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Antonacci (Rifiuti zero): gli errori di Azzollini e del centrodestra contro la raccolta differenziata porta a porta a Molfetta. Il dibattito a senso unico con i giornalisti amici Ancora una volta il senatore e i suoi amici fuggono davanti ai giornalisti di "Quindici" e temono la verità e le domande scomode
05 luglio 2016

MOLFETTA - Come previsto, qualche giorno fa c'è stata la cosiddetta “conferenza stampa” indetta dall'ex sindaco di Molfetta, sen. Antonio Azzollini sul tema della raccolta differenziata dei rifiuti "porta a porta".

Il senatore, com'è noto e lo confermano i suoi comportamenti, teme Quindici l'unico media non allineato e preferisce il suo mensile e i suoi supporter, perciò fugge davanti ai nostri giornalisti, evitando di incontrarli, perché teme domande scomode o imbarazzanti alle quali non saprebbe come rispondere. Così convoca le conferenze stampa con i soli giornalisti amici e fa la solita propaganda o campagna elettorale che ha già cominciato, anche se, in verità, non l’aveva mai interrotta (Berlusconi ha fatto scuola). La sua stessa paura di “Quindici” hanno i consiglieri comunali Caputo, Roselli e Minuto, come dimostrano ogni volta anche loro con la fuga e il rifiuto del confronto, segno di incapacità per un politico.

Ma il suo dissenso, di buon antidemocratico di destra, dà fastidio anche ai suoi collaboratori che non gradiscono interventi critici o diversi dal "vangelo" del senatore e disturba anche i giornali amici, i siti, i blog e persino le pagine Facebook dei suoi servi o mercenari, che cancellano i post contrari alla linea del senatore.

Vi proponiamo, perciò, la testimonianza di Vito Antonaci di "Rifiuti zero", relativa al suo intervento a quell'incontro, intervento subito cancellato, a dimostrazione di quanto ripete da tempo lo stesso "Quindici" sull'intolleranza di chi ha malgovernato e pretende ancora di governare la città.

«Ieri sera ho partecipato all'incontro, tenutosi a Molfetta, alla Fabbrica di San Domenico, sulla raccolta porta a porta. Faccio parte della rete Rifiuti Zero Puglia e ho deciso di essere presente e intervenire, perché il manifesto dell'evento incitava ad essere contrari alla raccolta porta a porta. Capirete che per uno che da anni sta lavorando affinché possa attuarsi la strategia rifiuti zero, il cui primo passo è la raccolta porta a porta, imbattersi in un manifesto del genere nel 2016, è stato uno shock, bisognava fare qualcosa. Sono arrivato che l'incontro era iniziato da qualche minuto ma non ci ho messo tanto a capire che la nutrita platea e i relatori, erano contrari al porta a porta. A sostegno delle loro tesi hanno elencato una serie di motivi, alcuni molto simpatici, tipo la vecchietta che non può fare le scale per portare giù il mastello, mentre le può fare se deve portare giù la busta della spazzatura indifferenziata, a meno che l'anziana non la lanci dalla finestra. Altri motivi erano abbastanza aleatori, come il topo ritrovato nel mastello dopo il suo svuotamento da parte dell'operatore ecologico o come la necessità di ottenere un parere dell'ufficio igiene per avviare il porta a porta. Simpatica la motivazione che i mastelli, dopo l'esposizione sulla strada, sarebbero pieni di batteri patogeni che si porterebbero in casa dopo essere stati svuotati e che ci esporrebbero a malattie indicibili, come minimo una dermatite atipica da contatto. Se fosse così, tutto quello che usiamo e che viene a contatto con il suolo pubblico, arrecherebbe gli stessi problemi, la nostra macchina, le nostre scarpe, la nostra bici, ecc. Ci vuole fantasia da regista di film polizieschi pensare che i mastelli non ritirati, sarebbero un segnale per eventuali malintenzionati che capirebbero se il proprietario è in casa. Addirittura, secondo alcuni, aumenterebbe di molto il consumo di detersivi per la pulizia dei mastelli, con aggravio di spese per gli utenti. Non elenco altri motivi per non dilungarmi ulteriormente. Qual è la loro soluzione? Il ritorno alla raccolta stradale con bidoni di diverso colore per la raccolta differenziata, in alternativa vorrebbero delle buste di diverso colore per ogni frazione di differenziata al posto dei mastelli.

