MOLFETTA - AS.SO. Arte, in collaborazione conil Comune di Molfetta e Federitalia, ha inaugurato la mostra «Pathos» nello sfondo suggestivo del Torrione Passari e della Chiesetta della Morte. Non è un caso, ma come ha spiegato l’ing. Michele Losito, presidente AS.SO Arte, il nome della mostra è stato scelto sia per dare un’indicazione tematica agli artisti, ma anche per la forte carica di significato che questa arcaica parola porta con sé. Di fatti, il pathos presso i geci corrispondeva a una forza emotiva foriera di istinti irrazionali che da sempre legano l’uomo alla sua natura animale.
La mostra è stata anche un’occasione, come ha ricordato il presidente di Federitalia Luigi Favia, per il rilancio del centro storico e per dare la possibilità ad artisti locali di essere valorizzati dal territorio attraverso l’esposizione delle proprie installazioni.
Realizzate in pochissimo tempo, le produzioni artistiche hanno spaziato dalle forme più tradizionali di espressione, come i quadri, a creazioni più moderne e innovative, frutto della reinterpretazione e dell’estro di chi le ha realizzate.
La tematica affrontata ha fatto riferimento alla ricorrenza della Pasqua, dando ai visitatori la possibilità di riflettere in maniera concreta non solo sul significato profondo di tale festività ma anche, in maniera più astratta, sulla condizione umana e in particolare dell’artista.
Insomma, un connubio vincente che ha entusiasmato i visitatori e suscitato in loro un piacere non solo visivo. È stato, infatti, un percorso multisensoriale in cui ha trovato spazio anche la musica attraverso la magistrale performance di Smilla Basciani all’arpa cetra e Maria Consiglia Salvemini al violino. Protagonisti dell’evento sono stati Cosimo Allegretta, Lucia Buono, Lori Cacucciolo, Antonio Calabrese, Ida Caradonna, Vito Cima, Rossella Consalvo, Vito de Leo, Pietro Desciciolo, Michelangelo Lo Basso, Mauro Mezzina, Vincenzo Petrizzelli, Roberto Piccinni, Francesco Tullio, Antonia Zaza.
Dunque, bisognerebbe definire «artisti non solamente i creatori, ma anche coloro che godono dell’arte, che sono cioè capaci di rivivere e valutare con i propri sensi ricettivi le creazioni artistiche».Finché questo binomio non trova spazio, l'opera d'arte rimane solo un'offerta dell’artista che l’ha creata e non può manifestare tutto il suo valore e la sua ricchezza. In altre la creazione artistica vive realmente per quello che suscita nel cuore, nel pensiero, nella fantasia e nella creatività di chi ne fruisce. Parola di Gustav Klimt.
La mostra è allestita nella Chiesetta della Morte e nel Torrione Passari e resterà aperta fino al 2 aprile, nei giorni feriali dalle 18 alle 20, mentre in quelli festivi dalle 10 alle 13 e dalle 18 alle 20.
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