Antonello Zaza: “Rifondazione Comunista potrebbe decidere di andare da sola”
MOLFETTA – 5.1.2006
“Stiamo ancora discutendo al nostro interno per cercare di fornire risposte adeguate alla situazione di grave imbarazzo avvertita dai nostri iscritti e simpatizzanti a seguito di quel che è emerso in occasione delle consultazioni primarie dello scorso 4 dicembre”.
Rompe il silenzio in cui si era chiusa all'indomani delle primarie, Rifondazione Comunista e lo fa attraverso le parole del consigliere provinciale del partito, Antonello Zaza (nella foto), che dice la sua sul dibattito che si trascina ormai da un mese a proposito del riconoscimento politico della vittoria di Lillino Di Gioia. “Ovviamente in discussione – prosegue Zaza che, in questa fase e con i vertici del partito dimissionari, rappresenta la locale sezione di Rifondazione – non è tanto il risultato emerso dalle urne o la legittimità di questo, quanto piuttosto la legittimazione politica di quel risultato. Non si può pensare di non tener conto della percezione negativa, diffusa non solo nel nostro elettorato ma in quello di tutta la coalizione, rispetto all'esito delle urne. Per questo il mio è un invito anche agli altri partiti affinché tengano nella debita considerazione gli stati d'animo del popolo del centrosinistra che sta dimostrando in questi giorni, in molte forme, di non riconoscersi nella candidatura emersa il 4 dicembre”.
Rifondazione Comunista, tuttavia, continua la fase di riflessione interna, sebbene siano ormai maturi i tempi per una decisione: “Nei primi giorni della prossima settimana chiuderemo questa vicenda in un modo o nell'altro. In questa fase non stiamo certo ragionando di ipotetiche candidature alternative, ma stiamo facendo una approfondita valutazione, a trecentosessanta gradi, su quanto è avvenuto non tralasciando neanche quegli elementi che ci inducono a ritenere che le primarie siano state pesantemente inquinate da ambienti di centrodestra e da esponenti politici che non fanno parte della nostra coalizione. Non si può ignorare una cosa del genere”.
Con riferimento alla riunione dell'altra sera, convocata da Lillino Di Gioia per fare il punto della situazione con tutti i partiti del centrosinistra, Antonello Zaza aggiunge: “A quell'incontro non abbiamo preso parte perché è ancora in corso la nostra riflessione e, comunque, non siamo stati gli unici a mancare. D'altro canto ci avrebbe fatto un certo effetto partecipare ad un incontro nella sede di Lillino Di Gioia, dove sappiamo per certo che proprio nella mattina del 4 dicembre c'erano esponenti del centrodestra che si adoperavano per portare voti al candidato dei movimenti centristi”. Ma è ancora sulla legittimazione del risultato che il capogruppo in consiglio provinciale di Rifondazione Comunista torna a battere: “Tutti i cittadini si rendono conto che queste primarie piuttosto che una festa si sono trasformate in un funerale, perché evidentemente gli stessi elettori di centrosinistra non riconoscono quel risultato, a prescindere da quello che possono decidere di fare le forze politiche. E certo non si può accusare noi di non voler rispettare i patti: perché dovremmo essere fedeli ad un patto che lo stesso candidato ha evidentemente infranto?”.
Sulle prospettive del progetto della Sinistra Unita che vedeva i quattro partiti di sinistra sostenere insieme, in occasione delle primarie, la candidatura di Mino Salvemini, il rappresentante di Rifondazione è chiaro: “Nel momento in cui i Ds, a pochissimi giorni dalle primarie, hanno deciso di sostenere una posizione autonoma e non concordata tra di noi, è evidente che quel progetto ha subito una pesante battuta di arresto. A noi non resta altro che prendere atto della posizione assunta dai Ds e registrare che quel progetto è accantonato”.
Sulle prospettive Zaza non si sbottona: “Stiamo ancora cercando di capire, al nostro interno, quale possa essere la soluzione ottimale e questa riflessione terrà conto di tutto, anche della necessità che l'Unione faccia valutazioni comuni ed esca con un'unica posizione. Ma questo non sarà l'unico elemento da prendere in considerazione, ce ne sono molti altri, primo fra tutti il rispetto del sentimento diffuso tra i nostri elettori e militanti. Per questo dico che al momento tutte le ipotesi sono sul tappeto, anche quella di rompere con Lillino Di Gioia e presentare un nostro candidato”.
Giulio Calvani