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Anche a Molfetta il Circolo territoriale della destra sociale "Area"
30 ottobre 2005

MOLFETTA - 30.10.2005 Nasce ufficialmente a Molfetta il circolo di “Area”, associazione politico-culturale del mensile che da quasi dieci anni da voce alla Destra Sociale italiana. Ne dà notizia un comunicato di questo gruppo di giovani di destra (nella foto, con il ministro Alemanno all'inaugurazione del circolo che ha la sua sede in via Galileo, 6) che sembra destinato a scuotere l'attuale dirigenza di An e la stessa amministrazione di centrodestra che viene pesantemente criticata: "“Area” intende altresì scuotere il sistema politico molfettese con una ventata di novità e contenuti, affinché anche in questa città si possa tornare a fare Politica. Una Politica con la “P” maiuscola, non già quella fatta di clientelismi ed interessi personali che isteriliscono il sistema politico molfettese. Un sistema che sembra essere capace solo di proporre e riproporre dinosauri politici che dovrebbero essere da tempo estinti, ma che solo a Molfetta sopravvivono. Un sistema che, dal punto di vista della gestione politica, sembra essere incapace di andare oltre la mera amministrazione e che produce quasi esclusivamente personaggi che vedono nel Comune una diligenza da assaltare per soddisfare i propri personalissimi interessi". "L'iniziativa parte da un'avanguardia di giovani militanti molfettesi - continua il comunicato - che intendono diffondere quelli che da quasi sessant'anni sono i valori della Destra italiana: una concezione spirituale e cristiana della vita, l'educazione ai valori della Patria, la difesa della Famiglia come valore fondante della società e la realizzazione di una vera giustizia sociale". "Non molto tempo fa - continua il comunicato -, qualcuno ha sostenuto che una “destra sociale” è una contraddizione in termini. “Area” invece è convinta che la Destra può e deve essere sociale, tanto più che la Destra italiana è sempre stata “sociale”. Non a caso il locale circolo di “Area”, facendo sicuramente arricciare il naso alla sinistra snob, è stato intitolato ad Otto von Bismarck, il grande conservatore tedesco che nell'Ottocento realizzò – primo in Europa – lo Stato Sociale. La Destra Sociale esprime una cultura politica e una visione del mondo di orientamento comunitario, che cerca di fondere e valorizzare nella sua azione politica l'unità nazionale, il senso dello Stato, i valori della famiglia, dei corpi intermedi (come associazioni, gruppi politici, ordini professionali…) e delle comunità locali. Partendo da questa caratterizzazione "comunitaria", la destra sociale ritiene che per dare un progetto storico alla nostra comunità nazionale sia necessario sviluppare una politica economica e sociale basata sui principi della partecipazione e della solidarietà. La cultura comunitaria è la base comune, la sensibilità che lega la cultura nazionale, che porta al riconoscimento e alla valorizzazione dei propri specifici interessi nazionali, la dottrina sociale della Chiesa, la cultura comunitaria ed infine, la cultura della partecipazione che valorizza il ruolo della mobilitazione e del coinvolgimento, appunto, dei gruppi intermedi e delle categorie sociali nella dinamiche e nelle scelte della politica. Proprio su questo terreno si gioca la differenza tra l'identità di una destra di orientamento "sociale" e quella di una destra "liberale" o, meglio, individualista. La destra sociale non nega il valore dell'individuo, ma ritiene che esso si formi e si realizzi compiutamente nell'ambito delle relazioni comunitarie. La cultura comunitaria pensa ad un individuo che trovi il massimo della sua valorizzazione e realizzazione come persona umana nel contesto della cultura del suo popolo e della sua comunità locale e nazionale. La destra sociale è profondamente convinta che le comunità nazionali abbiano un proprio ruolo anche nell'epoca della globalizzazione. Non tener conto di queste comunità crea l'illusione di un individuo astratto dotato di falsa libertà assoluta e di diritti universalmente validi. Il singolo cittadino può sperare di affrontare le sfide della globalizzazione solo partendo dal valore della sua identità nazionale. Dunque, l'elemento fondamentale nella nostra azione politica è il governo della globalizzazione. In questo senso, dobbiamo sviluppare un'idea d'Europa compatibile con il nostro interesse nazionale e che abbia nel bacino del Mediterraneo la sua centralità".
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