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Alternanza scuola-lavoro, un progetto concreto alla “Vespucci” di Molfetta
22 novembre 2015

MOLFETTA - Non si tratta di un nuovo canale scolastico ma di una modalità diversa per raggiungere obiettivi già programmati all’interno del percorso formativo tramite esperienze di lavoro coerenti, pre-progettate ed incentrate sull'integrazione curriculare. Una combinazione di attività scolastica e di esperienze assistite sul posto di lavoro, attività inserite nel piano didattico in collaborazione con le imprese. Una nuova concezione che nasce dal superamento della separazione tra l'aula e il momento applicativo e che si basa sulla combinazione costante tra educazione formale, informale ed esperienza sul campo. Questi i principi alla base del progetto di Alternanza Scuola Lavoro realizzato dall'I.I.S.S. "A. Vespucci" di Molfetta grazie ai fondi di cui all'Avviso n. 2/2015 P.O. PUGLIA - F.S.E. 2007/2013. A conclusione di questa intensa esperienza, nell’aula maga dell’Istituto si è tenuto il seminario “La Buona Scuola-Lavoro. Un ponte per il futuro”.

Dopo i saluti del dirigente scolastico prof. Francesco Allegretta la parola è passata al prof. Luciano Giannossi - referente del progetto – che ha delineato in maniera assolutamente dettagliata l’articolazione e le finalità del lavoro messo in campo. Il percorso che ha visto partecipe anche l’IPSIA “Banti” di Giovinazzo è stato sviluppato in tre fasi. La prima (10 h) è stata di formazione d’aula e ha riguardato il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro (D. Lgs 81/2008), la seconda (50 h) ha permesso agli alunni di fare formazione direttamente sul campo e la terza (10 h) è stata dedicata all’orientamento al lavoro attraverso viste presso grandi imprese come la Barilla SpA di Melfi, la Bosch SpA di Bari, Valentini Spose di Putignano, Meltin'pot  del Gruppo Romano  S.p.A. e la Ranstad Italia SpA, agenzia per il lavoro specializzata nella ricerca e selezione del personale, nell'orientamento e nella formazione.
Il progetto, che ha abbracciato in egual misura i tre indirizzi professionali (Moda, Elettrico e Meccanico), è stato dedicato ad 8 classi coinvolte per un totale di 98 alunni aderenti e quasi 52 tra piccole e medie imprese che ne hanno colto la bontà e la preziosa finalità, rendendosi disponibili ad erogare stage formativi agli allievi. Tirando le somme i ragazzi si sono detti soddisfatti dell’esperienza vissuta anche se in alcuni casi avrebbero voluto partecipare maggiormente al processo produttivo aziendale e d’altra parte anche le imprese ospitanti hanno espresso un giudizio medio – buono sull’operato e la partecipazione dei propri stagisti.
Un passo avanti di notevole rilevanza rispetto al passato – come ha fatto notare l’assessore Giulio Germinario - un nuovo modo di fare scuola orientato a fornire non solo nozioni ma soprattutto strumenti utili e spendibili nel mondo del lavoro. Obiettivo d’altronde condiviso dall’attuale Amministrazione che ha messo in piedi un simile progetto, giunto ormai alla terza edizione. «Si tratta di un’occasione unica offerta alle scuole per capire cosa accade ogni giorno nella nostra zona artigianale e industriale ed iniziare dai più piccoli a diffondere la buona cultura del lavoro. È anche la risposta a una richiesta di molte aziende molfettesi che intendono far conoscere le loro realtà produttive con il duplice beneficio di orientare i giovani che devono scegliere il futuro percorso di studi a rivolgere la loro preferenza tenendo anche conto di quella che è l’offerta lavorativa che il nostro territorio può offrire loro».
Ed il nostro è senza ombra di dubbio un ottimo bacino industriale che comprende più di 80 aziende con una diversità di attività merceologiche davvero incredibile. Nonostante tutto, però i dati relativi all’occupazione giovanile – come ha sottolineato il dott. Mario Laforgia, direttore provinciale Confartigianato – sono ancora sconfortanti. Di fatti, secondo recenti statistiche, negli ultimi sette anni nel nostro territorio c’è stato un calo del 30,5% degli occupati e chi ne ha risentito di più sono stati proprio i giovani. Nella provincia di Bari, in particolare, il tasso di disoccupazione tra gli under 30 nel 2014 è cresciuto rispetto al 2013 e preoccupante è il fenomeno in aumento di coloro che non lavorano e non studiano. Per tale ragione la Confartigianato sta promuovendo importanti percorsi volti ad incentivare l’imprenditorialità soprattutto giovanile attraverso piccoli corsi formativi utili a fornire a chi lo desideri una guida per avviare una attività in proprio.
L’obiettivo è quello di fare in modo che le nuove generazioni – come auspicava l’on. Antonio Laforgia – siano protagoniste del nostro tempo attraverso la cultura della partecipazione. All’incontro ha partecipato anche Francesco Sgherza - presidente provinciale Confartigianato e Presidente della Fondazione “Antonio Laforgia onlus” – che ha ribadito l’importanza di un’azione sinergica tra i giovani e le istituzioni al fine di promuovere formule imprenditoriali che ci aiutino ad aumentare l’occupazione e migliorare la precarietà della situazione attuale.

Alla fine della serata sono state assegnate due borse di studio a coloro che si sono distinti durante il progetto per impegno profuso e capacità dimostrate. La prima è stata assegnata a Paolo Paparella per l'indirizzo meccanica – automazione che ha realizzato un piccolo robot pallettizzatore capace di spostare oggetti, utilizzabile in realtà industriali mentre la seconda è stata attribuita a Giusy Tangari (nella foto, mentre riceve il premio da Sgherza davanti al dirigente scolastico Allegretta) per l'indirizzo moda che ha realizzato un vestito ad intreccio molto creativo e di grande impatto visivo. 

© Riproduzione riservata

Autore: Angelica Vecchio
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