Bari, città frontiera. La transizione oltre il margine
L'ultimo libro di Luciana Bozzo per la Progedit Editore
Disagio, paura, insicurezza e adattamento… Queste reazioni pur contraddittorie che i cittadini manifestano di fronte alle situazioni di rischio generate da forme di criminalità diffusa, confermano Bari come città frontiera: luogo di transizione, di incertezze e dubbi, territorio in cui si mescolano profonde ambivalenze. In contrasto con disagio e paura, abitanti e “city user” mostrano una estrema capacità di modellarsi all'eventuale pericolo oggettivo, così come alle frequenti forme di inciviltà.
Il volume (Luciana Bozzo “Bari, città frontiera. La transizione oltre il margine” con saggi di Sergio Bisciglia, Elena Palma, Ida Palma. Progedit Editore. Collana Politecnico, formato cm 17 x 24, pp. 144 , con ill., euro 16,00) costituisce un contributo alla conoscenza della città e, in particolare, al tema della sicurezza urbana. Riporta infatti le riflessioni scaturite da una indagine sul tema della sicurezza svolta a livello locale, nell'ambito di una ricerca nazionale su “Gli effetti del pericolo e della paura sull'uso e la forma della città italiana contemporanea”.
Attraverso l'analisi dei dati oggettivi e delle risposte di abitanti e “city user” alle situazioni di rischio, si interpretano e si descrivono le cause del disagio e della paura. A cui non sono estranei né gli immigrati né le fasce di popolazione inoccupata o particolarmente disagiata, che risiede nei complessi abitativi di edilizia pubblica.
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Luciana Bozzo, associato di Sociologia urbana, insegna Sociologia urbana ed Economia urbana presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Bari. Si occupa in prevalenza dell'organizzazione spaziale della quotidianità, del rapporto tra sociologia e scienze della progettazione. Tra i suoi saggi, ricordiamo, per i nostri tipi, “Gente, luoghi e percorsi. Un approccio integrato tra sociologi e urbanisti” (2000).