Recupero Password
Azzollini-Minuto, ora il divorzio da Giacomo Spadavecchia? Acque agitate nel Pdl Molfetta
10 agosto 2012

MOLFETTA - La nomina ad assessore della consigliera Carmela Minuto da parte del sindaco senatore Antonio Azzollini sembra abbia mietuto la prima “vittima politica”. Doveva essere Giacomo Spadavecchia il rientrante, dopo la positiva risoluzione delle pendenze penali emerse lo scorso anno per il sequestro della sua villa costruita a ridosso di Lama Martina-Cupa (immobile interessato dalla ormai famosa strada asfaltata nel comparto 4). Secondo indiscrezioni, lo stesso Spadavecchia avrebbe giustamente richiesto ad Azzollini la (ri)nomina come assessore, visto che con le dimissioni dello scorso luglio 2011 aveva voluto evitare qualsiasi imbarazzo al Comune di Molfetta e all’amministrazione comunale.
Azzollini ha, però, deciso diversamente. La conta dei voti ha, purtroppo, un valore maggiore rispetto alla fedeltà politica (883 i voti della Minuto nel 2008 con il partito dell’Udc, rispetto ai 636 voti di Spadavecchia con il Pdl). Ha accolto la Minuto nella sua giunta (dopo la nomina sindacale, si attende la decisione dell’interessata che pare sia in attesa di una delega per un assessorato, forse proprio quello di Spadavecchia, Marketing Territoriale e Centro Storico), offrendo a Spadavecchia un mero contentino: un contratto di collaborazione a titolo gratuito come esperto del centro antico di Molfetta. In pratica, uno schiaffo alla dignità politica e umana.
Spadavecchia avrebbe, perciò, rifiutato. E la frattura con il senatore potrebbe essersi trasformata in una pustola. A questo punto, è molto probabile che Spadavecchia decida di non appoggiare la futura coalizione di centrodestra con la sua lista civica: anzi, avrà la possibilità di muoversi abbastanza liberamente sulla linea delle alleanze visto il bottino di voti raccolti nel 2008 e visto che è, allo stato dell’arte, soggetto che non ha alcuna pendenza con la giustizia (condizione che, in questo momento, non sembra interessare affatto il sindaco).
È evidente che Azzollini sta cercando di ricostruire una mera squadra elettorale, privilegiando non certo scelte di coerenza, ma grosse famiglie elettorali, rastrellando voti e clan familiari (con tutti gli “annessi&connessi”), piuttosto che la qualità di progetti e idee per la città.
 
© Riproduzione riservata
 
Autore: Nicola Squeo
Nominativo
Email
Messaggio
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""


Pasquale Mancini ha l'abilità, dimostrata altre volte, di farsi male da solo. Ha una fantasia alimentata da una fede (incrollabile?) nel sen. Azzollini e nel Pdl al punto da leggere anche quello che non c'è, o meglio quello che vorrebbe leggere. E' il caso della notizia relativa al proscioglimento di Giacomo Spadavecchia, ex assessore al marketing territoriale, poi dimessosi dopo il sequestro della sua villa sulla lama. Mancini vaneggia di censure, un leit motiv del Pdl che attribuisce agli altri colpe e abitudini proprie (ciascuno col proprio metro l'altrui misura, parafrasando il Poeta). Loro la subiscono quotidianamente da parte del sindaco senatore padrone Antonio Azzollini. Ma questa vota Mancini è incorso in un incidente di percorso, vantando l'operato dell'ex assessore Spadavecchia, proprio quando il sindaco aveva dato ordine di non diffondere la notizia del proscioglimento, per evitare possibili pretese di restituzione dell'assessorato già assegnato a Carmela Minuto. Ma veniamo al fatto specifico. Mancini legge impliciti riconoscimenti che non ci sono (le qualità di progetti e idee per la città non si riferiscono a Spadavecchia, che non ne ha una di idee, ma a tutti gli esponenti del Pdl, sindaco compreso, privo anch'egli di idee e progetti, tranne la follia del porto) e si arrampica sugli specchi di presunte gogne mediatiche sull'attività e perfino sulla vita di Spadavecchia. E' sempre la sindrome del vittimismo del Pdl recitata dal padrone Berlusconi e dai suoi giornali “Libero” e “Il Giornale” e recitata dai servi di periferia. In quanto al ritardo nella pubblicazione, lo stesso Mancini sapeva bene che il direttore di “Quindici” era fuori sede e non poteva pubblicare prima il suo commento. Ma Tafazzi-Mancini si percuote perché il masochismo e il gusto di vaneggiare la censura quando non si hanno argomenti, è più forte della realtà. Hanno, poi, uno strano concetto di serenità: accusare di gogna mediatica, è serenità? Poveretti, compatiamoli, sono alla fine, un triste epilogo!



