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"A Dio!" Testamento spirituale del vescovo di Molfetta, Mons. Luigi Martella La celebrazione nel trigesimo, giovedì 6 agosto nella Cattedrale di Molfetta alle ore 19,30, presieduta da Mons. Arturo Aiello. A conclusione sarà distribuito lo speciale "Luce e Vita" con il testamento spirituale di don Gino
02 agosto 2015

MOLFETTA - Il riferimento totale a Dio, Padre Figlio e Spirito Santo e alla Vergine Maria, l'amore per la sua famiglia e la sua terra e quello per la sua "sposa": la diocesi affidatagli; la consapevolezza della propria piccolezza e la fiducia nella Provvidenza divina, sono i capisaldi del testamento spirituale che don Gino Martella ci lascia, in un manoscritto datato 7 febbraio 2008.
Parole che dicono la sua fede genuina e il suo amore totale alla Chiesa, dichiarato con la chiusa "Vi ho voluto bene e ve ne vorrò sempre".
Ancora motivi per rendere grazie al Signore per il dono che ha fatto a noi tutti nella persona di don Gino.
Con questo testo, di seguito riportato (copia del manoscritto è scaricabile da www.donginomartella.it), si apre il numero speciale del settimanale diocesano Luce e Vita che sarà distribuito a partire da giovedì 6 agosto, a conclusione della S. Messa nel trigesimo della morte del Vescovo. La celebrazione sarà presieduta, alle ore 19,30 nella Cattedrale di Molfetta, da Mons. Arturo Aiello, Vescovo di Teano-Calvi, intimo amico di don Gino.
Dodici pagine per richiamare la figura di Mons. Martella nei suoi aspetti già noti ed anche in alcuni inediti, come la passione per la pittura.
Una cronaca dei giorni tristi che hanno segnato la nostra diocesi, il profilo episcopale di don Gino, le omelie pronunciate in occasione delle esequie, il ricordo di un' antica amicizia, i messaggi di prelati e gente comune... sono i contributi pubblicati e che fanno corona al testamento che pubblichiamo in anteprima:

Depressa, 7 febbraio 2008

 

Testamento spirituale

A Dio che mi ha donato la vita sono infinitamente grato. 

Pur consapevole della mia debolezza, confermo fiducioso il mio abbandono al Padre provvidente, all’amabilissimo Figlio suo Gesù, allo Spirito Santo, forza e potenza di amore incontenibile.

Credo e amo la Chiesa di cui spero di essere una minuscola, ma vivida scintilla.

Mi affido alla Vergine Santa, Madre dolcissima e tenerissima, alla quale sempre ho rivolto lo sguardo filiale orante, perché il suo amore rendesse più sicuri i miei passi talvolta incerti e vacillanti.

Amo la Chiesa che è in Otranto che mi ha guidato nel discernimento vocazionale.

Amo il mio paese natale, culla dolcissima dei miei sogni, dei miei progetti e delle mie attese.

Amo la Chiesa che è in Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, mia sposa, alla quale la Provvidenza mi ha destinato come Pastore e che ho cercato di servire con passione e abnegazione.

Al Padre celeste, fonte di ogni dono, esprimo ancora la mia gratitudine per avermi fatto nascere in una famiglia umile e dignitosa, laboriosa e timorata di Dio.

Lo ringrazio per il dono della vocazione al ministero presbiterale ed episcopale, senza alcun mio merito. Dono che, nella mia pochezza, ho cercato di custodire e di vivere con l’aiuto della sua grazia e il sostegno di tante persone buone.

Chiedo perdono per tutte le mie inadempienze e imprudenze, per tutto ciò che ha recato offesa ad altri.

Confido, tuttavia, nella inesauribile misericordia del Padre e nella bontà di tutti coloro che ho conosciuto.

Vi ho voluto bene e ve ne vorrò sempre.

A Dio!

+ don Gino, vescovo

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