MOLFETTA - Finite le vacanze, inizia la ricerca dei testi scolastici. Un’operazione sempre più dispendiosa per studenti e famiglie, con i prezzi in continuo aumento e nuove edizioni ogni anno sul mercato che non sempre offrono un aggiornamento sostanziale degli argomenti.

Purtroppo, sfogliando gli ultimi dati diffusi, i rincari delcosto allo studio riguardano non solo i testi universitari, ma anche quelli per le scuole dell’obbligo, come fissato dai D.Lgs.nn. 42 e 43 dell’11 maggio 2012, che prevedono l’aumento dei tetti di spesa di tutte le scuole, con incrementi che oscillano tra i 2 e i 6 euro a seconda dell’istituto. Una mossa che non è piaciuta alle associazioni dei consumatori.

Tra libri, dizionari, penne e materiale consumabile di varia natura, l’appuntamento scolastico con il mese di settembre si è trasformato nell’ennesimo evento sgradito per le famiglie italiane. Appuntamento che è, però, irrinunciabile, perché è doveroso fornire un adeguato supporto ai propri figli, garantendo loro la migliore formazione possibile. Ma quanto costerà mandare a scuola uno studente?

Secondo quanto affermato dall’Osservatorio nazionale della Federconsumatori, quest’anno in media per i libri e due dizionari si spenderanno 507 euro per studente, il +5% in più dello scorso anno. Il corredo rincara, invece, del +3,2% rispetto al 2011, segnalando pertanto come lo sviluppo maggiore in termini di onerosità sia proprio relativo ai libri e ai vocabolari. Complessivamente, per ogni studente si spenderanno quasi 1.000 euro, con una forbice che va dai 950 euro della prima media ai 1.233 euro del primo liceo. Inoltre, il monitoraggio dell’Osservatorio mette a confronto i prezzi dei prodotti negli ipermercati e nelle cartolerie, evidenziando un prezzo medio di unastuccio dei cartoni pari a 23,50 euro negli ipermercati e di 29 euro in cartolibreria, con un apprezzamento rispettivamente pari al +7% e al +8% rispetto al 2011.

Il prezzo di un astuccio di marca costa invece tra i 23 euro dell’ipermercato ai 30,90 euro della cartolibreria, con aumenti del +7% e del +11%. Il prezzo di un diario con i personaggi dei cartoni animati costa, invece, dai 10,50 euro dell’ipermercato ai 13,70 euro della cartolibreria, con aumenti del +6% e del +10%. Glizaini trolley hanno un prezzo pari ai 60,90 euro se di marca e acquistato negli ipermercati, e agli 85,40 euro se di marca, comprato in cartolibreria. Aumenti medi pari al +5% e il +9%.

Siamo di fronte ad una spesa che incide notevolmente sui bilanci delle famiglie, soprattutto in un momento di crisi come quello attuale. Sarebbe lecito chiedere al Ministero e ai Comuni di potenziare le agevolazioni per l’acquisto dei libri destinate alle famiglie meno abbienti. Inoltre, sarebbe opportuno che il Ministero avvii severi controlli sullo sforamento dei tetti di spesa. Eppure, era stato il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini ad annunciare in pompa magna nel 2009 che le famiglie avrebbero speso per i libri il 30% in meno nell’arco dei 3 anni. Ebbene i 3 anni sono passati, ma invece di diminuire, il prezzo dei libri è di nuovo immancabilmente aumentato.

Ovviamente, a lungo andare, il decreto (si spera) non potrà che avere effetti positivi, ma per ora è emersa una spesa maggioritaria rispetto al 2011 di quasi 100 euro. Per questo motivo, mai come quest’anno, sono stati presi d’assalto i mercatini dei libri usati, un’ottima soluzione per risparmiare, ma anche per non sprecare risorse importanti come la carta.

 

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