Assistenza domiciliare anziani a Molfetta, il sindacato contro le affermazioni della Coop. Shalom
MOLFETTA - La Fisascat Cisl Bari dopo le notizie diffuse e la replica della Cooperativa Sociale “Shalom” con riferimento al cambio di appalto in oggetto indicato, ed alla nota di risposta del 28.02.2017, scritta soltanto dalla capogruppo, e non controfirmata anche dalla Vivere Insieme s.c. a r.l., fa rilevare che il tenore complessivo della risposta è vago, generico e lacunoso, in quanto frutto più di una scomposta reazione a chiare affermazioni, oltre che ad essere assolutamente priva di precisi riferimenti contrattuali e normativi, come d'altronde ci si aspettava. “Per buona pace dell'appaltatrice, - spiegano Miriam Ruta segretaria generale Fisacat Cisl Bari e Luigi De Ceglie questa O.S. ha avuto modo di leggere attentamente e di ben comprendere gli atti prodromici all'aggiudicazione della gara di appalto, in quanto pubblicati in modo trasparente sul sito istituzionale della committente, per cui offendere gratuitamente la scrivente invitandola ad interpretare norme di facile lettura, non aiuta certo l'appaltatrice a migliorare la sua posizione, ed a rendere piena chiarezza in ordine alle violazioni di legge e di contratto che si sono puntualmente denunciate, e che qui si ribadiscono”.
In primis il sindacato contesta che i lavoratori effettuassero gli stessi orari di lavoro che la appaltatrice ha imposto ai lavoratori, e questo, è FALSO e smentibile in qualunque momento, ed in qualunque sede, mentre la Shalom non ha offerto un seppur minimo straccetto di prova per asserire quanto scompostamente affermato nella sua nota di replica. Per stigmatizzare che la cooperativa non ha rispettato la clausola sociale per tutti i lavoratori, va detto che non ha consentito, discriminatoriamente, alla lavoratrice DE PINTO Marta Maria di essere avviata al lavoro in quanto invalida - ma comunque abile al lavoro, poichè già dipendente della società uscente -, nonchè ai sigg.ri Porcelli Mario, e Vendola Raffaella, senza alcun motivo apparente. La sedicente riduzione dell'orario di lavoro asserita a pagina 1 della Vs. lettera - e la ulteriore riduzione applicata -, non collima con il dettato contrattuale, per cui va fatta urgente chiarezza proprio perchè ai lavoratori è stato subitaneamente fatto firmare il contratto di lavoro, senza possibilità di "replica"; con orari notevolmente inferiori, ad onta della lettera del CCNL applicato, e ciò per potere, verosimilmente, a proprio piacimento "giostrare" sulle ore supplementari da distribuire, si suppone, "graziosamente" in base a proprie future logiche e non in base al diritto a riceversi, in sede di cambio di appalto, le stesse ore di lavoro già godute, eppertanto dovute (!).
Considerato che si contestano i contratti di lavoro fatti firmare ai lavoratori, anche contro la previsione del capitolato di appalto e del ccnl di categoria, in tema di cambio di appalto, per i motivi già più volte espressi e volgarmente travisati - mercè le offese sterili a De Ceglie, ma che si leggono solo in una ottica di frustrazione di chi le ha scritte -, appare più che mai logico ed opportuno che la stazione appaltante, cui la presente è indirizzata per tutti i buoni fini di legge, di capitolato di appalto pubblicato, e di contratto di appalto, convochi senza ulteriore indugio le parti, ovvero questa O.S. e l'A.T.I. aggiudicataria, per porre fine a questa querelle, rendere trasparente tutto quanto di opaco sino a questo momento appare evidente, chiarendo quali solo le ore poste in gara, in modo tale da normalizzare i rapporti, ove possibile, ed evitare futuri contenziosi che la vedrebbero parta in causa per il vincolo di solidarietà, che minerebbero il clima di serenità tra i lavoratori ed in datore di lavoro, anche al fine di evitare attenzionamenti di sorta, auspicando l'assunzione anche di quei lavoratori - con decorrenza dal 01.03.2017 - inopinatamente rimasti fuori dall'appalto poichè non assunti.
Pertanto si chiede urgente incontro presso la stazione appaltante.