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Una santa alleanza contro il centrodestra Il congresso cittadino della “Margherita”, Altomare confermato presidente
15 ottobre 2003

Il primo congresso cittadino della “Margherita”, svoltosi il 18 e 19 settembre scorso, ha confermato Cosimo Altomare, che ricopriva già la carica provvisoriamente dalla nascita del partito, nel ruolo di presidente. L'identità politica della Margherita Nella relazione introduttiva il neo eletto ha riaffermato l'identità della sua formazione politica, in cui “confluiscono tradizioni politiche importanti nella storia del nostro Paese come quella riformista, cattolico-democratica, liberaldemocratica, insieme al filone ambientalista e ai nuovi movimenti per i diritti di cittadinanza”. Margherita che “è anticipazione dell'Ulivo, non altra cosa. L'Ulivo come soggetto plurale ma unitario in cui si riconosca la migliore eredità del riformismo europeo e, quindi, le tradizioni politiche che lo hanno alimentato”. Senza con questo nascondersi che “non sempre, però, questa idea di Margherita è stata perseguita nelle diverse realtà del nostro territorio”, con un riferimento chiaro alla vicenda della crisi della Provincia e anche a quella che Cosimo Altomare ha definito “assurda incomprensione”, la sua diplomatica maniera per far cenno all'allontanamento del consigliere comunale Nicola Piergiovanni, dichiaratosi recentemente indipendente e pare già collocatosi in altro gruppo politico. Un nuovo cantiere politico Nella relazione del neo presidente molto spazio è stato dedicato ai rapporti con gli altri partiti, questione su cui evidentemente c'era ansia di conoscere la scelta della “Margherita”, visto l'affollamento di rappresentanti non solo delle formazioni di centro-sinistra, come è logico, ma anche della attuale maggioranza. Alla condanna a tutto campo dell'azione amministrativa della giunta e del sindaco Tommaso Minervini è seguita l'affermazione che: “E' ora che il centrosinistra, e la Margherita in esso, apra un “cantiere” politico in cui si verifichi concretamente la convergenza su un programma alternativo di tutti coloro che oggi si oppongono a questa amministrazione”. Cosimo Altomare ha ulteriormente ribadito il concetto, dichiarando che: “Una vera emergenza etica è stata denunciata non solo da noi. Penso a Beniamino Finocchiaro, che ha consumato gli ultimi mesi della sua vita a fare controinformazione sulle malversazioni di questa amministrazione. Penso anche a chi, pur non organicamente nel centrosinistra, come il movimento “Riscatto della città” o gli “Ambientalisti”, ha preso recentemente le distanze da questo sindaco e da questa maggioranza amministrativa. Penso ai movimenti ambientalisti e ad associazioni che questa estate hanno promosso importanti iniziative contro la privatizzazione senza regole delle spiagge”. Le prospettive elettorali Perché non vi fossero dubbi nell'uditorio attento a cogliere il minimo segnale politico, Cosimo Altomare ha proseguito affermando che: “E' giunto il momento in cui tutto il centrosinistra, partiti e movimenti, con le sue idee e i suoi programmi, mostri la capacità di andare oltre la sua configurazione attuale e che apra un cantiere politico che sappia coinvolgere tutti coloro che oggi si oppongono a questa amministrazione, da Rifondazione Comunista ad aree politiche non tradizionalmente collocate entro i confini del centrosinistra”. Quasi un appello nominale a tutte le forze politiche che negli ultimi tempi in città hanno reso pubblici i loro maldipancia nei confronti di Tomasso Minervini e della sua alleanza. Questi, chiamati, hanno risposto subito. Ventrella, per gli “Ambientalisti”, ha concordato sulla necessità “di costruire assieme un nuovo cantiere politico con spazi e valori condivisi, in modo da realizzare un'alternativa a Tommaso Minervini”. L'intervento di Lillino Di Gioia Anche Lillino Di Gioia, già molto attivo durante