Sono stato ad ascoltare fino a quando hanno chiesto se c'era qualcuno del pubblico che voleva intervenire. Sapevo che la sala era piena di fan dei politici presenti e che quasi la totalità di loro era contraria al porta a porta ma bisognava che qualcuno dicesse le cose come stanno e che quella non era la direzione giusta da prendere.

Nel poco tempo che ho avuto per l'intervento, più volte interrotto, ho cercato di esporre i concetti più importanti secondo i quali è fondamentale il passaggio alla raccolta porta a porta. Ho cercato di spiegare ai presenti che solo con il porta a porta si possono raggiungere le percentuali previste dalla legge, la 152/06 e il collegato ambientale all'ultima legge di stabilità, con altri sistemi non è possibile raggiungere il 65%, il cui mancato raggiungimento esporrebbe gli amministratori ad azioni di risarcimento per danno erariale, giusta sentenza corte dei conti della Liguria contro il comune di Recco. Ho cercato di spiegare che l'unico sistema che responsabilizza gli utenti, è il porta a porta, con mastelli identificabili con accorgimenti che tutelano la privacy. Il porta a porta è l'unico sistema che permette di ottenere le frazioni di differenziata con pochissime impurità, questo comporta una maggiore valorizzazione delle frazioni raccolte, quindi un maggiore guadagno per la collettività. Una tonnellata di plastica in prima fascia, cioè con pochissime impurità, viene pagata più di 300 euro, se invece è in seconda fascia, cioè con più impurità, viene pagata poco più di 100 euro. Anche la frazione organica, l'umido, se contiene impurità oltre una certa soglia, gli impianti di compostaggio rifiutano il conferimento e fanno pagare una sanzione oltre a dover pagare, successivamente, il costo di smaltimento in discarica.

Le buste di plastica non potrebbero essere usate per alcune frazioni, per esempio per l'umido, sarebbero facilmente attaccate da roditori o da randagi, con conseguenze che potete immaginare. Le buste non vanno bene neanche per la carta che sarebbe esposta alle intemperie, rendendola non più riutilizzabile e che quindi finirebbe in discarica.

Le discariche rimaste sono pochissime, molte sono sequestrate, come quelle di Andria e Trani, perché inquinavano la falda. Adesso i nostri rifiuti vanno a finire anche nel Tarantino, con costi di conferimento e di trasporto che in totale si aggirano intorno ai 200 euro la tonnellata. A guadagnarci o a perderci, a seconda delle scelte, sono i cittadini con la loro bolletta della Tari. L'unico sistema per abbattere i costi, sia in termini economici che ambientali, è produrre meno rifiuti e differenziare al massimo e bene, in maniera tale da portare quantità minime di rifiuti in discarica e guadagnare il più possibile dalla vendita dei materiali differenziati. Questo risultato è ottenibile soltanto con una raccolta porta a porta. Di sicuro il sistema in vigore a Molfetta, ha delle criticità, oltre al fatto che non è totale in tutta la città. Sono problematiche facilmente risolvibili con uno studio sul campo, venendo incontro anche alle esigenze degli utenti. Ci sono anche sistemi, testati sul campo, per evitare gli abbandoni di spazzatura nelle periferie, in altre realtà hanno dato ottimi risultati. Dire però che si può fare a meno della raccolta porta a porta, non è corretto, specialmente a una platea poco propensa a farla e soprattutto perché le conseguenze sarebbero disastrose per un sistema che è ancora in una fase preliminare. L'incontro di stasera era organizzato da un paio di forze politiche, mi è parso di capire che siano in contrasto con l'amministrazione dimissionaria. Pensare di cavalcare il malcontento della raccolta porta a porta come strategia elettorale, è davvero scorretto.

Un amministratore valido, deve tenere a cuore il benessere dei propri cittadini e dell'ambiente in cui vivono, pertanto deve fare delle scelte, che per alcuni possono sembrare impopolari ma che dopo un po' di tempo si rivelano vincenti. Mi auguro che possa esserci in futuro, un dibattito sulla raccolta porta a porta, magari non a senso unico, in maniera tale da dare ai cittadini le informazioni corrette, solo così saranno consapevoli nella scelta.

