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“Molferta calcio” chiude bene, ma il futuro è incerto CALCIO
15 maggio 2000

Dopo aver portato in porto un dignitoso campionato di Promozione con il sesto posto a 41 punti, il “Molfetta calcio”, ha chiuso in bellezza la stagione agonistica conquistando con la squadra Juniores la “Coppa Adriatica – Città di Molfetta”. Quest’anno al torneo, giunto alla terza edizione, per la concomitanza dei campionati di categoria, non hanno potuto aderire sia il Bari che il Lecce, che inizialmente avevano manifestato l’intenzione di partecipare. Nonostante ciò, la presenza di società come il Benevento (C1) e Lanciano (C2) e la voglia di emergere dei giovani del Barletta e del “Molfetta calcio”, non ha deluso le aspettative di molti osservatori presenti, segno che il torneo molfettese è diventato un appuntamento significativo per gli addetti ai lavori. E’ stata l’occasione per molti atleti molfettesi di misurarsi con i pari categoria, e i risultati sono stati eccellenti. I giovani locali imponendosi contro il Barletta (1-0 con rete di Cesario) e Benevento (2-1 con gol di Cesario e Scardigno) hanno conquistato il trofeo meritatamente, mentre il giovane Tuberoso è stato premiato come miglior giocatore. A confronto con i pari categoria, i molfettesi hanno dimostrato di possedere doti tecniche e atletiche promettenti che non sono sfuggite ad alcuni osservatori. Infatti Cesario, Scardigno e Tuberoso sono stati chiamati per provini presso alcune squadre di Serie C. Una soddisfazione per il presidente Sergio Azzollini che però ha espresso l’intenzione di lasciare il calcio. “E’ difficile continuare a produrre calcio a Molfetta senza un aiuto concreto. Ormai sono 5 anni che da solo tiro la carretta con risultati positivi: la valorizzazione di alcuni giovani e la ritrovata dignità calcistica per la città di Molfetta, sottolineata sia della Federazione che dagli altri club. Purtroppo i costi per un torneo di Promozione, circa 120 milioni, richiedono un sostegno concreto da parte di altre componenti della città, ma finora nessuno si è fatto avanti”. Naturalmente non poteva mancare il riferimento all’amministrazione comunale. “Su questa questione qualcuno mi dipinge come colui che chiede soldi al Comune ma non è così. Dissento dalle scelte dell’assessore Cives che considera tutti gli sport e le società allo stesso livello, mentre penso che il calcio, per quello che rappresenta, deve avere delle priorità. Non ritengo giusto che la mia società, che fa anche settore giovanile, abbia lo stesso contributo di altri club minori. Inoltre anche la situazione del “P. Poli” non è confortante, non mi si può chiedere di stipulare un’assicurazione per una struttura priva di una certificazione di agibilità”. Le argomentazioni sono comprensibili, anche se forse la vera motivazione è una certa stanchezza che si avverte nei toni di Azzollini. Ma un ripensamento non è da escludere perché l’affermazione “peccato, perché ora stiamo raccogliendo i frutti di un lavoro di 5 anni”, significa che uno spiraglio esiste. La novità sarebbe una possibile fusione tra il “Molfetta calcio” e il “Levante”, che consentirebbe di unire le poche forze rimaste, per continuare a parlare di calcio a Molfetta anche l’anno prossimo. Francesco del Rosso
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