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Addio Cattolica, ora diventa Antonveneta Dal primo luglio l’istituto di credito molfettese cambia nome
15 giugno 2001

La Banca Cattolica di Molfetta cambia nome: dal 1° luglio diventerà «Banca Antonveneta» e il nuovo logo comparirà su tutte le insegne e su tutte le esposizioni pubbliche dell’istituto di credito. Da luglio, infatti, diverrà operativa l’incorporazione della banca locale nel gruppo veneto, che già tre anni or sono aveva acquisito il 55% della Cattolica e poi, man mano, come era negli accordi, ha raggiunto il controllo totale. La notizia è stata data ai clienti della Cattolica con una lettera del direttore generale dell’Antonveneta, Silvano Pontello, che sottolinea che «se verrà modificata l’insegna dello sportello, non cambieranno gli abituali interlocutori, ovvero il personale della filiale. Resta in vita la Cattolica Popolare cooperativa che conserverà il nome originario, nato con la banca nel 1902 e che oggi continua, pur in una funzione diversa: intermediario finanziario non bancario. Una veste già assunta fin dal 1994, quando la Cooperativa decise di non svolgere più direttamente le funzioni bancarie, avviando la collaborazione con il Credito Italiano, al quale è poi subentrata l’Antonveneta, che oggi è divenuta proprietaria dell’intero pacchetto della Banca Cattolica Spa. Intanto l’esercizio 2000 si è chiuso per la Cattolica Popolare con un utile netto di 6.630.426.320 lire. “Alla base di questo risultato – come ha ricordato il presidente, dott. Nicolò Azzollini, nel corso dell’assemblea dei soci che ha approvato il bilancio – vi è stata, in primo luogo la plusvalenza che la nostra società ha realizzato cedendo alla Banca Antoniana Popolare Veneta ulteriori 493.400 azioni della Banca Cattolica Spa. Fonte di contribuzione ai ricavi è rappresentata anche dai dividendi percepiti a valere sulle partecipazioni più significative detenute, nonché dagli interessi attivi rivenienti dalle attività finanziarie”. Il consiglio di amministrazione della Banca Cattolica ha approvato, poi, il progetto di fusione che prevede un rapporto di cambio di un’azione Antonveneta per 1,08 azioni della Banca Cattolica, in base al quale la Cattolica popolare entrerà in possesso di 416.667 azioni Antonveneta con godimento 1° gennaio 2001. Il dividendo distribuito ai soci quest’anno è stato di 2.500 lire per ogni azione. Cosa cambia per i clienti col passaggio all’Antonveneta Cosa cambierà dal 1° luglio per i clienti dell’ex Cattolica? E’ lo stesso direttore generale Pontello a indicarlo ai clienti nella sua lettera di benvenuto, alla quale è allegato un depliant esplicativo. Infatti, tutti i rapporti in essere con la Cattolica (depositi, conti correnti, certificati di deposito, mutui) resteranno immutati e, alle stesse condizioni, passeranno all’Antonveneta. Vediamo alcuni casi concreti. Per quanto riguarda i conti correnti, non cambia nulla, si potrà continuare a utilizzare i vecchi assegni fino ad esaurimento oppure dal 2 luglio si potrà richiedere la sostituzione gratuita del carnet di assegni. Anche i libretti di deposito a risparmio resteranno validi fino alla prima presentazione allo sportello, quando verranno sostituiti con quelli dell’Antonveneta. I clienti, invece, dovranno attivarsi per le carte Bancomat che resteranno valide solo fino al 30 giugno. Dopo tale data dovranno essere restituite alla Banca e sostituite con le nuove. Ma dal 18 giugno è possibile già richiedere le nuove carte. Anche le carte di credito andranno sostituite dal 18 luglio con le nuove. I conti correnti verranno chiusi in data 30 giugno 2001 e le competenze verranno registrate sul nuovo conto «Banca Antonveneta» nel corso del mese di luglio, con valuta 30 giugno. Le coperture assicurative collegate a conti correnti per alcune categorie (pensionati, lavoratori dipendenti, insegnanti) resteranno invariate fino al 31 dicembre di quest’anno. Successivamente verranno sostituite con analoghi prodotti della nuova banca. Cambiano anche le coordinate bancarie, che dovranno essere comunicate a tutti coloro con cui si intrattengono rapporti (incassi e/o pagamenti). Questo però, non sarà necessario farlo con gli enti più importanti (es. Inps, ministero del Tesoro, Inail, Inpdap) perché ha già provveduto la banca; stesso discorso per le domiciliazioni di Telecom, Tim, Enel, Omnite, Wind, Italgas, Acea Roma ecc. e per il Rid (Infostrada, Tele 2 Italia, Tiscali, Seat, Bankamericard, Diner’s ecc.). Anche per i mutui l’Antonveneta subentra alla Cattolica anche per quanto riguarda i piani di ammortamento e le scadenze, che mantengono piena efficacia e validità. Dopo l’acquisizione della Bna (Banca nazionale dell’Agricoltura) e la prossima acquisizione della popolare Jonica, l’Antonveneta disporrà di circa 75 sportelli in Puglia che porteranno a 1.042 quelli dell’intero gruppo, che ha una solidità e una dimensione di tutto rispetto (si colloca al 7° posto in Italia). Un passaggio indolore e abbastanza tranquillo, insomma, che non dovrebbe provocare grossi disagi all’utenza, ma che avrà l’obiettivo di crescere ancora e contribuire al sostegno delle famiglie e delle imprese del Mezzogiorno. E per i nostalgici del vecchio nome? A ridurre la nostalgia ci penserà un piccolo logo della Cattolica che resterà accanto a quello dell’Antonveneta. Almeno per ora.
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