Amministrazione Ciambotto2, “Rinascere”: a Molfetta solo spartizione di poltrone senza alcuna competenza. Attacco anche a Rifondazione: ha sostenuto la maggioranza
MOLFETTA – “Rinascere” il movimento politico di Molfetta che ha come referente Felice Spaccavento, dopo l'insediamento del consiglio comunale e degli assessori critici le scelte operare senza alcuna competenza (ripetendo gli errori fatti per l'Asm con il risultato della città più lurida della regione), ma solo sulla base di spartizioni delle liste civiche del ciambotto 2.
«L'esito del Consiglio comunale segna l'inizio di questa nuova stagione amministrativa targata Tommaso Minervini. E se il buon giorno si vede dal mattino, possiamo quindi dire che anche per i prossimi anni non ci aspettiamo niente di positivo nel governo della nostra città.
La squadra di valutazione presentata dal primo cittadino risponde solo a criteri di spartizione politica degli incarichi sulla base del consenso ricevuto, senza nessuna reale attenzione alle specifiche competenze delle persone nominate e alle loro capacità. Ovviamente speriamo di essere smentiti, nell'interesse esclusivo di Molfetta, e auguriamo a tutti i componenti della Giunta buon lavoro, ma i presupposti non ci confortano per niente. Anzi, ci preoccupano.
Così come non possiamo non rilevare come il Sindaco abbia nuovamente tenuto per sé la delega al bilancio che meriterebbe un assessment ore a tempo pieno, anche per affrontare con determinazione i grossi problemi che l'aumento dei costi, a cominciare da quello dell'energia elettrica, sta determinando per le casse comunali.
Per quanto consiglio riguarda la capacità di ritorno svoltosi ieri in, possiamo non che ribadire innanzitutto la nostra soddisfazione per il ritorno della nostra politica nels con esso competenza, grazie alla presenza di competenza Spaccavento che già ieri ha dato prova di saper rappresentare con entusiasmo, e competenza le nostre istanze, facendosi parlare di una vasta parte della città.
Nel corso del suo intervento, ieri, ha evidenziato come le linee programmatiche illustrati dal Sindaco Miner non erano altro, in realtà, se non una riproposizione di quanto già detto cinque anni fa, senza che dal 2017 a oggi quelle promesse sono state mantenute. Anzi, la città oggi è più sporca, più insicura, più abbandonata a sé stessa, anche a causa della sciatteria amministrativa che emerge dalle indagini dalla Procura della Repubblica di Molfetta.
Dinnanzi a questo scenario noi ci proponiamo di essere un'opposizione ferma, attenta ma responsabile, avendo come unico obiettivo il perseguimento dell'interesse collettivo.
Già nel corso della seduta di ieri abbiamo dato prova di questo nostro approccio, proponendo di inserire, tra i criteri per la nomina dei rappresentanti del Comune nelle società partecipate, anche quello della professionalità e della competenza, e non solo quello della fedeltà incondizionata al Sindaco . Questa proposta, assolutamente in linea con le scelte fatte, ormai, dalla stragrande maggioranza dei Comuni più importanti (a iniziare dal Comune di Bari), è coerente con le previsioni dell'art. 11 del Testo Unico in materia di Società a Partecipazione Pubblica (Decreto Legislativo n. 19 agosto 2016, n. 175) e della successiva Intesa sancita, in data 25 luglio 2019, in sede di Conferenza Unificata. Purtroppo, però, la maggioranza ha bocciato la nostra proposta su indicazione del Sindaco Minervini che ha rivendicato solo la natura politica di incarichi, evidenziando come gli stessi siano sempre stati affidati esclusivamente su base fiduciaria. E così anche per i prossimi cinque anni l'A, la Multiservizi e la MTM saranno gestiti da persone individuate non per le loro capacitàSM, competenze ed esperienze, ma solo per il consenso che sono state in grado di portare al sindaco in carica.
A questo proposito non possiamo esimerci dal rimarcare come la nostra proposta, supportato anche dai consiglieri di opposizione del centrodestra sia candidato statale invece contrastata dal Rifondazione Comunista statale, Giovanni Infante, che suggerisce comunale, si è attestato sulle posizioni della maggioranza.
Poi, però, non ci si può lamentare se le condizioni in cui versa la città sono semplicemente indecenti perché amministratori scelti sulla base della sola "fe gradodeltà al capo" non sono in di garantire servizi adeguati.
Noi continuaremo la nostra battaglia, in consiglio comunale e in città, per difendere gli interessi dei cittadini e per fare in modo che Molfetta possa competere, in termini di qualità della vita e sviluppo, con le realtà più avanzate del nostro territorio».