A Casamassima la mostra fotografica 'La Puglia dei Polacchi dal '44 al '46: una storia in bianco e nero'
Si inaugura martedì 2 novembre la kermesse, giunta alla sua IV edizione, che attraverso immagini, e non, racconta storie inedite della Grande Guerra
CASAMASSIMA - Si inaugura martedì 2 novembre alle 17 presso le sale del Palazzo Monacelle a Casamassima, la IV edizione della mostra fotografica "La Puglia dei polacchi dal 1944 al 1946…una storia in bianco e nero", patrocinata dall'Ambasciata Polacca, dalla Regione Puglia e dal Comune di Casamassima. Attraverso documenti inediti, fotografie originali giunte da ogni dove, oggetti d'epoca provenienti da donazioni e collezioni private e dal museo di Montecassino, si ripercorreranno le vicende dei militari polacchi non solo a Casamassima, ma in tutta la nostra Regione.
La mostra, infatti, si propone di riportare alla luce una storia fino a cinque anni fa tramandata solo oralmente dalle generazioni più anziane e che rischiava di scomparire se non si fosse provveduto a raccogliere le testimonianze dei protagonisti.
Una storia intessuta di amicizia, stima e grande umanità tra i soldati della Polonia sfiniti dalla fame, dal freddo e dalla prigionia nei campi di lavoro della Siberia, e i civili pugliesi che offrirono loro accoglienza in cambio di lavoro e sostentamento.
Le numerose cittadinanze onorarie conferite dalle amministrazioni locali pugliesi a diversi militari, confermano questo rapporto di sincera convivenza.
Le nostre generazioni passate devono la loro vita proprio all'intervento dei medici polacchi che operarono con professionalità e passione negli ospedali da loro fondati.
Esempio di umanità e dedizione alla missione di medico, è il dr. Maks Tanzer, all'epoca giovane medico polacco, divenuto in seguito cittadino di Casamassima per i suoi numerosi interventi a favore dei civili bisognosi che ancora oggi lo ricordano con affetto.
Casamassima fu uno dei tanti paesi che ospitarono i militari polacchi, tanto che la Puglia fu definita "la piccola Polonia", in quanto scelta come sede ideale dall'alto comando polacco per costruirvi scuole di ogni ordine e grado, basi militari e ospedaliere. Molte sono le cittadine che hanno vissuto la presenza polacca e diverse le testimonianze raccolte dai curatori della mostra Gianluca Vernole, Zaneta Nawzote, Stefania Castellano, che confermano la convivenza pacifica tra i due popoli. Novità di questa edizione, i documenti inerenti un'operazione anglo-polacca svoltasi nella Polonia occupata che ebbe come base di partenza l'aeroporto di Brindisi, con lo scopo di recuperare parti della V-2 e relativi documenti, trasferire questi in Puglia per poi inviarli in Gran Bretagna. Sparsi per Casamassima, come per tutta la Puglia, vi sono edifici spesso abbandonati dall'incuria delle nuove generazioni e danneggiati dallo scorrere del tempo che, nonostante tutto, documentano le pagine di quella storia che merita di essere raccontata.
L'unica testimonianza ufficiale che rimane ai nostri giorni è il cimitero militare polacco che sorge alle porte di Casamassima lungo la SS 100 in direzione Bari, e ospita soldati di religione cattolica, ortodossa, ebrea e mussulmana arruolati nel 2° Corpo Polacco e morti nell'allora ospedale militare di Casamassima e in altri luoghi della nostra Regione.
Per questo alla cerimonia religiosa cattolica presso il cimitero in programma martedì alle 11, seguirà quella ortodossa per commemorare i defunti alla presenza dei rappresentanti delle religioni ortodossa ed ebraica, di personalità politiche e militari, ospiti anche del convegno che inaugurerà l'apertura della mostra nel pomeriggio. L'esposizione sarà visitabile dal 2 al 7 novembre dalle 10 alle 12, dalle 18 alle 20.