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“Ti fiabo e ti racconto”, un successo consolidato La sesta edizione del festival di teatro per ragazzi
15 settembre 2001

In uno stage di teatro, un noto regista e attore italiano, parlando dell’importanza del “ritmo” di uno spettacolo disse ai suoi allievi. “Se avete dubbi, mostrate lo spettacolo ai bambini”. Un gruppo di bambini pugliesi ben selezionati con alla mano schede tecniche di valutazione (musiche, scenografia, bravura attoriale, storia rappresentata e spettacolo nel complesso), ha conferito il Premio “L’Uccellino azzurro” ad “Alì Babà ed i quaranta ladroni”, presentato dalla compagnia Fratelli di Taglia di S.Giovanni in Marignano (Rn) come miglior spettacolo del Festival “Ti fiabo e ti racconto”. La giuria è stata coordinata dal direttore artistico del Festival, Vito d’Ingeo, e composta da 18 ragazzi, d’età compresa tra i 9 ed i 13 anni (9 di Molfetta e 9 di altre città), da Silvia Cormio, sindaco del Consiglio Comunale dei Ragazzi e presieduta dallo scrittore e drammaturgo Raffaele Nigro. Il Festival, giunto alla sesta edizione, è stato organizzato dal Teatrermitage di Molfetta con il patrocinio del Comune, del progetto comunitario Adonat, della Provincia di Bari e in collaborazione col Consiglio Comunale dei Ragazzi, con l’Unicef e l’Agis e si è tenuto dal 30 agosto al 4 settembre presso l’Anfiteatro del Parco di Ponente. Gli spettacoli in gara per l’assegnazione del Premio teatrale istituito ed inserito nel Festival da tre anni, sono stati cinque: “Davide e Unghia d’Orso” della compagnia Drammatico Vegetale di Ravenna, il vincente “Alì Babà ed i quaranta ladroni”, “Il principe granchio”, una coproduzione de La Piccionaia di Vicenza e Moby Dick/Teatri della Riviera di Mira, “La guardiana delle oche” di Laminarie di Bologna ed “Il pesciolino d’oro” del Teatro Evento di Casalecchio di Reno. Unico spettacolo fuori concorso “Antuono, asino d’oro” presentato dallo stesso Teatrermitage con Francesco Tammacco e Menico Copertino, per la regia di Vito d’Ingeo, direttore del Festival. “Ti fiabo e ti racconto” ha riscosso un grande successo, non solo cittadino, riuscendo a coinvolgere un pubblico vasto e variegato di bambini e adulti, anche svincolati dal ruolo di accompagnatori. Grande affluenza ha riscosso anche l’iniziativa, del tutto nuova, “Le strade che ridono”, che dal 28 agosto ha arricchito il Festival con un programma di attività gratuite per i ragazzi dislocate in vari punti della città. La manifestazione, sempre organizzata dal Teatrermitage , che si è avvalsa in alcune giornate della collaborazione delle associazioni Molfetta Shopping e Assopesca, è cominciata con la sfilata dell’enorme “Dragobruco” lungo 60 metri e guidato da 30 ragazzi alla volta per le vie del centro. Al suo arrivo in Piazza Municipio si è dato il via ad uno straordinario spettacolo di animazione con giganteschi e leggeri giocattoli ad aria che ha letteralmente calamitato e coinvolto grandi e piccini. L’iniziativa è stata accompagnata dall’esposizione di pupi siciliani creati dall’artigiano Cosmo Damiano Petruzzella con didascalie di Orazio Panunzio nelle vetrine dei negozi aderenti a Molfetta Shopping e da attività ludiche e di apprendimento guidato, come la “Caccia al monumento” nella città vecchia in collaborazione con l’Associazione “Ictiùs”. Fondamentali sono state le attività laboratoriali in quanto grosso veicolo di coinvolgimento dell’infanzia. Il laboratorio di animazione teatrale, in collaborazione con Assopesca, che ha avuto come tema il mare, a cura di Francesco Tammacco, e quello di teatro delle ombre, a cura di Gianni Todisco, sono stati finalizzati alla produzione di due spettacoli di fine corso. Interessanti anche il workshop di teleracconto condotto dalla Compagnia “La Piccionaia” in cui è stata prodotta una videocartolina di Molfetta, il laboratorio gastronomico a cura dell’Associazione Cuochi Baresi, e lo spettacolare laboratorio di pittura en plein air sulla Banchina San Domenico curato dalle artiste Vittoria Facchini, Elvira Mastrorilli, Anna Rita Spezzacatena e Teresa d’Elia. Ci congratuliamo quindi per l’intera iniziativa che ha visto i ragazzi come principali fruitori del progetto culturale, importante per la sua valenza educativa e per la conseguente risonanza della città nel territorio e ha dato lustro a un’estate molfettese insignificante. Ci auguriamo infine che “Ti fiabo e ti racconto” viva nei prossimi anni e che accresca il suo successo coinvolgendo sempre più compagnie, con particolare attenzione a quelle presenti nel territorio, ed un pubblico sempre più vasto di bambini e “grandi” disposti ad utilizzare uno dei più piacevoli supporti all’immaginazione: il teatro. Myriam Clericuzio ARCHIVIO FOTOGRAFICO DEL FESTIVAL Il Teatrermitage nell’intento di creare un archivio sul Festival “Ti fiabo e ti racconto” e su “Le strade che ridono”, invita tutti coloro che sono in possesso di materiale audiovisivo o fotografie, a mettersi in contatto con la segretaria del Festival (Tel. 080.3355003 – 3384534)
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