“A ricordare e riveder le stelle”. Lo Scientifico di Molfetta celebra la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle Vittime di mafia
MOLFETTA - Un vecchio adagio popolare dice: «Se non c’è Legalità tutti i giorni… non c’è Legalità mai» e, parafrasando questo motto, gli alunni, i docenti e la Dirigente Scolastica, prof.ssa Giuseppina Bassi, del Liceo Scientifico “A. Einstein” di Molfetta intendono ricordare le vittime di mafia, locali e nazionali, sabato 27 marzo in un momento assembleare congiunto di tutte le classi, con la partecipazione della prof.ssa Franca Carlucci, del presidio cittadino di “Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie”.
Quello della legalità è un argomento che deve coinvolgere tutti i cittadini in tutti i giorni dell’anno, dal momento che la sensibilità civica finalizzata ad una convivenza, pacifica e democratica, può intercettare ogni giorno occasioni e opportunità per mettere alla prova il valore indiscutibile del rispetto e della difesa delle Istituzioni e dello Stato, dalle piccole alle grandi problematiche, dalle quotidiane assunzioni di responsabilità alle annose e secolari questioni in cui si misura il senso di appartenenza di un popolo e di una nazione. Ce lo diceva anche il giudice Giovanni Falcone quando affermava che la mafia «…è un fenomeno umano e, come tale, ha un inizio e avrà una fine…», a condizione che il valore della legalità diventi parte integrante della cultura e del bagaglio civico dell’agire comune.
Ed è proprio questo il messaggio che la comunità educante del Liceo Scientifico “A. Einstein” vuole testimoniare per l’occasione: rendere l’ordinarietà e la quotidianità base ineludibile della lotta a tutte le forma di “mafia”. Infatti si alimentano “le mafie” ogni qual volta si pretendono diritti non esigibili, si eludono doveri improcrastinabili, si personalizzano percorsi legali o si impongono sopraffazioni che portano alla logica del favore, della violenza, del più forte.
La storia del nostro Paese ci insegna che le mafie hanno saputo approfittare dei momenti di crisi e di emergenza, come quello che stiamo vivendo, per imporre il lugubre meccanismo della sostituzione e surrogazione della presenza dello Stato con forme succedanee di legalità che contemplano estorsioni, ricatti, violenze causate anche dalla debolezza dell’ordine politico e sociale operante nelle istituzioni. Ma è ancora più vero il fatto che le debolezze di quest’ultime sono rese possibili dal progressivo e inesorabile distacco di ogni cittadino dalla forza del diritto per ricercare le strade più brevi e comode per affrontare le incertezze e le paure del momento. A tal proposito già due millenni fa qualcuno esortava a sforzarsi di «…entrare dalla porta stretta…» perché la legalità è una conquista di popolo e non dei singoli e in questo le giovani generazioni possono davvero determinare quel cambio di mentalità che si conviene ad un Paese civile e ad uno Stato di Diritto.
Durante l’incontro verranno proclamati i nomi dei cittadini pugliesi che sono stati vittime della violenza mafiosa per non dimenticare e per ravvivare la Memoria Collettiva.