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Basket: Virtus Molfetta in C dilettanti, ma senza coach Azzollini
06 luglio 2011

MOLFETTA - Nell’estate più travagliata per il basket molfettese, che si concluderà, stando a sentire i rumors più attendibili, con la disputa del campionato di C dilettanti invece di quello di B dilettanti, che spettava ai biancoazzurri dopo la retrocessione nello scorso torneo (anche se, con ogni probabilità, sarebbe stata ancora A dilettanti, o Lega3 in virtù di un quasi certo ripescaggio), c’è spazio anche per amari addii, specie se riguardano uomini che tanto hanno dato ai colori virtussini nel corso delle ultime gloriose annate. Parliamo nella fattispecie di coach Ilario Azzollini (foto), che dopo 7 campionati da assistant coach, ed una parentesi da capo allenatore e relativa salvezza miracolosa due stagioni or sono, quasi certamente dovrà “emigrare” per continuare a lavorare ed insegnare pallacanestro. Ricordiamo che oltre al ruolo di assistente in prima squadra, Ilario aveva contribuito a (ri)costruire il settore giovanile della Virtus, con ottimi risultati e con la soddisfazione di vedere qualche elemento convocato in prima squadra. E’ lo stesso coach che ci racconta di come si senta impossibilitato a continuare il suo lavoro, sentendosi forse un po’ tradito e scaricato da una società a cui ha dato molto  in termini di tempo, affetto, filosofia sportiva e tanto altro, soprattutto salvandola dal baratro della retrocessione appena un anno fa.
Appena è circolata la notizia negli ambienti cestistici abbiamo contattato telefonicamente Ilario Azzollini per sentire la sua versione.

 Allora Ilario cosa è successo?
“Come noto a tutti la società sta attraversando un periodo non felice e quindi ha ridimensionato la sua attività. Riparte dal campionato di serie C Nazionale, la vecchia C1. Ed in questo frangente mi è giunta una proposta oggettivamente inaccettabile”.
Quale, se è possibile saperne di più?
“Non mi hanno chiesto se fossi disponibile ad allenare la prima squadra, ma mi hanno proposto di seguire il settore giovanile. Non è che io avessi velleità, ma mi aspettavo un trattamento diverso. Propormi di seguire il settore giovanile senza avere un campo regolamentare sul quale allenarsi è come costruire un grattacielo sulla sabbia: IMPOSSIBILE. Evidentemente i dirigenti non si rendono conto di questo. La città di Molfetta ha solo il Palapoli ed è utilizzabile solo per le gare di campionato. Ci sono palestre inutilizzabili, come gli altri due palazzetti ed il polivalente. Quindi secondo te la proposta era reale oppure, oggettivamente, era scandalosa”?
Sembra una proposta piuttosto ingenerosa per chi ha dato tanto alla Virtus, a chi solo tredici mesi veniva osannato e portato in trionfo…
“Bisognerebbe chiedere al management della Virtus”.
E adesso?
“Adesso, come accade spesso, proverò a cercare nuovi stimoli altrove; proverò, se possibile, a continuare a coltivare la mia passione in altri lidi”.
 
Dalla parole di Ilario Azzollini sembra evidente che al momento non ci siano le condizioni per continuare la collaborazione con la Virtus. Un vero peccato, purtroppo la pallacanestro molfettese perde un pezzo storico. Dopo un periodo trascorso lontano da Molfetta era tornato nel 2004 per fare l’assistant coach in serie C1 a Sergio Carolillo e per rifondare il settore giovanile che allora contava solo pochi iscritti.
Lavorando sempre in silenzio e lontano dai riflettori, Azzollini ha contribuito al percorso che ha portato la Virtus fino alla A Dilettanti; da condottiero ha conquistato la salvezza nel campionato 2009-10 nella storica partita con il Potenza.
È riuscito a creare un settore giovanile con oltre 150 ragazzi e 7-8 campionati a stagione.
Da amici di Ilario ma anche della Virtus siamo dispiaciuti per quello che sembra un epilogo amaro, sperando possano esserci dei margini per ricucire il rapporto. Sarebbe un peccato disperdere un patrimonio sportivo ma soprattutto umano che si è costruito, giorno dopo giorno, per anni.
Auguriamo ad Ilario mille fortune, quasi certamente lontano dal Palapoli. Naturalmente aspettiamo anche di sentire l’opinione della società virtussina in merito.
 
© Riproduzione riservata
Autore: Michele Bruno
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