MOLFETTA - Molfetta sta diventando una
città invivibile. Lo dimostrano le lettere ricevute da
Quindici su episodi di furti in casa, di aggressioni per strada o, ora con maggiore frequenza, alla stazione. Lunedì la
segnalazione di un cittadino proprio per le continue imboscate di una
baby-gang alla stazione, ieri la denuncia a
Quindici di un residente del comparto 16 non solo sul degrado ambientale della zona, ma soprattutto sul
dramma dei furti notturni (oltre a movimentidefiniti «strani e poco chiari»). Ora una signora, madre di un universitario, denuncia la «difficile e pericolosa situazione che imperversa da un po’ di tempo alla stazione».
Anche in questa lettera si denuncia l’azione criminosa della cosiddetta “baby-gang della stazione”, un branco di giovani che, a quanto pare, agisce di pomeriggio e di sera. Secondo la testimonianza della cittadina, «alcuni ragazzi che devono viaggiare il pomeriggio preferiscono utilizzare l'auto o l'autobus perché hanno paura di subire furti o pestaggi da parte di questi delinquenti». Insomma, un vero e proprio clima di terrore, diretta conseguenza di una criminalità dilagante che negli ultimi mesi è stata caratterizzata da aggressioni per strada, atti intimidatori e, ora, dalle scorribande di questa bay-gang.
«Gent.ma redazione
Vi scrive la sig.ra Maria S. per denunciare la difficile e pericolosa situazione che imperversa da un po' di tempo alla stazione di Molfetta. Sono la
mamma di un universitario che giornalmente utilizza il treno per recarsi a Bari ed è costretto a guardarsi le spalle nella speranza di evitare "incontri ravvicinati" con una baby gang di cui si è già parlato in un articolo precedente. Il branco di giovani delinquenti nullafacenti si diverte a importunare i ragazzi creando un clima di terrore. Mentre nelle prime ore della mattinata la situazione appare tranquilla, il pomeriggio e la sera diventa molto pericolosa. Mio figlio mi racconta che alcuni ragazzi che devono viaggiare il pomeriggio preferiscono utilizzare l'auto o l'autobus perché hanno paura di subire furti o pestaggi da parte di questi delinquenti.
Spesso gli stessi vastasi salgono sui treni, senza biglietto, allo scopo di disturbare i viaggiatori specie i più giovani per cui anche il treno è poco sicuro.
Alla luce di quello che succede, siamo costretti io e mio marito, quando è possibile ad accompagnare nostro figlio in stazione per evitare guai. Tra gli universitari circola voce che lo stesso branco prima di stabilizzarsi alla stazione di Molfetta si è reso protagonista di scorribande e atti vandalici nei parchi pubblici di Molfetta dove hanno distrutto di tutto.
È mai possibile che un gruppo di giovinastri possa creare questo clima di terrore, facendola sempre franca? È mai possibile che le forze dell'ordine non inizino ad agire, specie dopo che un vigile è stato malmenato???
In qualità di cittadina chiedo al Commissario Prefettizio, al Comandante della Stazione dei Carabinieri e al Comandante dei Vigili Urbani di Molfetta un
intervento energico per risolvere definitivamente questa situazione incresciosa ripristinando lo stato delle cose e denunciando i responsabili o i loro genitori se minorenni. Occorre un'azione esemplare che sia di esempio agli altri. LA STAZIONE DI MOLFETTA DEVE ESSERE RIPULITA».
Dove sono gli agenti di Polizia Municipale e i Carabinieri? Di sicuro, le unità operative saranno limitate, ma l’attuale clima di insicurezza e i continui atti vandalici al verde pubblico e all’arredo urbano (come le panchine del Corso Umberto distrutte) sono stati favoriti dalla tolleranza del recente passato da parte delle varie istituzioni.
I cittadini di Molfetta speravano che l’arrivo del dott. Giacomo Barbato, commissario prefettizio dall’inizio dell’anno, avrebbe potuto normalizzare la situazione urbana locale o, quantomeno, arginare tutte quelle piccole problematiche che, acutizzate negli ultimi anni, avevano ormai reso pressoché invivibile la città. Il curriculum del dott. Barbato (considerato “l’uomo dell’antimafia” venuto da Roma) lasciava presagire una differente gestione del Comune di Molfetta.
Ad oggi, invece, non solo la criminalità è aumentata (i cittadini hanno il terrore di muoversi in città la sera tarda), ma non sono stati assunti atti amministrativi decisivi per correggere la linea amministrativa dell’ultimo periodo. Perciò, in molti ritengono che il precedente commissario, dott. Biagio De Girolamo, sia stato cacciato da Molfetta proprio perché aveva deciso di rovistare nel pentolone comunale. Ad esempio, proprio De Girolamo aveva deciso di indagare sull’ASM, in particolare sull’ambito contabile-finanziario: una volta allontanato, il proposito è svanito nel nulla.
Ecco perché i cittadini di Molfetta vogliono sapere in modo chiaro quale sia la linea amministrativa del dott. Barbato e dei suoi subcommissari: sembra di essere tornati al medioevo azzolliniano degli ultimi anni, proprio all’inizio di una campagna elettorale per le amministrative che si annuncia difficile, pesante e problematica. Sembra che il commissario sia stato nominato con l’incarico di non fare nulla sulla scia della “pax azzolliniana” e del lasciare correre tutto in libertà assoluta, politica che ha portato all’attuale degrado della città.
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