Aria di crisi nei Ds. Si dimettono segretario Favuzzi e direttivo
MOLFETTA – 13.6.2002
Aria di crisi all'interno dei Democratici di sinistra (DS) a Molfetta: si sono dimessi il segretario e il direttivo. Mimmo Favuzzi, eletto segretario nel corso dell'ultimo congresso cittadino, ha rassegnato le dimissioni. Con lui anche gli undici membri del direttivo (Gianfranco Cormio, Pino de Pinto, Damiano de Tullio, Mimmo Favuzzi, Antonello Mastantuoni, Corrado Minervini, Claudia Pansini, Onofrio Romano, Paolo Roselli, Mino Salvemini, Corrado Samarelli) e i due garanti (Lillino Papappicco e Alberto Trapani).
Una decisione sofferta, senza dubbio.
All'indomani della bruciante sconfitta elettorale dell'anno scorso, i Democratici di Sinistra furono il primo partito della coalizione di centro-sinistra ad avviare una riflessione, per correre ai ripari il prima possibile. Per loro, i risultati erano stati molto più amari del previsto: percentuali da minimo storico e un solo consigliere nell'assise cittadina. Anche per questo parte della sinistra molfettese decise di ripartire da lì. Da una "sigla" che aveva bisogno di nuovi contenuti e di risorse umane. Nacque così "Rinascere". L'idea era: tornare a fare politica nei partiti, decretando la fine del movimentismo degli anni passati. Quell'iniziativa portò molti volti nuovi nei Ds. Un congresso partecipato. Dibattiti in città e gran discutere sul nuovo ruolo del partito. E poi?
"Non era difficile prevedere una conclusione così brutale del gruppo dirigente uscente", è il secco commento di Corrado Minervini, consigliere Ds. "E' chiaro che non si possa più parlare di colpe individuali, seppure è possibile individuarne alcune: il problema è più ampio e riguarda la storia del partito negli ultimi dieci anni".
Dunque, una crisi che viene da lontano. "Lotte, scontri e veti incrociati non ci hanno fatto crescere - continua Minervini - al contrario, hanno prodotto un grave vuoto politico e culturale nella città".
Il futuro della Quercia? "Oggi occorre una netta inversione di tendenza. Tre le priorità: definire una nostra identità politica e culturale, attivare una valida rete di comunicazione e radicamento nel territorio, formare un gruppo dirigente all'altezza della situazione".
Intanto una gremitissima assemblea degli iscritti ha eletto venerdì scorso un coordinamento di reggenza (Gianfranco Cormio, Corrado Minervini, Gianfranco Petruzzella, Mino Salvemini e Paolo Roselli, tesoriere), che porterà il partito al prossimo congresso.