il dibattito politico svoltosi nella festa dell'Unità, non ha mancato di far sapere come la pensa e cosa secondo lui andrebbe fatto. “Molfetta è una città sostanzialmente moderata – ha affermato Di Gioia - dove, fino al '94 Dc e Psi assieme raccoglievano il 70% dei consensi, un voto moderato che poi si è riversato sul centro destra”. E che evidentemente Lillino Di Gioia, ritornando alla ribalta, ritiene di poter contribuire ad intercettare, contro un “sindaco braccio operativo della cupola affaristica di questa città” e con il contributo della “Margherita” e di Guglielmo Minervini. Infatti, ha affermato ancora Di Gioia: “Guglielmo Minervini va sdoganato, deve ritornare in campo”. E più d'uno ha fatto il classico salto sulla seggiola, non del tutto immemore delle vicende del passato. Il progetto è chiaro, “trovare nuove soluzioni politiche”, anche per dotare la città di un'adeguata rappresentanza nelle istituzioni. Per il lungimirante e previdente Lillino Di Gioia: “ E' necessario elaborare una strategia per eleggere consiglieri provinciali, regionali e parlamentari”. Pensare, quindi a tutto il pacchetto. Del resto uno sguardo alle prossime competizioni elettorali l'aveva lanciato anche Cosimo Altomare, affermando: “E' necessario abbandonare storici pregiudizi, ma non basta. E' necessaria un'analisi condivisa della situazione, ma non basta. Serve anche, perché il progetto alternativo sia credibile e convincente, una condivisione delle cose da fare insieme. Abbiamo un ciclo elettorale che si apre il 2004 con le elezioni provinciali ed europee, continua con le regionali del 2005, per arrivare a comunali e politiche del 2006. Molfetta non può continuare a restar fuori da ambiti politici rilevanti per il suo futuro, e il centrosinistra deve avvertire la responsabilità di ragionare come coalizione anche di fronte ad elezioni con meccanismo proporzionale, quindi aperte alla frammentazione del consenso”. L'intervento di Guglielmo Minervini Guglielmo Minervini, fino ad allora paziente ascoltatore di tutti gli interventi, anche di alcuni abbastanza sconclusionati, tutti comunque abbastanza concordi sulla necessità di, nell'ordine: ricominciare; costruire una coalizione; allargarla al centro, qualunque cosa esso sia; vincere tutte le prossime elezioni; ha infine detto la sua. “Deve finire la convalescenza – ha affermato – la botta che abbiamo preso è brutta, ma Molfetta deve svegliarsi, ha bisogno di una proposta politica capace di coagulare le coscienze politiche migliori, quelle che vogliono risalire la china. La “Margherita” sollecita il centro sinistra ad andare oltre se stesso, ad accettare la sfida di un'interlocuzione alla pari, non abbiamo paura di dialogare con percorsi che nel passato hanno vissuto situazioni politiche diverse. Occorre una nuova sintesi che rimescoli le carte, sui problemi in campo è possibile mettersi assieme, soprattutto se portiamo sguardi differenti”. Per concludere, rispondendo si pensa non solo all'appello di Lillino Di Gioia, ma anche a quello in precedenza rivoltogli da Oronzo Amato, di tornare a far politica in città: “Molfetta spetta dalla “Margherita” un nuovo slancio. Se la domanda è se ci sarò anch'io, la risposta è si”. I nomi degli eletti Il congresso si è concluso con le votazioni per la composizione degli organi dirigenti. Gli eletti sono: presidente: Cosimo Altomare. Ufficio di presidenza: Oronzo Amato, Pasquale De Candia, Onofrio De Dato, Zaccaria Facchini, Arianna De Palma, Francesco Cives, Giovanni Mancini, Cosimo Damiano Valente, Antonio Antonucci, Alessandro Tambone, Cosimo Papagna, Giovanni Gadaleta, Pietro Giancaspro, Giovanni Tritto, Gianbattista Mastropierro, Vincenzo Pagano, Cosimo Alberto Sallustio, Leonardo Lucanie, Maria Sasso. Delegati alla Convenzione Provinciale saranno: Pasquale De Candia, Gianni Mancini, Alessandro Tambone. Lella Salvemini
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