Successo della “solitudine del satiro” di Ennio Flaiano, con Fabrizio Bentivoglio per la Fondazione Valente a Molfetta
Ferruccio Spinetti e Fabrizio Bentivoglio
MOLFETTA - “L'uomo è un animale pensante, e quando pensa non può essere che in alto”. E’ la modernità, la criticità, l’assoluta libertà di pensiero, le peculiarità di Ennio Flaiano, che fanno sì che lo scrittore, sceneggiatore e tanto altro, continui ad essere un faro.
“La solitudine del satiro” di Ennio Flaiano è scelta buona e giusta e ampiamente condivisa da chi ha gremito il teatro della Cittadella degli Artisti per l’ultimo appuntamento della rassegna di “Teatro & Musica”.
Un evento atteso e fortemente voluto dalla direttrice artistica della Fondazione Vincenzo Maria Valente, prof.ssa Sara Allegretta, che volle, volle, volle, fortissimamente volle che il sogno si realizzasse.
Fabrizio Bentivoglio non ha bisogno di presentazioni, non ha bisogno di elogi. Lui non rappresenta il cinema e il teatro italiano, lui è.
Accompagnato dal musicista Ferruccio Spinetti, al contrabbasso, Bentivoglio affronta con padronanza e virtuosismo il pensiero moderno ed innovativo di Faiano, i cui scritti illustrano al meglio, più di ogni altro autore, il cambiamento socio-economico dell’Italia del secondo dopoguerra.
“Non sono fascista, non sono comunista, non sono democristiano. Cosa sarei se non fossi italiano?” Flaiano pone e si pone domande attuali e senza risposta mettendo in evidenza le contraddizioni dell’Italia che vuole cambiare ma che non cambia anche a distanza di 70 anni, ancorata ad un immobilismo gattopardiano che anela al cambiamento ma, temendolo, lascia tutto immutato, lamentandosene.
E i “potenti” forti si sentono di fronte a questo immobilismo, tipico di un’italianità che non è una cittadinanza ma una professione. Nulla li scalfirà, nulla se non il biasimo delle persone eleganti.
E non è pessimismo, è consapevolezza del vivere in una terra bella e sottovalutata perché quando si nasce nella bellezza, la si dà per scontata. Ed allora la vera saggezza consiste nel continuare a vivere dove si nasce.
Un messaggio potente, per chi si ostina a crede e Bentivoglio, con la potenza di chi crede in quello che dice, lo trasmette.
Un reading letterario alla sua prima alla Cittadella degli artisti, come afferma la prof.ssa Sara Allegretta che conclude il ciclo Teatro & Musica” e che anticipa una programmazione che valorizzerà anche giovani artisti molfettesi.
Perché la direzione artistica firmata dalla prof.ssa Allegretta è questa: pensiero e azione.
Dalle parole ai fatti.
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Autore: Beatrice Trogu