Approvazione dei debiti fuori bilancio al Consiglio Comunale di Molfetta
Nell'aggiornamento della seduta di fine settembre anche le interrogazioni consiliari
MOLFETTA - Le interrogazioni consiliari hanno aperto ieri sera la seduta del Consiglio Comunale, che ha poi discusso l'approvazione dei debiti fuori bilancio.
L'ignoranza della gente in merito al riciclo del Tetrapak induce il consigliere dell'UdC, Carmela Minuto, a chiedere spiegazioni sulla collocazione dei cartoni per la raccolta differenziata e soprattutto sul controllo della campagna di informazione. L'assessore Mauro Magarelli attribuisce ai volantini diffusi per la città il merito di aver informato i cittadini sulle modalità di riciclo, affermando che i costi pubblicitari sono stati sostenuti dall'azienda Tetrapak, ad esclusione delle spese per l'affissione, sostenute dall'Asm. Una risposta che non regge per la Minuto, che sostiene che nessuno dei cittadini interpellati ha mai ricevuto un volantino e che fino a poco tempo fa sono state diffuse dall'azienda solo notizie sull' impossibilità di riciclare il materiale. Il consigliere si scaglia anche contro la presenza delle SM in questa campagna. Proprio i 30 mila euro che, come ricorda Magarelli, le SM possono spendere come vogliono, sono per la Minuto il vero problema, per cui “tutti vogliono diventare presidenti dell'ASM”.
La denuncia della Minuto riguarda poi il progetto delle zone franche, per il quale è mancato l'avvallo dell'organo politico. Il vicesindaco Pietro Uva risponde che la giunta ha emesso una delibera indicando l' ”area bersaglio”. Tenendo in considerazione gli indicatori socio-economici, produttivi e urbanistici, la scelta è caduta sulla zona di Ponente. La progettazione ha raggiunto risultati degni di nota, che non hanno permesso però l'individuazione di Molfetta fra le zone di prima fascia, bensì fra quelle di seconda.
Secondo Carmela Minuto proprio la cattiva organizzazione ha favorito la bocciatura del progetto. La Regione, infatti, ha evidenziato la carenza di ragioni politiche, che secondo il consigliere dell'UdC potevano essere sviscerate attraverso la discussione politica.
La parola passa poi al sindaco Antonio Azzollini in merito alla questione dei debiti fuori bilancio. Il sindaco ricorda che i debiti nei confronti della ditta Mazzitelli ammontano a 412 mila euro, a cui bisogna aggiungere 43 mila euro di interessi di valutazione, da coprire attraverso un piano triennale.
Tale piano, per il consigliere Mino Salvemini, non può che violare l'articolo 193, che vieta il ricorso al mutuo per lo smaltimento del debito. L'articolo impone per i tre anni successivi alla contrazione del debito di utilizzare tutte le entrate. Per ricorrere al mutuo è necessario comprovare con documenti l'impossibilità di utilizzare la prima modalità. Per questo Salvemini dichiara il suo voto contrario rispetto a una delibera che la Corte dei Conti non può far passare, denunciando inoltre il muro di gomma incontrato a seguito delle richieste di informazioni su un più che probabile debito occulto.
Azzollini giustifica la contrazione del mutuo con l'esigenza di impiegare l'avanzo in servizi indispensabili, assicurando di impegnarsi per ridurre drasticamente il costo delle parcelle. Ma la posizione di Salvemini trova il consenso dei consiglieri Piergiovanni, Abbattista, Amato e Zaza. “Ci piacerebbe sapere perché il comune non si è costituito come parte civile nel processo Mazzitelli”, afferma quest'ultimo. Piergiovanni dichiara che un avvocato del sindaco ha quantificato il valore della parcella della causa attorno ai 74 milioni di euro. Un'affermazione che trova la solita burlesca opposizione del sindaco, che sfrutta ancora una volta la familiarità del dialetto. E la delibera trova l'approvazione della maggioranza.
Autore: Giacomo Pisani