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Aggiornato il Piano Strade: l'asfalto anche in pieno centro a Molfetta. Ma i criteri restano misteriosi Dubbi sulla scelta delle strade. Il Comune non spiega e l'assessore Caputo tace anche sulle chianche.
18 luglio 2012

MOLFETTA - Il centro città si rifà il look grazie al rifacimento delle strade, ma restano i dubbi sui criteri di scelta che l'amministrazione comunale, guidata dal sindaco Antonio Azzollini, non ha fornito.  Ora scopriamo che avrebbe aggiornato il Piano Strade aggiungendo all'elenco delle vie da riasfaltare tutte le strade comprese nel cosiddetto "quadrilatero commerciale".
"Si tratta del cuore del commercio di prossimità che, grazie a questa soluzione, potrà contare su un miglioramento dell'impatto visivo - dice l'ufficio stampa del Comune -.
Sicché, mentre si continuerà a lavorare per il completamento delle strade in via Roma, via Germano, in via Massimo D'Azeglio e in via Madonna dei Martiri, la Multiservizi ha già completato il rifacimento dell'asfalto in via Bari. Nei prossimi giorni i lavori interesseranno via Galileo Galilei, via Baccarini, Via T. Grossi, Via Cavour, Via G. Marconi via Giaquinto,  via Cavallotti, via Campanella, via Salepico, via Cairoli, via Giaquinto, via Quintino Sella, via Amedeo, via XX Settembre.
Anche il centro urbano di Molfetta assumerà un volto nuovo: "Abbiamo ritenuto - spiega l'assessore ai Lavori Pubblici, Mariano Caputo - che il rifacimento delle strade fosse una occasione imperdibile per un restyling del cosiddetto quadrilatero commerciale. Riasfaltare tutte queste vie, infatti, comporterà un miglioramento sia dal punto di vista della funzionalità delle strade, ma anche in termini di impatto estetico. È un primo ma fondamentale passo in avanti per creare valore aggiunto e rilanciare il tessuto commerciale cittadino."

Resta discutibile il piano strade: con quale critierio sono stati previsiti i lavori: dove abitano gli assessori o gli amici. Quindici ha già scoperto alcune anomalie già segnalate. Ma il sindaco Azzollini tace e non spiega il criterio stabilito per questa spesa di 3 milioni di euro dei cittadini.

Anche l'assessore Caputo dovrebbe spiegare qualcosa ai cittadini, come la bitumazione della strada che fiancheggia l'Hotel Tritone (favore ad Altomare?) e la rimozione delle chianche di piazza Cappuccini.

 

 

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"A buon intenditore poche parole". C'è poco da spiegare: "non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire" e, aggiungo, non vuol vedere. Qui si lavora, non si chiacchiera come fate voi tutti. La città si sta rifacendo - come si dice - il trucco; strade, piazze vicoli, stradette, piazzette, vicoletti; vicoli ciechi e vicoli vedenti, insomma una città "rident" sotto tutti gli aspetti terrestri e portuali....portuali un po' meno, ci vuol pazienza. Le luci della ribalta si sono finalmente accese su questa nostra città tristemente bistrattata dai soliti komunisti, rossi e quant'altro. L'impatto visivo? Altro che impatto, una mazzata bella e buona, uno schiaffo di cultura paesaggistica futura la nostra, anche per quanto riguarda l'aspetto igienico e sanitario, questo è stato già discusso e presentato in altre occasioni recenti, dimostrando il "diversamentente turistico" e democratico, due termini sconosciuti da chi critica, critica senza una nota positiva sulla "politica del fare", critiche dettate solo alla distruzione del far bene. Il centro urbano già sta assumendo un volto nuovo, il volto del futuro, quel futuro lontano ma altrettanto vicino a tutti noi, e l'umiltà delle dichiarazioni rendono ancora più vicino. Mi riferisco al "restyling del cosiddetto quadrilatero" che non rende bene l'idea. I latero sono molti di più, non nascondiamo la verità, diciamo quello che è: cinque, sei sette, otto, nove dieci e forse anche più, Quindici.......no, mi fermo a quattordici lateri, non vorrei dare agio e spazio a un nostro acerrimo avversario sempre a criticare chi lavora per il trucco alla città, un trucco nuovo che ci porterà la benevolenza cittadina tutta. Avanti così e senza dar risposta alcuna. Bisogna credere e ciecamente,ubbidire e costruire, così costruiamo il futuro. E permettetemi di chiudere in bellezza: alè, alò, alalà, aiàò, aiàààààààà!

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