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Antonello Zaza interviene su Torre Calderina: “Deluso per l'esito del giudizio”
20 aprile 2006

MOLFETTA – 20.4.2006 Interviene anche il consigliere provinciale di Rifondazione Comunista, Antonello Zaza (nella foto), per commentare la sentenza del Consiglio di Stato che ha accolto il ricorso presentato dalla società Horiba di Giovanni Bombini per la realizzazione di un insediamento turistico e ricettivo in località Torre Calderina. L'esponente di Rifondazione Comunista, tra i principali oppositori dell'accordo di programma tra il Comune e la Regione Puglia quando era consigliere comunale di minoranza, esprime tutta la sua delusione per l'esito del giudizio: “La sentenza del Consiglio di Stato mi ha molto amareggiato ma, ovviamente, va rispettata. Certo, dispiace molto che il massimo organo di giustizia amministrativa non si sia espresso nel merito della questione ma abbia censurato la sentenza di primo grado solo su un aspetto meramente formale, non riconoscendo a Legambiente Puglia la legittimazione a proporre un giudizio. La sentenza del Tar di Bari – prosegue Zaza – era, al contrario, esemplare ed estremamente articolata perché analizzava tutta la vicenda, tracciando una linea netta nella interpretazione del Putt. Lascia l'amaro in bocca il fatto che il Consiglio di Stato non si sia soffermato su queste questioni perché penso che le motivazioni del Tar meritassero una riflessione più ampia e profonda”. Ma per Antonello Zaza la questione non si ferma qui: “Interesseremo la Regione Puglia per cercare di capire come muoverci visto che il procedimento di formalizzazione dell'accordo di programma non si è perfezionato. Invito inoltre Legambiente a continuare questa battaglia anche sul piano giuridico, se sarà possibile”. Il consigliere provinciale di Rifondazione esprime preoccupazione per quella che considera una “aggressione alla costa della nostra città”. “Questa pronuncia del Consiglio di Stato – prosegue Zaza – costituisce un precedente che apre un pericoloso varco per chi volesse perpetrare altri attacchi all'ambiente ed alla nostra costa, basti pensare che nella stessa area, a poche decine di metri, nel territorio di Bisceglie, dovrebbe presto insediarsi un'altra struttura alberghiera”. All'obiezione che quella fosse comunque un'area degradata, il consigliere provinciale risponde chiaramente: “La strada per il recupero non può essere la cementificazione ma la valorizzazione di quel tratto di costa, pensando ad interventi che restituiscano la fruibilità pubblica della costa. Penso per esempio al progetto della Murgia Marina che, evidentemente, rischia di subire una brusca battuta di arresto”.
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