MOLFETTA – Continuano le segnalazioni e le denunce dei cittadini e dei lettori, inviate a “Quindici”, sui mali di Molfetta, problemi che suscitano anche un acceso dibattito sul nostro quotidiano on line, dove si alternano i commenti e i cittadini sono liberi di esprimere le proprie opinioni confrontandole con quelle degli altri. Quindici on line è sempre stata un’Agorà cittadina, uno strumento utile per dibattere i problemi più importanti della città, fino a diventare l’unica occasione di confronto, ora che i partiti e i movimenti politici sono rimasti deserti e non riescono a proporre nuove idee e progetti per il futuro.
L’argomento di dibattito di questa volta è rappresentato dalla mancanza di piste ciclabili a Molfetta, che, invece, sono presenti nelle città vicine, Giovinazzo, Bisceglie (nella foto principale) e Trani, dalle quali la nostra amministrazione comunale dovrebbe prendere esempio su come quelle amministrazioni civiche, pur di colori diversi, affrontino e risolvano i problemi della città, mentre da noi si pensa solo al porto e la città continua ad essere sporca (malgrado i recenti e frequenti per ragioni politiche, cambi di presidenza all’Asm) e piena di buche, tanto per citare solo un paio dei mali che l’affliggono.
Ricordiamo che Molfetta è stata una delle prime città della provincia a realizzare le piste ciclabili al lungomare, ma l’incuria di chi doveva vigilare sul rispetto di questa fascia ciclabile, ha fatto sì che si trasformassero in aree di parcheggio per auto. E’ questo il senso del basso livello di inciviltà di alcuni cittadini e della noncuranza delle forze dell’ordine che anche oggi lasciano che il lungomare sia terra di nessuno, con auto in doppia e tripla fila, moto e auto che scorrazzano rumorosamente, mentre anche la zona pedonale è stata abolita per accontentare quattro giovinastri che vogliono divertirsi. L’amministrazione comunale, incapace di reagire, lascia correre. A Molfetta vige un’unica regola: tutti possono fare quello che gli pare. Ad approfittare di questo permissivismo sono proprio i maleducati e gli arroganti, sicuri di farla franca o di avere l’appoggio (?) del sindaco e dell’amministrazione comunale.
Perché, ci chiediamo, i cittadini devono vergognarsi di essere molfettesi?
Ecco la nota dei lettori (corredata anche di foto delle diverse situazioni dei paesi vicini) a Quindici sulla mancanza di piste ciclabili:
«Leggiamo su “Quindici”: “L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Antonio Azzollini ha chiuso il bilancio di esercizio 2009 con un avanzo di amministrazione pari a 1,6 milioni di euro”.
Siamo qui seduti al bar mentre leggiamo le vostre notizie sulla situazione politica/economica della città.
Offese che si sprecano, idee che condividiamo e altre certamente no.
Poeti e filosofi, destra sinistra, ma tutti commenti davvero poco costruttivi.
Pochi davvero acculturati e davvero avrebbero tanta esperienza da mettere a disposizione della comunità, ma che la comunità stessa oggi li vede come ALIENI.
La notizia sul bilancio in positivo non suscita minimamente nessun tipo di emozione particolare tranne che delle conclusioni del tipo “siamo in positivo con il bilancio” e una città al collasso tra servizi e strutture e vie decadenti etc..etc.. riferendosi logicamente a quelli che sono i reali problemi che attanagliano la città e che tutti ben conoscete.
Si aspetta da mesi e mesi il varo dei lavori di rifacimento e della messa in
sicurezza della maggior parte delle strade cittadine soprattutto le vie principali tipo via Bisceglie e relativo proseguendo all’interno della città lungo via Madonna dei Martiri, la Via Tenente Fiorino e molte altre… dove affluiscono miglia di vetture al giorno.
La cosa che lascia perplessi i cittadini sono la mancata programmazione nei lavori sempre menzionati dagli addetti ai lavori comunali, di una zona adibita a tutti quei cittadini che amano passeggiare NON IN AUTO e che vorrebbero godersi il panorama della propria città magari creandogli una “passeggiata” come hanno la maggior parte delle città costiere.
Quali? guardate queste foto in allegato.
Non vi è strada a Molfetta dove si è pensato ad una pista o via ciclabile (vedi le foto scattate a Trani, Bisceglie, Giovinazzo). Ci domandiamo come hanno fatto i Comuni limitrofi a realizzare una cosa che a Molfetta sembra davvero impossibile da realizzare?
Il Comune di Molfetta pubblicizza la città come una grande città proiettata sul turismo, sul porto ma che per il turismo e sicuramente per i diportisti non offre nulla se non qualche distrazione presso la zona ASI.
Lasciamo stare il problema del Porto perché ci sembra ormai un opera tipo la Salerno Reggio C… che non avrà mai una fine!
A Molfetta hanno provato a rendere a senso unico il lungomare, cosa che vedevamo di buon’occhio, considerando sempre che il lungomare di Trani Bisceglie e Giovinazzo lo sono e funzionano alla grande ed è un piacere passeggiare.
Avendo un senso di marcia passano meno auto e moto si ha la possibilità di realizzare una pista ciclabile che per esempio potrebbe scendere sino sul porto e proseguire verso la nuova Capitaneria e proseguire sino alla Basilica della Madonna dei Martiri.
Abbattere quei capanonni adiacenti la nuova Capitaneria per creare una zona attrezza a verde per ospitare turisti e cittadini che frequentano la zona portuale.
Solo che i soliti cittadini smanettoni di moto e con le auto modello Fast & Furious devo dimostrare la loro cozzalaggine e perizia di guida proprio davanti ad un lungomare davvero ristretto per quelli che sono gli attuali abitanti della città.
Abbiamo bisogno di zone attrezzate a verde, zona ciclabili, e leggendo tutte queste notizie sul rifacimento delle vie, speriamo che con esse siano stati programmati e pensati lavori oltre che per il decoro urbano ma anche dando la possibilità a tutte quelle famiglie che vorrebbero avere gli stessi diritti che hanno i motociclisti e automobilisti!!!
Pertanto chiediamo davvero a coloro che fanno parte dell’Amministrazione di valutare fortemente l’idea di realizzare un progetto che ripristini un servizio che molti cittadini speriamo condivideranno.
Un saluto».
Concittadini speranzosi