentanza della Lega Navale di Molfetta, la famiglia Bufi (Mauro, il capo famiglia, sua moglie Liliana e i figli Riccardo, 11 anni, Anita, 15 anni, e Angelo che festeggerà i suoi 18 anni ad Hoboken il 12 settembre).
Complessivamente i molfettesi che, quest'anno, raggiungeranno Hoboken per prendere parte ai festeggiamenti saranno 80 circa. Tra loro ci sarà anche il vescovo Cornacchia a rappresentare l'intera comunità. E per i novant'anni dell'Hoboken Italian Festival, oltre alle luminarie, donate lo scorso anno, ci saranno anche i remi.
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