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Assistenza domiciliare Molfetta: la replica della cooperativa sociale Shalom Una nota stampa dei responsabili respinge fermamente le accuse della FISASCAT Bari
01 marzo 2017

MOLFETTA - Nei giorni scorsi abbiamo pubblicato una lettera del sindacato  Fisascat Cisl Bari, in merito al cambio di appalto per il Servizio di Assistenza Domiciliare ADI e SAD nell'ambito Territoriale Comuni di Molfetta e Giovinazzo, indirizzata alla Società Cooperativa Sociale Shalom, al Commissario Prefettizio del Comune di Molfetta e alla Procura di Trani. Non si è fatta attendere la replica della Cooperativa Sociale Shalom, che respinge ogni contestazione: 

«In replica alle inaccettabili e calunniose affermazioni contenute nella denuncia della FISASCAT Bari non possiamo che manifestare il nostro più profondo dissenso etico ancor prima che giuridico sul comportamento assunto dalla Segreteria provinciale.

Vi sono tanti modi per difendere i lavoratori, ma prima di arrogarsi il diritto di poter rappresentare un’organizzazione sindacale, bisognerebbe avere un minimo di competenza a contraddire e non blaterare a vuoto in nome di nobili principi.

Le false accuse e il richiamo a questioni irrilevanti ed inesistenti non certo aiuta a migliorare i rapporti con i lavoratori, sviati da infondate aspettative e di sicuro non può sortire risultatati utili.

Se solo il sindacalista firmatario della nota avesse letto gli atti di gara e compreso il significato delle previsioni della clausola sociale avrebbe evitato vistose cadute di stile e plateali errori frutto di mancata conoscenza della questioni da trattare.

Le nostre Cooperative che da anni svolgono la propria attività nel pieno rispetto dei diritti dei lavoratori e delle Istituzioni per cui operano, hanno sempre applicato, e continueranno a farlo, la contrattazione collettiva di settore. Nel servizio sociale oggetto di contestazioni, non si sottrae, nonostante le offese, ad assumere in via prioritaria gli operatori già in servizio con il precedente gestore, ma è chiaro che tale assunzione deve avvenire per le mansioni e nei limiti delle ore oggetto dell’appalto aggiudicato.

Se il servizio prevede n. 113,50 ore settimanali complessive, ridotte alla data odierna per varie questioni inerenti l’utenza a n. 86 ore settimanali (per quanto consta le stesse già effettuate dal precedente gestore) è a tale numero di ore che deve farsi riferimento.

La singolare pretesa avanzata dal Sindacato di assorbire tutti lavoratori per il superiore numero di ore contenuto nei contratti con il precedente gestore (che tuttavia impiegava gli stessi anche in strutture private o in altri appalti) è insensata e priva di valore giuridico non potendo sobbarcarci oneri retributivi per ore o mansioni che non si devono svolgere Sia pertanto chiaro che sono stati e saranno rispettati il bando ed il contenuto della clausola sociale senza farsi intimorire da estemporanee iniziative animate da chi evidentemente non è in grado di svolgere il suo ruolo con correttezza e nel rispetto delle regole.

È  altresì chiaro che ove dovesse continuare l’utilizzo di frasi inopportune e spregiudicate quali “ricatto morale mortale”, “estorsione” “violenza” et similia, sarà la nostra Cooperativa che sottoporrà la questione alla competente Autorità Giudiziaria ed alla Procura della Repubblica a tutela del suo buon nome».

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