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Torna l'antenna della discordia INCHIESTA – Alcatel-Wind vogliono imporre il ripetitore nella 167
15 novembre 2002

Rispunta l'antenna su via Martiri di via Fani. Ed è di nuovo polemica. In realtà il ripetitore Alcatel-Wind non ha mai abbandonato la palazzina della 167: incombe sui residenti da più di un anno, inerme (non attivato), ma non meno minaccioso. Adesso quell'antenna dovrebbe entrare in funzione, dopo mesi e mesi di trattative, soluzioni cercate e protocolli d'intesa saltati. A deciderlo, l'Alcatel-Wind, che getta la spugna della concertazione, decisa a imporre il suo ripetitore anche con la forza. In fumo, dunque, la proposta di protocollo d'intesa su cui amministrazione comunale e gestori, hanno continuato a lavorare per mesi, a partire dalla scorsa primavera. L'accordo prevedeva lo smantellamento dell'antenna già installata in via Martiri di via Fani e la ricollocazione di quella prevista su un lastrico solare di via Scarlatti. In compenso, l'Alcatel-Wind avrebbe installato tre nuove antenne. La prima, presso la 167, nelle vicinanze della cabina Enel in via Salvo d'Acquisto: qui, nel nuovo stadio comunale ancora in costruzione sarebbe comparso un traliccio alto 30 metri. La seconda, presso lo stadio Paolo Poli, che sarebbe stato sormontato da un altro traliccio alto 36 metri sul lato mare. Terza e ultima antenna, sul lastrico solare del mercato ittico all'ingrosso. Questi i patti. Poi da Roma arriva il decreto Gasparri: niente più concessioni edilizie comunali, niente più concertazione né tavoli di confronto. Solo “disposizioni volte ad accelerare la realizzazione delle infrastrutture di telecomunicazioni…ad agevolare la liberalizzazione del settore, consentendo a tutti gli operatori di installare proprie infrastrutture celermente, creando così un mercato effettivamente concorrenziale”. Il decreto Gasparri toglie il sonno a molti sindaci. E a molti cittadini, che temono di ritrovarsi impotenti a subire un ripetitore sulle loro teste. Puntuale, infatti, il 2 ottobre scorso arriva al Comune di Molfetta una comunicazione con la quale Alcatel-Wind annuncia che “a prescindere dalle ragioni esposte nelle riunioni che hanno dato luogo a numerose versioni del protocollo d'intesa…non possiamo non rilevare che la situazione è ormai mutata in ragione dell'entrata in vigore del decreto Gasparri”. E poi la conclusione, inevitabile, “possiamo dichiarare superata la fase relativa al protocollo d'intesa, non più necessario e vi comunichiamo che la nostra assistita (Alcatel Italia, ndr),…provvederà ad attivare immediatamente il sito di via Martiri di via Fani n. 5/E, anche, ove occorra, mediante l'intervento della forza pubblica, nonché a realizzare i lavori relativi al sito di via Scarlatti”. A ribadire l'ultima evoluzione di questa intricatissima vicenda è anche una lettera firmata dal sindaco e dall'assessore all'Ambiente, e fatta recapitare nei giorni scorsi ai residenti. “Abbiamo fatto il possibile. Siamo rammaricati, ma l'antenna sarà attivata”, questo il senso delle parole degli amministratori. Ma la parola fine, malgrado i toni della lettera, non è ammissibile secondo i cittadini. “Siamo ancora in attesa della sentenza che stabilirà i termini della proprietà del lastrico solare - chiarisce Anna Mirante, una dei condomini della palazzina di via Martiri di via Fani - e prima di allora l'attivazione dell'antenna sarebbe solo un atto di prepotenza”. 300 firme contro un'antenna: è il risultato di una petizione promossa dai residenti del quartiere San Domenico che, raccolti in un comitato, esprimono un forte disagio per l'installazione del ripetitore Alcatel Wind, prevista dal protocollo d'intesa promosso dall'amministrazione comunale e i gestori. Un protocollo evidentemente non concertato con i residenti, fatto a tavolino, senza ascoltare i cittadini. Gli accordi presi con i gestori prevedevano la collocazione di una nuova antenna sul lastrico solare del mercato ittico all'ingrosso. “A circa 40 metri dal mercato – si legge nel testo della petizione– è presente una scuola materna, una parrocchia con oratorio e campo di calcetto”. E ancora: “Nel quartiere vivono moltissimi anziani”. Insomma “no a un'installazione di questo e altro genere”. Eh sì, perché dopo l'antenna Wind è arrivata la tecnologia Umts. Telefonini di ultima generazione alla ricerca di nuovi siti per nuove antenne. Sono sette quelle già previste a Molfetta. Una di queste, manco a dirlo, sul mercato ittico. Dove, stando agli ultimi sviluppi del protocollo d'intesa tra Comune e Alcatel, il ripetitore Wind non dovrebbe più essere installato. Al mercato ittico e ai residenti del quartiere San Domenico non resterebbe che l'Umts che nel frattempo ha già ottenuto la concessione presso il cimitero e l'Asm, mentre si prepara ad ottenerla presso lo stadio “Paolo Poli”, il palazzetto “Don Sturzo”, il campo sportivo 167 e il comando della Polizia Municipale. Ma lì, sul lastrico del mercato ittico i gestori dell'Umts dovranno vedersela con i residenti. Che non intendono subire alcun tipo di ripetitore. Massimiliano Piscitelli Tiziana Ragno SCHEDA 1 I dati dell'ultimo monitoraggio A seguito delle forti manifestazioni di dissenso per l'installazione del ripetitore Alcatel-Wind in via Martiri di via Fani, lo scorso gennaio fu avviata una campagna di monitoraggio delle emissioni elettromagnetiche delle sorgenti a radiofrequenza presenti in città di cui si era a conoscenza. L'Ispesl (Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro), indagò ben 12 siti. Solo in due (via Pomodoro e via Matteucci), le rilevazioni registravano un notevole superamento della soglia limite prevista dalla legge – 6 volt/metro. Nel primo caso la bonifica sarebbe avvenuta “naturalmente” attraverso la “spontanea” dismissione dell'emittente televisiva Retesette. Nel secondo caso si è provveduto a sollecitare azioni di risanamento per riportare la situazione nei limiti consentiti. Mass. Pisc. Sito indagato Valore massimo registrato (volt/metro) via E. de Nicola (radio Galassia) 2.13 c.so Umberto (Omnitel) 3.40 via Martiri di via Fani (Wind non attivo) 0.36 via G. Salepico (City Radio) 4.21 via Pomodoro (Rete 7 e radio Italia) 13.10, oltre il limite contrada Schivazappa (Wind) 0.28 v.le Gramsci (Telecom) 1.27 via Giovinazzo (Forze dell'ordine) 0.43 ss 16 km 778 (Blu) 0.28 via Matteucci (radio Capital, rete Selene, radio Maria, radio Idea) 14.74, oltre il limite via S. Rocco (radio Christus) 0.56 ss 16 km 775 (Wind) 1.32 SCHEDA 2 Che cos'è il sistema UMTS Telefonini in grado di trasmettere immagini, video interattivi, di collegarsi con e senza il pc alla rete internet, di distribuire musica in vari modi, di inviare e ricevere e-mail, di trasferire documenti multimediali in tempo reale. I telefonini di ultima generazione si chiamano Utms: i principali elementi di innovazione rispetto al tradizionale sistema Gsm riguardano la velocità di trasmissione, la mobilità e la multimedialità. Pare che in Puglia Molfetta sia un “sito” di grande interesse per le compagnie che si sono tuffate nel nuovo business della comunicazione mobile. L'H3G, Spa da anni impegnata nella diffusione della tecnologia Umts, ha presentato il 19 luglio, al Comune di Molfetta un piano di installazione dei ripetitori a servizio di questa nuova tecnologia. “Un piano di copertura del territorio particolarmente aggressivo”, come gli stessi amministratori del gruppo lo hanno definito. 7 i siti già individuati: presso il campo sportivo P. Poli (lato mare), il palazzetto dello sport “don L. Sturzo”, l'edificio della caserma della Polizia Municipale, il lastrico solare del mercato ittico generale, un'area posta nei pressi del nuovo campo sportivo della 167, nei pressi del cimitero e dell'Asm. Per gli ultimi due siti scelti, la concessione edilizia è stata già rilasciata. Ma c'è chi è pronto a giurare che anche negli altri cinque casi il placet non tarderà ad arrivare. Mass. Pis. SCHEDA 3 La percezione del rischio Come vive il cittadino il problema dell'esposizione ai campi elettromagnetici? Male. Un nemico invisibile, dai contorni incerti, spalleggiato da grandi multinazionali, nascosto alla popolazione e subdolamente nocivo. Le ragioni del dissenso a un'antenna sono riassumibili in quattro punti. I campi elettromagnetici, a differenza dello smog che inquina l'aria, percepibile con i sensi, è invisibile. E questo, innegabilmente, accresce la percezione del rischio. Ricordate l'incidente di Chernobil? Allora le micidiali radiazioni ionizzanti gettarono nel panico mezzo mondo: una paura nuova, quella di avere a che fare con un mostro che tutti conoscono ma che nessuno può vedere. Accade lo stesso adesso, con l'elettrosmog. Il secondo punto sta nell'incertezza e nei dubbi espressi dalla comunità scientifica circa gli effetti sulla salute esercitati dai campi elettromagnetici: sapere che gli scienziati continuano a fronteggiarsi, gli uni a favore della non pericolosità delle radiazioni elettromagnetiche, gli altri più laicamente a interrogarsi sugli effetti a lungo termine e sulle limitate conoscenze di cui oggi si dispone, tutto questo crea ansia, smarrimento e tensione. Il punto di riferimento da sempre individuato nella Scienza vacilla. Un altro elemento colto da più parti è il deficit di controllo e i colpevoli ritardi degli organi tecnici preposti al monitoraggio. Spesso mancano certificazioni e garanzie e questo naturalmente aumenta la diffidenza. L'ultimo punto è dato dal sospetto. Molti ritengono che dietro le quinte di un'antenna possa esserci un complotto: una miscela esplosiva che racchiude politica, finanza, mondo della ricerca, grande impresa. Tutti uniti per nascondere alla popolazione i reali pericoli dell'inquinamento elettromagnetico. Che sia tutto vero ? Massimiliano Piscitelli Tiziana Ragno SCHEDA 4 Una vicenda che va avanti da oltre un anno I lavori per l'installazione del ripetitore Alcatel-Wind in via Martiri di via Fani, iniziano il 28 agosto 2001. I residenti oppongono subito resistenza: tutti contro l'antenna, a protestare in piazza e durante infuocate assemblee con il sindaco. Una questione appare subito centrale: la proprietà del solaio. I costruttori (impresa Pansini e Gadaleta) se ne attribuiscono la proprietà, dando il loro consenso alla concessione rilasciata dal Comune. Un abuso secondo i residenti, che rivendicano il possesso del tetto. A settembre, l'altolà del Comune, che “ordina all'Alcatel di inibire l'entrata in funzione dell'antenna”. Poi una sentenza del Tar rigetta la sospensione e di nuovo i residenti s'infiammano: avviano un'azione legale per stabilire la proprietà del solaio e un ricorso al Tar per l'annullamento della concessione comunale perché ritengono che sussistano pesanti irregolarità: la mancanza dell'informativa ai cittadini e del cambio di destinazione d'uso del solaio, innanzi tutto. Al ricorso contro il Comune aderiscono 49 cittadini. Ancora in attesa di una sentenza. Intanto il Comune avvia le trattative per il trasferimento del ripetitore. Si arriva a un protocollo di intesa: tre i siti alternativi, il campo sportivo Paolo Poli, il nuovo stadio della 167 e il mercato ittico. Ma il 10 ottobre di quest'anno i gestori fanno sapere che hanno le leggi nazionali dalla loro parte e che l'antenna di via Martiri di via Fani va attivata. Anche con l'ausilio della forza pubblica. Mass. Pis.
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