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Aneb Molfetta, Giorgio Barberi Squarotti: un monumento della letteratura italiana Un intero secolo, il 900, abbracciato da un grande poeta. Presentato "Le voci e la vita"
12 ottobre 2016

MOLFETTA - Umiltà e pazienza sono i requisiti fondamentali per uno scrittore, proprio come dimostra quanto detto a proposito di Giorgio Barberi Squarotti nella sala Finocchiaro della Fabbrica San Domenico, dove la presidente Annetta La Candia dell’ associazione ANEB (Associazione educatori benemeriti) presenta lo scrittore definendolo un ‘’monumento della letteratura italiana’’, che ha inciso sull’ epoca contemporanea e che sicuramente lascerà la propria impronta per le generazioni future, non solo dal punto di vista letterario, ma anche da quello umano.

Segue la visione di un’intervista allo scrittore, nella quale gli si chiede la sua opinione sulla poesia ed egli la definisce un’arte da sempre incompresa, se non per quanto riguarda Omero, Dante o Shakespeare, ma ininterrotta, in quanto  mossa non dal successo e dalla fortuna, bensì dalla passione. Difatti, come prosegue Raffaella Leone, presidente della Secop Eedizioni, Giorgio Barberi Squarotti è un grande critico letterario, attualmente residente in Piemonte, che dimostra levatura morale e presta attenzione ai neoscrittori, che si affacciano al mondo della letteratura, con una bontà d’ animo che lo contraddistingue.
Egli è stato chiamato dodici anni fa per la Secop Edizioni, che ha sempre ringraziato costantemente per l’ interesse nei confronti delle sue opere; il libro intorno cui verte la conferenza fa parte della collana ‘Girasoli’ e si intitola ‘Voci e Vita’: si tratta, come spiega la critica letteraria Angela De Leo, di una raccolta di poesie, racchiuse in un unico libro, il cui titolo ne esprime appieno il significato: l’autore, negli elaborati, si disidentifica, lasciando parlare le opere degli altri, che rappresentano le cosiddette voci alla base della vita. Quest’ultima rappresenta l’universale, che comprende al suo interno il particolare, simboleggiato dalle voci.
Le poesie di Giorgio Barberi Squarotti non sono di facile comprensione, in quanto spaziano da autori di diversi periodi e di diversi contesti culturali; l’autore può persino essere reputato un ‘San Francesco moderno’ per via della letizia del rapporto fra uomo e creato che emerge dai componimenti, caratterizzati da continui riferimenti impliciti al sacro.
La principale fra le poesie, non a caso, si intitola proprio ‘La Creazione’ e viene letta dallo scrittore e poeta Zaccaria Gallo durante la conferenza, che si chiude, a seguito di un commento di Michele de Chirico, con l’ intervento musicale di Olga Shytsko.

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