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Via Libera all'ammodernamento del mercato ittico
22 luglio 2002

MOLFETTA – 21.7.2002 L'ammodernamento del mercato ittico di Molfetta, che sta attraversando un periodo di crisi, si farà, dopo la decisione del consiglio comunale al progetto, già approvato dalla giunta, di potenziamento delle strutture, delle attrezzature e degli impianti del mercato ittico all'ingrosso. Nuovi fabbricati di ricevimento e di spedizione, strutture per la lavorazione e l'imballaggio del pescato, magazzini frigoriferi, nuove attrezzature per la sala commercio e la sala asta. In programma anche la realizzazione di nuovi impianti di surgelazione e refrigerazione, impianti per il trasporto interno, per la climatizzazione della sala di ricevimento, per il controllo e la depurazione. Costo del progetto: 642.686,40 euro. L'intervento è candidato a ricevere i finanziamenti comunitari erogati dalla Regione, nell'ambito del piano di interventi Por Puglia 2000-2006: nel caso in cui il progetto dovesse risultare assegnatario dei finanziamenti Por, l'amministrazione parteciperà alla realizzazione dell'intervento, in regime di co-finanziamento, nella misura del 30% dell'importo totale della spesa, per la somma di 192.805,92 euro. Ma è un'altra la novità che già serpeggia tra gli operatori del mercato: tra meno di un mese il Comune potrebbe già passare il testimone ai privati nella gestione della struttura. L'ipotesi di privatizzazione del mercato ittico non è nuova: i venti di crisi, le voci e i veleni sull'inadeguatezza e la debacle irreversibile della struttura avevano indotto più volte gli amministratori a parlare di privatizzazione come possibile strategia di rilancio del mercato ittico. Oggi quell'ipotesi appare sempre più vicina e anche la relazione allegata al progetto appena approvato parla chiaramente di cessione ai privati. "Per arrestare la perdita di centralità della struttura – dichiarava già la giunta comunale - si rende necessaria una strategia globale di rilancio per la quale il modulo di gestione diretta non è più compatibile". Intanto gli astatori già si attrezzano. Hanno formato un consorzio e si sentono pronti più che mai ad affrontare la nuova avventura della “gestione in proprio”. Da protagonisti. Anche l'ultimo progetto di ammodernamento, in fondo, è il risultato dei loro suggerimenti. “Abbiamo chiesto lo stretto indispensabile per poter lavorare al meglio”, dicono. E sul restyling complessivo del mercato avvenuto pochi anni fa, commentano: “Quattro mura ristrutturate non bastano a far funzionare un mercato ittico”. Adelaide Altamura
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