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Abuso di potere, Pino Amato (Udc) accusa il presidente del consiglio comunale di Molfetta
25 luglio 2008
MOLFETTA -
Il presidente del consiglio comunale di Molfetta, Nicola (detto Ninnì) Camporeale nella bufera. Dopo il suo discutibile comportamento nell'ultima riunione della massima assise cittadina in cui ha dato prova di scarsa imparzialità e di debole capacità di controllo della seduta durante un diverbio fra il sindaco Azzollini e l'opposizione, ora Camporeale è sotto tiro con l'accusa di abuso di potere. Ad addebitargli un'interpretazione molto personale del regolamento comunale, è il consigliere dell'Udc, Pino Amato (foto), che ha inviato al Prefetto di Bari, una denuncia in merito. La polemica epistolare a distanza verte sui lavori alla spiaggia del lungomare denominata “La Bussola”. Amato chiedeva notizie sui lavori urgenti di ripulitura e sistemazione della spiaggia dalle modalità della gara di appalto ("il numero delle ditte interpellate e le modalità di svolgimento della gara e quali sono state le ditte partecipanti con i relativi ribassi offerti ed inoltre se le ditte sono state messe a conoscenza delle condizioni, del tipo di lavoro e di un eventuale computo metrico") al preventivo di spesa, dalla mancanza di una rampa per disabili all'assenza di una rampa per i disabili, senza dimenticare la destinazione del materiale di risulta e la provenienza dei ciottoli ("se il ciottolato utilizzato è stato prelevato in tutto o in parte dalle zone limitrofe rispetto a quelle oggetto dei lavori o, se solo in parte, da dove è stato recuperato il restante"). Insomma, vi era materiale sufficiente per iscrivere all'ordine del giorno del consiglio comunale un argomento ad hoc, come chiedeva Amato.
Il presidente del consiglio comunale Camporeale (nella foto) ha rigettato la richiesta ritenendola inammissibile ai sensi dell'art. 43 del Regolamento interno in quanto «la formulazione dell'interrogazione così come presentata non rispecchia i tratti fondanti del detto istituto ed, anzi, alcune richieste sostanziano attività ispettive e conoscitive del tutto estranee all'istituto dell'interrogazione» con la richiesta allo stesso Amato di «riformulare la stessa in modo conforme alle prescrizioni regolamentari». Inoltre, secondo Camporeale, l'interrogazione di Amato risulterebbe essere una vera "attività ispettiva e conoscitiva del tutto estranea all'istituto dell'interrogazione" e che esse stesse spetterebbero ad altri soggetti. Ora Amato passa al contrattacco e invia una lettera al Prefetto di Bari dott. Carlo Schilardi e ai capigruppo consiliari del Comune di Molfetta sostenendo che non rientra nelle competenze del Presidente del Consiglio Comunale «entrare nel merito dell'interrogazione del sottoscritto, anche nella forma. Credo che Lei debba attenersi all'Art. 43…e porgere l'interrogazione predetta al Sindaco o all'Assessore competente. Inoltre - aggiunge Amato - desidero conoscere da lei in qualità di presidente in quale regolamento o statuto o legge è previsto che il presidente del consiglio comunale valuta l'interrogazione, anche nella “forma”, dichiarandola inammissibile, invitando il consigliere proponente a riformarla in modo conforme. A mio modesto avviso Lei dovrebbe garantire e supportare, tramite l'Ufficio di Presidenza, i gruppi consiliari ed i consiglieri stessi nelle attività di indirizzo e nel controllo Politico-Amministrativo». E qui l'accusa precisa: «Ritengo che lei stia sconfinando in eccesso di potere, non mettendo in condizione i consiglieri comunali ed in specie il sottoscritto di esercitare il ruolo di Consigliere Comunale anche nella veste di Vice Presidente del consiglio comunale. Tale comportamento credo costituisca un fatto gravissimo, che il sottoscritto denuncia e comunica a S. Ecc. il Prefetto di Bari. Pertanto La censuro da assumere tali comportamenti nei miei confronti e La invito ad inserire la suddetta interrogazione, come previsto dall'Art. 43 del Regolamento del Consiglio Comunale, nella seconda seduta utile, nella sua integralità, come da me formulata e sottoscritta. Credo infatti che la medesima nella formulazione rispecchi i tratti fondanti del detto Istituto e che non abbia caratteri ispettivi ma sicuramente conoscitivi in quanto trattasi di un provvedimento urgente adottato con dirigenziale Settore Lavori Pubblici Nr. 143 del 18.06.2008». L'accusa di Amato è pesante ed è destinata a creare nuove polemiche tra maggioranza di centrodestra e opposizione dopo che sono cadute le residue speranze di un dialogo fra i due schieramenti politici, come accade in Parlamento dove il presidente del Consiglio Berlusconi continua a governare a colpi di maggioranza e ad approvare leggi “ad personam”, senza lasciare spazio ad una dialettica democratica. Molfetta ha spesso anticipato Roma in molte vicende politiche, questa volta sembra che la realtà locale e quella nazionale viaggino in parallelo. Forse Azzollini e Berlusconi si consultano nelle giornate romane del nostro senatore azzurro, sul modo di trattare (o strapazzare) l'opposizione?
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tommaso gaudio
25 Luglio 2008 alle ore 00:00:00
io sono sempre più persuaso che fare politica significa anche avere tanta faccia tosta! Pino Amato che continua ad accusare (non è accusato anch'Egli?) Nicola (detto Ninnì) Camporeale che malgrado una mia modestissima richiesta fattaGli su questa pagina tempo fa, che continua aingorare! Che bello.
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