“A riveder le stelle”: la personale di Natale Addamiano nella 54 Arte Contemporanea a Molfetta
MOLFETTA - Ha riscosso successo di pubblica e di critica la personale di Natale Addamiano presso 54 Arte contemporanea, visitabile negli orari della galleria sino al 30 settembre.
Titolo dell’esposizione è A riveder le stelle, chiaro omaggio a Dante per l’occasione del settecentenario dalla morte.
Eppure la memoria dell’Alighieri diviene per Addamiano più che altro motivo di innesco della volontà di esprimere la tensione verso un assoluto che non è quello confessionale e tipico del cattolicesimo, ma che finisce sempre più con l’identificarsi con l’archetipo della madre e con la sua personale declinazione nel vissuto dell’artista.
Nel suo cielo imponente, di 200x150, in cui l’immaginario poetico rivela il rosso e l’azzurro che baluginano nel nero puntellato di chiarori siderali, Addamiano ha inciso i nomi dei suoi miti, in ogni ambito, e il lettore può leggerli e condividere l’esaltazione dell’individuo che quasi s’india attraverso la forza dell’Arte.
Si scopre ben presto che i cieli, le stelle stesse rappresentano un pretesto perché il pittore possa donare a ogni visione la sua tavolozza, secondo un senso della colorazione squisitamente personale, frutto di una ricerca che dall’anima muove alla tela. Così ora prevalgono i grigi perlacei a suggerire l’aura avvolgente di un “caldo cielo” ora il blu oltremare del “Grande stellato dopo la pioggia”, che si carica del misticismo laico del volo psichico, ma ha anche memoria del topos della “quiete dopo la tempesta”.
E poi l’arte di Natale Addamiano non è mai un frutto isolato né una cattedrale nel deserto. Essa nasce dal dialogo costante e amorevole del suo demiurgo con la tradizione pittorica, che è stata interiorizzata e mellificata. Così nasce un omaggio a Fontana e ai suoi “tagli”, che presuppongono il superamento della tela come mero supporto all’artefatto e il suo assurgere ad elemento che del processo di concettualizzazione spaziale è parte integrante. Il tributo a tale artista originalissimo appare chiaro anche nella ricerca di un ritmo nel passaggio da fori più scuri ad altri più brillanti, nella consapevolezza che anche laddove i tagli fontaniani apparivano regolari, essi non erano mai soggetti a distanze rigide e sclerotizzate.
In generale, nel metamorfismo costante di cieli e colori, Addamiano cerca di diversificare ogni soluzione attraverso dettagli come, per esempio, l’innesto di una nuova rosso-corallo che spezza la teoria delle stelle, introducendo l’elemento della varietas.
Quello che è certo è che nelle sue “mappe stellate” ci si può perdere ‘noverando’ gli astri che spesso sembrano procedere in coppie, ma non si avverte mai senso di spaesamento o panico. Questo ci sembra dovuto alla consapevolezza, viva nell’artista e mirabilmente espressa, che ciascuno di noi è avvolto in una vita cosmica di cui è parte integrante, figlio di un infinito a cui lo spirito può quotidianamente ricongiungersi nello slancio del cuore, nella rêverie.
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Autore: Gianni Antonio Palumbo