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Topi a spasso nel centro di Molfetta. La segnalazione dei lettori a “Quindici”
15 giugno 2018

MOLFETTA – Topi a spasso per il centro di Molfetta. Non è una novità, “Quindici” l’ha segnalato più volte. La città è sempre più sporca, con buste dell’immondizia buttate ovunque e lasciate fuori dei mastelli davanti ai portoni, senza che né l’Asm, né l’amministrazione comunale di destracentro possano (o vogliano) porre un rimedio efficace a questa situazione che preoccupa anche dal punto igienico-sanitario.

A proposito l’Asl che fa? Sta a guardare? Ci piacerebbe conoscere il parere del direttore generale Vito Montanaro sulla situazione a Molfetta.

A segnalare i topi che passeggiano in centro (loro non hanno bisogno della zona pedonale, basta muoversi al ciglio del marciapiede) sono diversi cittadini. A quando un'efficace azione di derattizzazione? Dobbiamo dirlo noi al presidente dell'Asm, Vito Paparella? E' stato nominato per motivi di spartizione politica nel ciambotto, ma almeno dia qualche segno di vita, fuori del suo comodo ufficio, dimostrando di guadagnarsi lo stipendio che paghiamo noi cittadini con onerose tasse. La situazione non è più tollerabile. I cittadini dicono: paghiamo le tasse e pretendiamo una città pulita! Come dal loro torto? Anche il sindaco Tommaso Minervini che sappiamo intento a lavorare 12 ore al giorno nel suo ufficio, può prendersi una pausa ogni tanto e girare per la città e vedere la sporcizia diffusa.

La pioggia abbondante di questa mattina avrà provveduto in modo naturale a pulire un po’ questa città sporca, ma appena ricominceranno le giornate calde, tornerà l’emergenza e il cattivo odore. Sono stati eliminati i cassonetti, ma il problema non è stato risolto, perché mancano sanzioni efficaci da parte della polizia municipale, e soprattutto perché non si vuole prendere di petto la situazione. Non si puù ignorare il problema sperando che i cittadini ci facciano l'abitudine a convivere con topi e rifiuti. Dobbiamo aspettare che arrivino in città anche i cinghiali già avvistati nelle campagne?

La verità è anche un’altra: l’amministrazione comunale non ha un progetto e non vuole nemmeno pensarlo: non riesce a far rispettare il sistema di raccolta differenziata dei mastelli, per il quale vige il principio ormai consolidato a Molfetta di “liberi tutti” di fare come si vuole e non ha intenzione di farlo per timore di perdere consensi.

Ma così non si governa una città: ci vuole il coraggio e la determinazione, altrimenti è meglio andarsene a casa, se non si è capaci o non si vuole esserlo.

Sul prossimo numero della rivista mensile “Quindici” che sarà distribuita domani nelle edicole, un ampio servizio su Molfetta città sporca, del “liberi tutti”, dove ognuno può fare impunemente quello che gli pare dall’occupazione degli spazi pubblici all’immondizia diffusa.

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Un mondo senza roditori sarebbe un mondo molto diverso. E'' più probabile un mondo dominato dai roditori e senza uomini che un mondo senza roditori. Se una guerra nucleare distruggesse l''umanità e quasi tutte le altre forme viventi, le creature che avrebbero maggiore probabilità di sopravvivere a breve termine e di diventare progenitori di altre specie nel tempo evolutivo sarebbero i ratti. Supponiamo che noi esseri umani scompariamo assieme a tutti gli altri animali di grande dimensioni: i roditori si affermerebbero come i maggiori saprofagi postumani. Spazzolerebbero tutto quanto trovassero a New York, Londra e Tokyo ( a Molfetta sta iniziando), mangiando gli alimenti dalle credenze o rimasti sugli scaffali dei supermercati vuoti, rosicchiando i cadaveri degli uomini e trasformando il cibo ingurgitato in nuove generazioni di ratti e topi, la cui popolazione in vertiginosa espansione, non trovando più spazio nelle città, si diffonderebbero in campagna. Quando tutti i resti della sibaritica civiltà umana fossero stati consumati, la popolazione si contrarrebbe tra loro e contro gli scarafaggi, gli altri saprofagi della situazione. In un periodo di intensa competizione, generazioni brevi, con tassi di mutazione forse incrementati dalla radioattività, favoriscono una rapida evoluzione. Senza più le navi e gli aerei umani, le isole tornerebbero a essere isole, abitate da popolazioni isolate che sarebbero raggiunte solo ogni tanto da fortuiti naufraghi e visitatori: una condizione ideale per la divergenza evolutiva. Entro cinque milioni di anni, un’intera gamma di nuove specie rimpiazzerebbe quella che conosciamo. Branchi di giganteschi ratti dediti al pascolo sarebbero insidiati da ratti predatori (vedi Molfetta) dai denti di sciabola. Dopo un arco di tempo sufficiente, emergerebbe una specie di ratti intelligenti capaci di cultura? Gli storico e gli scienziati organizzerebbero alla fine accurati scavi archeologici (rosicchiamenti) - iniziati a Molfetta) tra le rovine delle nostre città da tempo polverizzate per ricostruire il tragico e singolare periodo della storia umana che permise alla razza topesca di dominare il mondo? (tratto da “Il racconto dell’antenato” di Richard Dawkins). – (…a Molfetta sta iniziando –.... iniziati a Molfetta – un mio personale aggiunto e congiunto)



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