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Azzollini: il mio mandato come beruf Le dichiarazioni programmatiche del nuovo sindaco
05 agosto 2006

Dell'ordine del giorno del Consiglio Comunale di ieri le dichiarazioni programmatiche sono state la parte più importante. Con esse l'amministrazione che inizia cinque anni di governo, per voce del primo cittadino, spiega come intende operare, a dirla con altre parole, fa intendere che tipo di città ha in mente, quale futuro delinea e pensa di tradurre in realtà nell'azione amministrativa. Eppure è sembrato che proprio questo sia mancato, la prefigurazione della Molfetta che il centro destra al governo vuole, un disegno compiuto su cui chiedere a maggioranza ed opposizione di dare il proprio contributo. “Sono sempre i primi passi che decidono”, è con questa citazione che il sindaco ha iniziato il suo discorso. Per continuare elencando i valori che lo guideranno. Al primo posto quelli che improntano la Costituzione e, subito dopo, quelli “della nostra identità cristiana”, non intendendola, per Azzollini, come rapporto innaturale fra istituzioni e fede, ma come ancoraggio necessario in un momento storico come questo, perché “lì nasce il concetto di tolleranza, di rispetto per l'altro, di dialogo”, fino al richiamo all'ora et labora benedettino. Altro valore fondante quello della famiglia; il nuovo sindaco, non ha mancato di dire a questo proposito “qualcosa di destra”, specificando che la famiglia è la famiglia, quella tradizionalmente intesa, altre forme di convivenza, pur rispettate, non potranno aspettarsi di avere dalla sua amministrazione la stessa considerazione di quella strutturata “come la prevede la Costituzione”. In quanto alla legalità, “staremo ben dentro i suoi confini”, ha affermato il neo sindaco, chiarendo di intenderla anche come rispetto dei diritti del cittadino e come garanzia della sua sicurezza, per continuare subito dopo rivendicando “l'autonomia della politica; non ci sono altri poteri che in nome della legalità possano intervenire”, come a dire che non teme il ricorso alla giustizia per sciogliere nodi politici. Per concludere questa prima parte delle sue dichiarazioni programmatiche affermando: “Eserciteremo questo mandato nel senso del beruf tedesco, come attività cui siamo chiamati al servizio della comunità”. Unico riferimento, perlomeno nell'ambito della sue dichiarazioni programmatiche, al tema cpiù volte richiamato, soprattutto dai consiglieri di opposizione, del doppio incarico di senatore e di sindaco; la sua è “missione” e “vocazione”, si suppone weberianamente intesa, che non teme cumulo di compiti. E con questo si è chiusa la prima parte del suo discorso programmatico, quella dei principi fondanti, la seconda è stata dedicata al fare, alle azioni da mettere in atto da subito. Nessuna Molfetta possibile si è concretizzata davanti agli occhi di chi, fra i banchi dell'aula Carnicella o fra il pubblico, ha ascoltato. Così come riconosciuto dallo stesso Azzollini, si è trattato della mera riproposizione dello stringato programma di governo, elenco di atti, in parte già avviati o addirittura realizzati, che con difficoltà si ricompongono in un disegno unitario e lasciano intendere che tipo di città l'amministrazione di centro destra intende perseguire. Elenco di intendimenti in vari settori, poca specificazione su come metterli in atto. Azzollini ha cominciato dalla socialità, ribadendo, come fatto in occasioni precedenti, che non vi saranno tagli in bilancio, “non vogliamo lesinare per disabili, anziani, giovani, cittadini in difficoltà”; elemento di novità quello dell'accreditamento che sarà richiesto alle associazioni che erogano servizi, in base a regole cui dovranno attenersi. Per la sanità Azzollini ha sostenuto di voler esercitare le prerogative del sindaco all'interno della ASL e di non poter tollerare che a Molfetta si continuino a sottrarre servizi, facendo riferimento in particolare alla scuola per infermieri. Ha ribadito la volontà di rivitalizzazione del centro storico e, in tema di sicurezza, di voler istituire il corpo della Polizia Municipale. Spazio anche per lo sport, assicurando che il Comune, compatibilmente con i fondi a disposizione, farà la sua parte nel sostenere economicamente la squadra di calcio e quelle di altre discipline che hanno ottenuto buoni risultati, assumendo l'impegno di dotare la città di una pista di atletica. Per lo sviluppo, volontà di sostenere i tanti piccoli e medi imprenditori, con una menzione speciale al distretto della meccanica e al polo floricolo; mentre per il commercio promessa di migliorare l'arredo urbano e di sviluppare percorsi commerciali anche oltre quelli tradizionali di Corso Umberto e Corso Margherita. Per ambito culturale Azzollini ha ricordato che nel 2007 ricorre il cinquantesimo anniversario della morte di Gaetano Salvemini, occasione per celebrare la grandezza del nostro illustre concittadino. Ha concluso, come c'era da aspettarsi, con il suo pezzo forte, cioè il porto, promettendo che “alla fine di questo anno sarà agli inizi della sua esecuzione concreta”.
Autore: Lella Salvemini
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