E' la farsa che non ci interessa, appunto... Rachele Terrassa. Il '94 è passato da oltre 2o anni, e non si può ripetere nelle stesse forme... Serve oggi un rinnovamento radicale, un sommovimento che parta dal basso verso l'alto, su questo penso siamo tutti d'accordo. Il problema è come venire fuori da questa risacca, cercare di far germogliare questa "pianta nuova". Beh, tanto per cominciare, iniziamo a seminare nelle coscienze, quelle rimaste ancora libere, se non si semina non si raccoglie nulla... e poi vediamo se qualcosa inizia a smuoversi... E possibile anche che "il corpo sano" di questa città sia minoritario, che effettivamente alla gran parte dei molfettesi, non interessi un vero rinnovamento, e questo va messo nel conto... l'azzolinismo (come il berlusconismo, tra l'altro), ha prodotto guasti anche nel modo di essere di pensare di molti nostri concittadini, teniamola bene a mente questa cosa... a quel punto, occorrerà prenderne atto... Per ritornare quindi alla "vexata quaestio" (lista Quindici), parliamoci chiaro e tondo: non è cambiando etichetta sulla bottiglia, che l'aceto può essere considerato vino. Quindici "ha una buona riserva" (forse l'unica), ma quel che è dato comprendere oggi, e che all'esterno interessi il marchio più che il vino, per continuare a fare le solite alchimie e i soliti maquillage. Non ci interessano questi "postic"... Allo stato, vedo solo "aceto stravecchio"... Possiamo solo sperare nella "prossima vendemmia"... se ci sarà... ma dubito che dalle vecchie, corrotte e compromesse cantine, si possa produrre un buon vino novello, tutti già oggi sono impegnati puramente o semplicemente nei riciclaggi...

Mingo, ho letto adesso il tuo post, e ti devo una "schieratissima" risposta. Allora, "lista quindici", versione "stampella" per politici, partiti e uomini politici claudicanti, non è proprio cosa per la quale. Fate prima a chiedere che volete ammazzare il Giornale (che, ti rammento, non è un partito politico, non fa politica e, quando pubblica le notizie, da destra a sinistra, non guarda in faccia a nessuno). Chiarito il concetto su quello che non si deve e non si può fare, per non dover poi mettere la faccia, dopo le elezioni - in caso di vittoria o sconfitta, a questo punto non fa differenza - lì dove ognuno di noi espleta esigenze fisiologiche irrinunciabili - Quello che si può iniziare a fare da subito, è un dibattito pubblico, aperto non alle forze politiche, ma a tutti gli uomini liberi di questa città su un tema molto semplice: come liberare questa città da una cappa illiberale che ha cercato in questi anni di asfissiare anche la libera stampa. E allora, la mia proposta è molto semplice: tutti i partiti, facciano un passo indietro, nessun compromesso, nessuna spartizione pre, durante e dopo la campagna elettorale. Qualcuno ha detto: "ritornare al '94". Forse è sbagliato dirlo, perché la storia non si ripete, ma prendere quel che di buono c'era in quell'esperienza. E allora a quel punto, questo giornale, questa "assemblea" di liberi uomini e di liberi pensatori, avviano un "percorso nuovo"... Nessuno ha la ricetta salvifica in tasca, ma se qualcuno intende recuperare qualche migliaio di voti con il "marketing elettorale" di Quindici, mi sa che ha proprio come diciamo noi a Molfetta "sbagliato portone", salvo che non si voglia "evirare il giornale", e allora è un altro par de palle, scusate la rudezza! P.S. iniziamo a dirci le cose in faccia papale papale, fuori dal paraculismo politico...




Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2025
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet