Al ballottaggio Azzollini e Di Gioia
Lillino di Gioia ha staccato di una manciata di voti Tommaso Minervini
MOLFETTA - Sarà Lillino Di Gioia, con 10.780 voti, a sfidare al ballottaggio Antonio Azzollini, 15149, candidato sindaco della Casa delle Libertà, terzo Tommaso Minervini con 10.468. Seguono Matteo d'Ingeo, che ha ottenuto 1196 voti e Maria Antonia Tulipano, 941 voti.
Un risultato non ancora ufficiale, cioè non licenziato dall'ufficio elettorale comunale che, al momento in cui scriviamo, a tarda notte, è ancora fermo a solo 44 sezioni ufficialmente scrutinate su 58.
Sono cifre non ancora ufficiali, quindi, ma comunque abbastanza sicure, raccolte dagli stessi candidati, che ci dicono che l'11 ed il 12 giugno i cittadini dovranno scegliere fra Azzollini e Di Gioia; candidato di centrodestra contro candidato di centrosinistra, dunque.
Antonio Azzollini ha preso a festeggiare a metà pomeriggio.
Il suo antagonista, nonostante il successo, non avrà molti motivi per farlo, anche a ballottaggio acquisito, visto lo strettissimo margine di voti che lo separa dal terzo piazzato.
C'è un'altra questione, di cui si è parlato in abbondanza nella lunga notte, a Piazza Municipio, seguendo lo stillicidio dei risultati, e nelle sedi di partito, con musi lunghi che si sprecano, anzi una domanda: che accadrà domani, dopo qualche ora di sonno non si sa quanto ristoratore? Ci saranno accordi? Si tirerà duro e andrà alla conta finale senza cercare di rafforzare la coalizione?
È davvero troppo tardi, nella notte, e troppo presto per le analisi nei partiti, per poterlo dire.
In quanto ai partiti ed ai loro risultati, si è stabilizzato il dato che vede Forza Italia abbondantemente prima formazione a Molfetta. Distanziata, ma ben piazzata, l'Udc dei Minuto, tiene bene la Margherita. È ancora troppo presto per dire altro, comunque sembrano ottenere un bel gruzzolo di preferenze An, I socialisti e La rosa nel pugno.
Per Corso Dante si è visto festeggiare Pino Amato: auto con bandiera sventolante e clacson a tutto andare. C'è da credere che non sia stata la sua squadra a vincere, quanto lui a conquistare un seggio in Consiglio Comunale e, chissà, forse anche altro.