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Azzerare le liste di attesa negli ospedali? Si può. Eccone un esempio
10 luglio 2013

MOLFETTA - La presidente del Tribunale dei diritti del malato, Marta Pisani, interviene sulle liste di attesa degli ospedali.

"Il tema delle liste di attesa, da un punto di vista civico e non solo, è un aspetto fondamentale della tutela del diritto alla salute e della cura della persona - dice Marta Pisani -.. Le segnalazioni dei cittadini raccontano un disagio se non una vera e propria violazione a causa dei tempi oltremodo lunghi per ottenere esami diagnostici o visite specialistiche, disponibili spesso in luoghi lontani dal proprio comune di residenza. Come restare indifferenti di fronte a pazienti che si sentono proporre appuntamenti a Santeramo, Noicattaro, Gravina, Monopoli? Lo sconforto, l’impotenza, la rabbia si associano ad una situazione già precaria, sia dal punto di vista fisico, essendo portatori di una patologia più o meno conclamata, sia dal punto di vista psicologico.

Non resta allora che rivolgersi alle strutture private con dispendio di risorse economiche, spesso ridotte all’osso, da parte dei pazienti e grave danno economico per le strutture pubbliche che perdono introiti.
A questo endemico problema, comune a tutto il S.S.N., non sono state mai approntate soluzioni degne di nota. I responsabili comprendono i disagi, allargano le braccia, sospirano ma si giustificano con l’annosa mancanza di personale, blocco di assunzioni ecc.
Un segno di svolta però viene dalla Regione Toscana, la quale ha stabilito per decreto che le attese ospedaliere, da ora in poi saranno uguali per tutti. Nessuna preferenza per chi paga, né privilegi per l’intramoenia, né per gli interventi a pagamento che normalmente precedono quelli gratuiti saltando liste di attesa anche di diversi mesi.
Il ricorso presentato da alcuni sindacati dei medici contro la Regione è stato bocciato dal TAR: la legge è valida, accettabile e subito messa in atto. Saranno controllati da ora in poi tutti gli atteggiamenti dei medici nelle varie Asl.
Può questa decisione far scuola in tutta Italia?
E mentre i sindacati dei medici annunciano nuovi ricorsi, i cittadini toscani tirano un sospiro di sollievo e si sentono, forse per la prima volta, tutelati".
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