Non portate Molfetta nella direzione sbagliata mentre tutto il mondo va dall'altra parte.

Vito Antonacci per RZ Puglia».

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Il sig. Pani G. ha ragione! All'incirca fino agli anni ottanta del secolo scorso, i rifiuti venivano ...depositati sui marciapiedi, in attesa che al mattino presto, il compattatore (termine un pò grosso per l'epoca, ma chiamiamolo così) li raccogliesse. C'erano, è vero, comportamenti "civili" di gente che ...non si fidava di scendere e depositare il sacchetto dolcemente; trovava più comodo lasciarlo cadere, con tutte le conseguenze. In oltre trent'anni, il "mondo" si è evoluto - e non sempre l'evoluzione ha portato benefici. Mi spiego: E', fra le altre cose, aumentato a dismisura - nei così detti Paesi civili - la produzione di rifiuti. Il problema, forse come anche tu saprai, riguarda tutti (i paesi civili, chiamiamoli così), al punto che se non si trovano rimedi SUBITO!, il problema rifiuti (anche domestici) sarà ingestibile sia economicamente che operativamente. Parli di 'transizioni' con i dovuti tempi? Penso che tu sappia che, è notizia recente, che alcuni Comuni del Barese e non, hanno aumentato del 300% la "TARI". Perché? Anche perché forse non hanno più tempo di applicare le "moral suasion" che invochi, essendo le discariche prossimali PIENE, devono sopportare costi esorbitanti per conferire il ..prodotto! Nonè una novità che il problema discariche è ANCHE gestito - amodoloro - dalle Mafie (è uno dei business più redditivi, non potendo più scaricare a cielo aperto, come facevano prima; "terra dei fuochi": ti dice niente???) Mi sembra di capire che vivi in quel di Roma. Bene, anche lì, non è che siate messi molto bene; prima o poi, un'Amministrazione qualchessia, farà il grande salto (aumenti abnormi, per costi abnormi)e tutti strilleremo come aquile per l'inusitato aumento delle tasse comunali.
Gentile, Vito Antonaccci dal suo discorso implica che tutti i comuni che fanno la differenziata non usando il porta porta, sbagliano. Forse ha ragione ma non vedo la dimostrazione. Vorrei fare delle annotazioni alle quali spero che lei sia d'accordo. Esistono due modi per cambiare, il primo è imporre il cambiamento è l'altro è convincere al cambiamento. Nel primo caso si annovera il porta a porta, "dovete fare il porta a porta perché così il problema è risolto", affermazione vera; nel secondo il convincere alla differenziata usando piccoli accorgimenti (token), cammino più lento ma che giunge allo stesso obbiettivo. Quando si va a cavallo,per farlo girare si possono dare forti garantendosi possono raggiungere due stati si puo' far girare il cavallo oppure ci si può trovare sul campo con il cavallo da un altra parte; al contrario fare il famoso " gamba gamba gamba..." ovvero chiedere al cavallo di girare porta sicuramente al successo. I seguaci del porta a porta, a mio parere, stanno usando la prima tecnica. Inoltre non considerano il luogo dove vivono. Quando arrivai a molfetta c'era l'uso,la sera, di buttare dai balconi le teste dei pesci in un cartoccio. Spesso il venerdì sera prendevamo il treno per Roma ( ore 00,20), per tornare a casa, per raggiungere lamstazione applicavamo tecniche di antiguerriglia per scansare i fagotti lanciati. Raccontavo a mio cugino che abitavo in un paese in cui le teste di pesce volavano a mezzanotte. Poi vennero i cassonetti e la tradizione del lancio lentamente sparì. Questo per chiarire i nostri usi. Ritorniamo alla spazzatura per fare una piccola considerazione, esiste una differenza tra chi ritiene di avere la verità e la impone e chi cerca di confrontarsi e di comprendere le ragioni di tutti. Siamo passati dal piano quinquennale per la industrializzazione dell'Urss al piano quinquemese della spazzatura, un caro saluto gp





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