Recupero Password
Allarme: il Centro trasfusionale rischia di essere ridimensionato
18 marzo 2004

MOLFETTA – 18.3.2004 Il Centro trasfusionale di Molfetta: rischia di essere ridotto a un semplice centro di imbottigliamento del sangue. A lanciare l'allarme è Maria Sasso, consigliere comunale della “Margherita” che ricorda come la Struttura Trasfusionale attiva presso l'Ospedale di Molfetta sia nota in tutt'Italia per l'eccellente qualità dei servizi oltre che per l'elevatissima quantità di donazioni raccolte. Ogni anno infatti vengono effettuate 9.000 donazioni tutte anonime e volontarie; si tratta quindi di un dato inconfutabile, di un Centro dotato di un livello di produttività per il quale non esistono confronti in tutta la Puglia. Rispetto alla qualità dei servizi, è importante sapere che si tratta dell'unica struttura trasfusionale nella Regione in cui il 95% delle donazioni avviene in aferesi ossia con l'uso di separatore cellulare in grado di produrre interattivamente plasma e piastrine. Il plasma, circa 3.000 litri all'anno, viene poi conferito a un'azienda di Stato che compensa fornendo ai vari centri i plasma derivati quali l'albumina, l'immunoglobulina e le antitetaniche indispensabili per trasfusioni mirate alle esigenze dei pazienti. La produzione di plasma di Molfetta equivale al 70% di quella di tutta la regione Puglia, senza la quale non si potrebbero più ottenere quantità sufficienti di plasma derivati. Anche dal punto di vista manageriale non c'è nulla da eccepire in quanto la struttura ha un'ottima organizzazione oltre ad un bilancio attivo. Eppure la proposta di piano del sangue che sta predisponendo la Regione Puglia riduce questa struttura a centro di raccolta, si passerà quindi da Centro di Eccellenza a “luogo di imbottigliamento del sangue” annullando anni di lavoro altamente professionale oltre all'intenso patrimonio di donatori che provengono anche dalle altre città. “E' stata in questi anni diffusa la cultura della donazione – conclude Maria Sasso - ed è stata praticata la fidelizzazione dei donatori alla pratica dell'aferesi, due tendenze preziose che rischiano di essere annullate da decisioni prese a tavolino sulla base di valutazioni astratte e burocratiche che nulla hanno a che fare con le tempestive ed adeguate risposte ai bisogni di salute dei cittadini”. SCHEDA Nel Centro Sud Italia Donazioni multicomponent (donazioni in aferesi) oltre 4.000  Plasmaferesi 4.000  Procedure di autodonazione in aferesi: oltre 100 (quanti operano autodonazioni in aferesi?  Aferesi terapeutiche  Distribuzione di 2.000 emocomponenti in ambito ospedaliero e territoriale  Unica struttura trasfusionale in Puglia in cui il 95% delle donazioni avviene in aferesi di plasmaferesi produttiva, con oltre 3.000 litri annui di plasma di Cat. A. La produzione di Molfetta è oltre il 70% di tutta quella della Regione Puglia!!!  Unica struttura trasfusionale in Puglia in attivo nel bilancio tra costi (personale e materiale usato) e ricavi, grazie ad una corretta gestione manageriale e budgettaria  Unica struttura trasfusionale in Puglia che continua a ricevere consensi dai donatori volontari e donazioni da donatori di altra ASL per la sua organizzazione!!!. Quanti in Puglia possono dimostrare attività di questo tipo? Chi in Puglia effettua un donazione in aferesi? Chi è preposto a proporre soluzioni per l'attività trasfusionale regionale quali dati può dimostrare?
Nominativo
Email
Messaggio
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""
Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2024
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet