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ASM, città sporca e passivo in bilancio. Binetti risponde, i dubbi di Quindici
15 novembre 2011

Raccolta differenziata e compostaggio domestico, i temi discussi dalla Consulta Femminile del Comune di Molfetta alla riapertura dell’attività associativa dopo la pausa estiva. Presente l’ing. Silvio Binetti, dirigente dell’ASM, che non solo ha illustrato i dati dell’anno 2010, ma risposto, anche se in modo un po’ insufficiente con pause e parole smozzicate, alle domande dei presenti e di Quindici. Sulle 36.500ton di rifiuti prodotte a Molfetta, solo il 32,5% è stato trattato come differenziato, il resto smaltito come indifferenziato (circa 24mila ton in discarica): recuperate circa 2mila ton di rifiuti (2,4%) per gli scarti alimentari, 1.048 ton per il vetro e 731ton di legno (su 1.046 ton), perse circa 3.734 ton di carta e cartone. È evidente che l’attenzione dell’azienda si stia concentrando su questi rifiuti, produttori di profitto sul mercato, lasciando “a riposo” sulle strade cittadine il materiale inerte ingombrante. Ingenti sono le perdite. Considerando i costi di carta e cartone (circa 40 euro/ton), sono stati triturati in discarica quasi 150milioni di euro, 280milioni di euro per la plastica (circa 80 euro/ton). Costi maggiori per il servizio d’igiene urbana: quasi 9milioni di euro nel 2010, ma, secondo Binetti, basterebbe separare i rifiuti organici dai restanti per ridurre i costi dei servizi. Oppure avviare il trattamento anaerobico per produrre biogas a Molfetta, invece di conferire i rifiuti nella discarica di Trani. Infine, il compostaggio domestico per trasformare il materiale organico in minerale. Città pattumiera, colpa dell’ASM? Nonostante tutta questa programmazione, Molfetta si presenta sempre sporca, vera e propria città pattumiera. Trovare cartacce per terra, divani per strada, immondizia ai piedi dei cassonetti, rifiuti inerti, è l’habitué. Il servizio d’igiene urbana si presenta sempre più inefficiente e inadeguato. Da mesi Quindici online pubblica lettere di denuncia da parte dei cittadini per l’incuria ambientale e urbanistica di Molfetta, ma le istituzioni comunali e l’ASM preferiscono il silenzio. Anzi, dopo gli articoli di Quindici online, squadre di netturbini sono subito pronte a intervenire per eliminare il problema segnalato dai cittadini. Non una vera e propria azione, piuttosto una costrizione: basti pensare al cosiddetto «ponte dei sospiri» (sottopasso autostradale di via San Leonardo), al divano su via Baccarini (incrocio via Antonio Gramsci) e alla poltrona vista mare sul lungomare. Ma, se i cittadini e Quindici non denunciassero la sozzura in città, Molfetta diventerebbe una latrina? Concentrando l’attenzione sulla raccolta differenziata, perché è sulla differenziata che punta l’ASM, non si rischia di ridurre la pulizia della città? Carenza del personale e inciviltà dei cittadini di Molfetta, le motivazioni di Binetti. «La città è divisa in 28 zone di spazzamento, mentre nel 1998, quando arrivai, erano 38 benché la città fosse molto più piccola dell’attuale. Abbiamo dovuto ampliare le zone per la carenza del personale. Inoltre bisogna considerare le abitudini scorrette dei cittadini: se voi vedete la città sporca alle 12, abbiamo lavorato male noi, ma se la sporcizia compare nel pomeriggio è colpa dei cittadini». Ma se tutti i rifiuti ingombranti sono stati fotografati in pieno giorno, è, dunque, colpa dell’azienda? Perché sono proprio i rifiuti ingombranti a tappezzare la città? Poco redditizi sul mercato? In attesa anche l’ordinanza sui portavolantini, annunciata nel Consiglio comunale del 4 luglio scorso: timido sorriso per Binetti che crede sia stata firmata dal sindaco Antonio Azzollini. «Anche le cose peggiori prima o poi finiscono», secondo Binetti. Finirà anche questo calvario per Molfetta? Bilancio bucato? Il totale dei costi sopportati per lo svolgimento dei servizi e la gestione è superiore al corrispettivo che il Comune riconosce: la risposta di Binetti, che indica lo spazzamento stradale come la «voragine nel bilancio». Perché l’amministrazione Azzollini non ha mai ripianato il deficit dell’Asm, nonostante gli avanzi di amministrazione degli ultimi anni? È davvero e solo la raccolta differenziata la panacea di tutti i problemi? Ma se questa continua a crescere, grazie anche all’impegno dei cittadini, perché non ci sono premialità fiscali? Perché non aumentare il corrispettivo contrattuale, invece della Tarsu (+10%)? Proprio Giovanni Mezzina, presidente dell’ASM, ha invocato maggiore collaborazione finanziaria da parte del Comune nel consiglio comunale dello scorso 4 luglio. L’amministrazione affama l’ASM? Se Molfetta possiede il quinto impianto di stoccaggio, prima lavorazione e selezione delle raccolte differenziate in Italia, come si giustificano le continue passività? Manovre finanziarie errate? Perché il bilancio 2011 non è ancora consultabile? Turni, isola ecologica e pattumiere. Altro problema i turni di lavoro dell’ASM, che causano disagio al traffico: perché non spostarli in un altro orario? «Se per la differenziata possiamo scegliere l’orario più opportuno, perché conferiamo nel nostro impianto, per i rifiuti indifferenziati siamo legati agli orari della discarica di Trani, che apre dalle 7 alle 12 e riceve i rifiuti di dieci Comuni - ha replicato Binetti - conosciamo questo disagio, ma siamo vincolati a Trani». Intanto, per il centro di raccolta (isola ecologica) è stato individuato un finanziamento da 50mila euro, dopo il sequestro (perché qualificato come stazione di stoccaggio e non di raccolta) e l’attacco dei vandali. Ancora irrisolto il problema delle pattumiere per l’umido, prima distribuite (dimenticando la zona centro e Ponente), poi “requisite”: Binetti ha promesso altre 7mila pattumiere. Del resto, insufficienti si sono rivelati anche i nuovi bidoni, incapaci di contenere i rifiuti, poi gettati nell’indifferenziato.

Autore: Loredana Spadavecchia
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